Tutti contro Fugatti

La mattina del 5 marzo, in un bosco della Val Di Rabbi un orso maschio di 18 anni ha incrociato lo stesso sentiero di quello di un uomo con il suo cane che, spaventato, ha reagito scappando. Una risposta comprensibile ma sconsigliata dalle autorità forestali che da sempre avvisano che comportamenti di questo tipo potrebbero scatenare una reazione aggressiva da parte dell’animale, spaventato a propria volta. E così è stato, sebbene per fortuna senza gravi incidenti. Dopo una breve colluttazione l’uomo, ferito a un braccio e alla testa, è riuscito a scendere a valle e farsi soccorrere.
L’orso è stato identificato con MJ5, nato nel 2005 da due esemplari introdotti in Trentino dalla Slovenia nell’ambito del progetto di ripopolamento Life Ursus negli anni '90. Sebbene l’esemplare non sia mai stato aggressivo verso l’uomo, il Presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti ha già previsto il suo abbattimento, ammettendo lui stesso ad ammettere che "si tratta di un orso che non ha mai dato queste problematiche prima d'ora".
La decisione della Pat è quella di procedere alla cattura per installare il radiocollare sull’animale e successivamente procedere con l’uccisione.
Nel frattempo sono stati informati il ministro Pichetto Fratin e l'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, che è tenuto a fornire un parere obbligatorio ma non vincolante: "Ci aspettiamo una espressione di Ispra conforme alla gravità del fatto accaduto, dopodiché noi procederemo comunque”, aveva detto Fugatti.
Immediate le reazioni che sono andate ben oltre i confini regionali, e che hanno coinvolto anche diversi esponenti politici anche vicini al Governatore leghista.
Il Sottosegretario di Stato alla Cultura Vittorio Sgarbi, nonché presidente del Mart di Rovereto proprio per volontà di Fugatti, ha lanciato un appello al presidente della Provincia autonoma affinché impedisca l’abbattimento di MJ5: “Non abbattete quell’orso – ha chiesto Sgarbi – Catturarlo, monitorarlo, al limite ospitarlo in una riserva controllata. Gli animali come l’orso appartengono alla fantasia dell’infanzia e non possono essere considerati nemici da abbattere. Esorto il presidente Fugatti a ispirarsi all’intelligenza e alle emozioni dei bambini”.
"Faccio appello al presidente della Provincia di Trento, Maurizio Fugatti, affinché il nostro Trentino non passi come una terra crudele, che non conosce pietas né nei confronti degli esseri umani, né nei confronti degli animali – ha scritto invece in una nota la senatrice di Coraggio Italia, Michaela Biancofiore, intervenendo su un caso di discriminazione nei confornit di un ragazzo disabile ospitato in un albergo in Primiero, sia sulla notizia dell'abbattimento deciso per l'orso MJ5, – Per quanto non formalmente accostabili, il caso del ragazzo disabile allontanato da un albergo di San Martino di Castrozza, alla cui famiglia va tutta la mia solidarietà, e quello della volontà di uccidere Mj5, che da 18 anni anima senza problemi i nostri boschi, sono una ferita alla nostra tradizione turistica che la Giunta deve subito rimarginare”.
Decisamente compatto anche il mondo animalista che è sceso in campo per la difesa della vita di MJ5.
LNDC Animal Protection ha annunciato la volontà di percorrere la via giudiziaria . “È inaccettabile che questa amministrazione continui a pensare di risolvere i problemi di convivenza con gli orsi e gli altri selvatici solo e soltanto tramite l’uccisione indiscriminata, in questo caso addirittura basata su un singolo episodio che peraltro non ha avuto nemmeno conseguenze particolarmente gravi – ha commentato la presidente Piera Rosati – Se MJ5 avesse voluto fare realmente male, l’uomo che oggi sostiene di essere stato aggredito, e a cui facciamo gli auguri di pronta guarigione, non sarebbe in grado di raccontarlo. Quando si invade l’habitat dei selvatici bisogna mettere in conto che ci possono essere dei rischi e le istituzioni dovrebbero fare in modo di prevenirli, fornendo le giuste informazioni e insegnando alle persone come comportarsi in questi casi. Non si può sempre intervenire a posteriori, condannando a morte un animale solo perché si è comportato secondo la sua natura senza peraltro, è sempre bene ricordarlo, fare gravi danni”.
Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra
“Sconcertanti le dichiarazioni odierne del presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, intenzionato a chiedere un parere positivo all’Ispra che gli consenta di abbattere l’orso che domenica scorsa ha ferito un escursionista in Val di Rabbi con quello che con ogni probabilità è stato un “falso attacco” per proteggersi” – ha dichiarato l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), appellandosi all’Ispra affinché conservi l’obiettività necessaria. Il presidente Massimo Comparotto non esclude un ricorso al Tar: “Anche stavolta assistiamo a uno scarico di responsabilità da parte del presidente Fugatti, che in questi anni ha fatto conoscere a tutta l’Italia le sue prassi nei confronti della fauna selvatica che popola la sua terra. La Provincia – dice Comparotto – pensi a prevenire questi episodi, anche informando la cittadinanza e gli escursionisti come ci si comporta in montagna, invece di evocare come sempre catture e abbattimenti”.
Gli orsi non possono essere condannati a morte semplicemente perché si comportano da orsi
“L’identificazione dell’orso coinvolto nell’incidente con l’uomo e il suo cane in Val di Rabbi, Mj5, è coincisa immediatamente con una dichiarazione di condanna a morte del plantigrado: come Protezione animali ci opporremo con ogni mezzo a questa decisione ingiusta che sa tanto di campagna elettorale – è invece la posizione di Enpa –. Ricordiamo che Mj5 ha vissuto per 18 anni in Trentino senza mai mostrare comportamenti negativi verso l’uomo: non ha mai fatto del male alle persone, e anche i danni a suo carico sono limitati. Ma in seguito a un unico incidente, la cui dinamica fa ascrivere l’evento ai casi di orso che reagiscono in modalità difensiva, parte la condanna a morte, benché il Pacobace preveda anche il radiocollaraggio, senza arrivare alla soppressione”.
“Gli orsi non possono essere condannati a morte semplicemente perché si comportano da orsi, sarebbe come voler uccidere un gatto perché fa le fusa, ci troviamo di fronte a un delirio di onnipotenza da parte di un’amministrazione provinciale che dopo avere reintrodotto gli orsi in Trentino oramai 23 anni fa non è mai stata in grado di impegnarsi per diffondere le informazioni basilari per la prevenzione degli incidenti con gli orsi – denuncia Massimo Vitturi, responsabile Lav Animali selvatici –. No a qualsiasi ipotesi di uccisione, si proceda esclusivamente con la radiocollarizzazione dell’orso e successivo monitoraggio, come previsto dal Pacobace, siamo pronti a denunciare chiunque dovesse macchiarsi dell’uccisione non necessitata dell’orso MJ5, per questo chiediamo al Corpo Forestale provinciale di Trento la ragionevolezza e l’equilibrio che manca alla politica di quelle parti, facendo obiezione di coscienza all’uso dei fucili contro un animale che in diciotto anni non aveva mai dato problemi, come ammesso dallo stesso presidente Fugatti”.
Prima di considerare l’ipotesi di abbattimento o rimozione vanno analizzate con cautela le dinamiche che hanno portato all’attacco, compreso il comportamento della persona coinvolta
Critico anche il WWF, che definisce “sproporzionata” l’ordinanza di abbattimento sostenendo che “questa dev’essere solo l’ultima ratio, l’animale non si era mai reso protagonista di episodi negativi in 18 anni” e che “prima di considerare l’ipotesi di abbattimento o rimozione vanno analizzate con cautela le dinamiche che hanno portato all’attacco, compreso il comportamento della persona coinvolta”. Gli ambientalisti invitano la Provincia di Trento a riprendere un percorso fondato sulla promozione della convivenza che si basi sulla conoscenza e non dai pregiudizi: “L’espansione della popolazione di orso in Trentino e sull’arco alpino necessita di essere ulteriormente consolidata, ma questo processo è possibile solo lavorando nella direzione di una gestione equilibrata, senza il ricorso ad abbattimenti “facili” – è la posizione dell'associazione –. Comunicazione e sensibilizzazione sui corretti comportamenti da adottare in montagna e la liberalizzazione dello spray al peperoncino anti-orso, considerato ancora illegale in Italia, e che invece ha dimostrato la sua efficacia in Nord America, sono tutte opzioni incruente e auspicabili, che possono aiutare a costruire una coesistenza reale e ad evitare episodi simili in prospettiva futura”.
"Tutti contro Fugatti"? Ein
"Tutti contro Fugatti"? Ein Großteil der Bevölkerung sieht das sicher anders.