Politik | Wahlrecht
„Voto dove vivo“
Foto: Arnaud Jaegers / Unsplash
Der Gemeinderat von Bozen hat den Beschlussantrag des Teams K angenommen, die Verabschiedung geeigneter Bestimmungen der Region und des Parlaments voranzutreiben, um den Bürger*innen die Ausübung ihres Wahlrechts am Wohnort zu ermöglichen. „Unser Ziel ist es, den Menschen die Stimmabgabe zu vereinfachen, um die politische Partizipation zu erleichtern und damit auch der Wahlenthaltung entgegenzuwirken“, so die Gemeinderäte Matthias Cologna und Thomas Brancaglion vom Team K.
Gewährleistung des Wahlrechts bei den Parlaments- und Gemeinderatswahlen unabhängig vom Aufenthaltsort – das ist das Ziel des Antrags, den die Team K-Gemeinderäte Cologna und Brancaglion im Bozner Gemeinderat eingebracht haben. Der Antrag verpflichtet die Gemeinde Bozen, die lokalen Abgeordneten in Parlament und Regionalrat aufzufordern, die Änderung der Wahlverfahren zu unterstützen, um den Bürger*innen zu ermöglichen, auch außerhalb ihres Wohnsitzes ihr Wahlrecht bei den Gemeinderatswahlen auszuüben.
Es gebe viele Bürgerinnen und Bürger, die vor allem aus Studien- und Arbeitsgründen vorübergehend außerhalb ihrer Wohnsitzgemeinde leben. „Voto dove vivo“ (Wählen wo ich wohne) sei eine Initiative, der sich Politiker*innen aus ganz Italien angeschlossen haben, um den Bedürfnissen dieser Bürger*innen entgegenzukommen. Diese Möglichkeit ist bei anderen Wahlen für im Ausland lebende Bürgerinnen und Bürger bereits gesetzlich vorgesehen.
„Wir sind überzeugt, dass es sehr wichtig ist, die politische Beteiligung zu erleichtern und den Menschen die Teilnahme an Wahlen so einfach wie möglich zu machen. Die Annahme unseres Antrags durch den Gemeinderat von Bozen ist ein erster Schritt in die richtige Richtung“, so die Gemeinderäte.
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Ein anderes, verwandtes
Ein anderes, verwandtes Problem ist, daß Menschen eben nicht dort wählen können wo sie dauerhaft wohnen, weil sie z.B. nicht die Staatsbürgerschaft ihres Wohnorts angenommen haben. Das gilt in Europa in vielen Metropolen, sei es für die Arbeitsmigranten der Nachkriegszeit, wie auch für die Migration innerhalb der Union. Dadurch werden große Bevölkerungsteile (20 - 30%) kategorisch von demokratischer Mitbestimmung ausgeschlossen, was die Demokratie beschädigt. Diese sind von diesen Rechten ferngehalten, aber selbstredend nicht von den Pflichten, nämlich Steuern und Abgaben zu leisten.
Antwort auf Ein anderes, verwandtes von Salzer Claudio
I cittadini comunitari votano
I cittadini comunitari votano per le elezioni amministrative (da noi per le comunali e per alcuni referendum comunali se previsto dai relativi statuti comunali e se hanno completato il relativo periodo quadriennale di residenza in regione) e per i rappresentanti al Parlamento Europeo, nel paese nel quale hanno eletto la loro residenza.
Per quel che riguarda il voto dei cittadini italiani fuori sede, come quelli residenti all'estero è già previsto il voto per corrispondenza per le elezioni politiche e referendum nazionali. Manca invece una norma che preveda il voto per corrispondenza per chi è fuori sede sul territorio nazionale.
Per le nostre elezioni provinciali è già previsto il voto per corrispondenza per chi soggiorna provvisoriamente fuori regione.
Manca una norma regionale che preveda il voto per corrispondenza per le elezioni comunali.
La soluzione la stanno trovando a livello nazionale per quel che riguarda i referendum.
Vedi:
https://www.ansa.it/sito/notizie/politica/2023/04/13/il-viminale-dice-n…
http://documenti.camera.it/leg18/pdl/pdf/leg.18.pdl.camera.1714.18PDL00…
Antwort auf I cittadini comunitari votano von Alessandro Stenico
Ihre Antwort ist
Ihre Antwort ist möglichwerweise gültig für ein einzelnes Land der EU – Italien – die Welt ist aber größer..
In vielen anderen Ländern besteht das von mir oben besschriebene Problem.
Antwort auf Ihre Antwort ist von Salzer Claudio
In der Europäischen Union
In der Europäischen Union dürfen alle EU-Bürger an den Kommunalwahlen ihres Hauptwohnsitzes teilnehmen, unabhängig davon, in welchem Mitgliedstaat er sich befindet. Dieses Recht wurde 1992 im Vertrag von Maastricht eingeführt und ist seither in Art. 22 Abs. 1 AEUV (vormals Art. 19 Abs 1 EVG).
Dasselbe gilt für die Europawahl !
Bravi Team K!
Bravi Team K!
„Voto dove vivo“
„Voto dove vivo“
Per la nostra specifica situazione locale che prevede il cosiddetto raggiungimento del quadriennio di residenza in regione, per poter votare alle elezioni comunali, regionali e relativi referendum comunali, provinciali o regionali e tempi tecnici diversi, la proposta di „voto anticipato presidiato“, così come proposto dalla petizione, troverebbe da noi alcune difficoltà nella sua applicazione.
Il raffronto con la Germania o l'Austria o la Svizzera è complesso per una serie di differenze, prima di tutto loro non hanno la tessera elettorale permanente e ai loro elettori viene inviato sempre ancora l'avviso/certificato elettorale con l'indicazione delle modalità di voto, mentre da noi nulla giunge agli interessati elettori.
La cosa più semplice sarebbe il voto per corrispondenza, osteggiato in Italia per paura di brogli, ma io trovo che sarebbe la soluzione più semplice.
La proposta del voto anticipato presidiato è troppo complessa, presuppone che in tutti settemilanovecentouno comuni si dovrebbe costituire un seggio permanente per tutte le consultazioni elettorali che si svolgono nell'arco dell'anno.
In pratica se mi trovo per lavoro il comune della Sila calabra, il comune sudtirolese dovrebbe ivi mandare le schede di voto, l'elettore sudtirolese protrebbe li votare e il comune calabro dovrebbe inviare per posta al comune sudtirolese la scheda votata. Ma cari Team K è questo che volete ?
Vi ricordo inoltre che il voto da remoto come previsto per gli elettori temporaneamente all'estero per le elezioni politiche o relativi referendum, è stato spesso criticato dagli elettori sudtirolesi perché dovevano votare per i candidati dei collegi esteri: Europa, Americhe, ecc., sulla scheda non c'erano i candidati dei partiti di minoranza SVP ecc. ….
Direi che prima di apoggiare la petizione lanciata a livello nazionale, sarebbe stato il caso di studiare le nostre specificità.