In marcia per dire: stop pesticidi
Il Trentino-Alto Adige ha il primato di regione con la più elevata distribuzione di principi attivi di pesticidi per unità di superficie: 37,7 kg per ettaro, quasi sette volte la media nazionale che è di 5,4 kg/ettaro. (fonte: Annuario Ispra ). Secondo i dati ISTAT, nel 2021, in regione sono stati distribuiti 4.602.311 kg di pesticidi, di cui 2.215.551 kg in Provincia di Bolzano e 2.386.760 kg in Provincia di Trento (fonte: Istat).
"Questo record negativo - osserva il Wwf - è strettamente legato alle monocolture del melo e della vite. La presenza su vaste estensioni, di un’unica coltura, favorisce la diffusione dei parassiti delle piante, costringendo gli agricoltori ad utilizzare grandi quantità di sostanze chimiche. Nel valutare l'opportunità economica delle coltivazioni intensive non viene però tenuto debito conto dei costi esterni, pagati da tutta la comunità. Questi riguardano i rischi per la salute umana, la perdita di biodiversità, la moria delle api e di molti altri insetti utili, la contaminazione delle coltivazioni biologiche, l'inquinamento dei corsi d'acqua, dell'aria e la perdita di fertilità dei suoli, nonché, nel caso della coltivazione del melo, il degrado del paesaggio agrario costituito da migliaia di piante di melo sorrette da pali di cemento e coperte da reti antigrandine".
Il 1° maggio 2023 al lago di Caldaro si rifarà per il quarto anno la “Camminata per chiedere un’agricoltura più sostenibile”, per la salute delle persone, per l’ambiente, per la biodiversità e per il clima. L’evento avverrà in coordinamento interregionale con la Marcia Stop Pesticidi di Treviso, e si svolgerà in senso antiorario intorno al lago di Caldaro, lungo un percorso di 7,4 chilometri (circa 2 ore). Il punto di raduno sarà al parcheggio all'angolo Nord-Ovest del lago alle ore 10, e terminerà al punto di ritrovo verso le ore 13.30.
In alternativa alle monocolture, che fanno largo uso di pesticidi, associazioni e persone che il primo maggio manifesteranno per cambiare agricoltura, sostengono forme di agricoltura maggiormente diversificate e sostenibili, come l’agricoltura biologica e biodinamica, i biodistretti e le filiere corte, che in questi anni hanno dimostrato di saper coniugare il rispetto per la salute pubblica e l'ambiente, producendo alimenti sani e posti di lavoro, valorizzando la varietà dei prodotti locali.
Maggiori informazioni sulla pagina internet: https://www.marciastoppesticidi.it/
Purtroppo sono ancora
Purtroppo sono ancora completamente ignorati gli effetti dei fungicidi. Soprattutto in combinazione con pesticidi ed erbicidi, la nocività aumenta significativamente.
Nel link una tabella per maggiori dettagli dell´oservatorio nazianale del miele sulla tosicitá delle sostanze attive.
https://www.informamiele.it/wp-content/uploads/2023/04/Tossicita-delle-…
Antwort auf Purtroppo sono ancora von rotaderga
Die Insekten treten mit Hoch
Die Insekten treten mit Hoch-Produktiv-Zicklen und sehr schwachen Reproduktions-Raten auf.
Um Schadenersatz-Forderungen zu vermeiden, empfielt der Beratungsring zur Freude der Chemie-Industrie, volles Programm mit der chemischen Keule.
Die landwirtschaftliche
Die landwirtschaftliche Bioproduktion geht in Deutschland (und auch bei uns) zurück, weil der Handel nicht faire Preise bezahlen will und weil viele Käufer nicht die höheren Preise bezahlen wollen oder auch können. Abhilfe könnten hier Einkaufsgenossenschaften bringen, v.a. wenn sie nicht die überzogenen Anforderungen des klassischen Handels an das Produkt (v.a. an äußerer Qualität) stellten. Der Biomarkt beläuft sich auf +- 10 %, dem Rest scheint das Thema egal zu sein.
Das eigentlich dringende Thema ist, wie eine wachsende Weltbevölkerung ernährt werden kann, da der Klimawandel sich sicher nicht positiv auf die landwirtschaftliche Produktion auswirken wird. Dass die Chemiekeule nicht der richtige Weg ist, ist klar, nur haben die brauchbaren Alternativen (z.B. Permakultur) wenig Chancen (zumindest hat sich diese im großen Stil noch nicht durchgesetzt) und auch der herkömmliche Bioanbau verschlingt zuviel Energie und Ressourcen. Eine wirklich nachhaltige Landwirtschaft gibt es in Europa noch nicht bzw. nur auf kleinsten Flächen.