Politik | Guerra a Gaza

Accademici contro il genocidio

Anche Bolzano si unisce all’appello della comunità accademica contro il massacro in corso nella Striscia di Gaza: “Queste violazioni non ci possono lasciare inermi”.
Genocidio a Gaza, Palestina
Foto: Eye on Palestine
  • Conclamati crimini di guerra, massacri indiscriminati di civili, scuole, panetterie e ospedali distrutti dalle bombe. Giornalisti e mezzi di soccorso scientemente presi di mira. Interruzione dell'elettricità e del segnale internet. Blocco dell'accesso di rifornimenti umanitari, acqua e carburante indispensabile per il funzionamento degli ospedali. Le immagini drammatiche e senza precedenti che ci stanno arrivando dalla Striscia di Gaza hanno sollevato un’ondata di indignazione e protesta in tutto il mondo. L’enclave palestinese è sottoposta dal 2007 a un duro assedio illegale condannato dalla comunità internazionale, assieme all’occupazione dei territori del 1967. Israele controlla i confini di terra, lo spazio aereo e occupa le acque territoriali palestinesi. Non a caso, lo storico israeliano Ilan Pappè l’ha definita “la prigione a cielo aperto più grande del mondo”. In soli 40 chilometri vivono stipate 2,3 milioni di persone. A Gaza non si entra, da Gaza non si esce, se non con rare eccezioni. 

    Dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre, è in corso una violenta punizione collettiva sulla popolazione palestinese, un crimine di guerra secondo la Quarta convenzione di Ginevra. Il Governo Italiano ha mostrato il suo favore sia alla risposta israeliana, affermando che lo stato ebraico “ha il diritto di difendersi”, sia all’ambizione israeliana di pulizia etnica della striscia, svelato dalla pubblicazione di un documento dello Shin Bet, i servizi segreti di israeliani, che punta a deportare l'intera popolazione di Gaza nel deserto del Sinai egiziano.

    Stando all’ultimo report del Ministero della Salute, più di 260 mila unità residenziali sono state distrutte. Un milione e mezzo di palestinesi, il 70% della popolazione di Gaza risulta sfollata. Oltre 270 gli attacchi mirati a infrastrutture o personale medico. Al 7 novembre si contano più di 10mila morti e 24 mila feriti

    Secondo Save the Children, i bambini uccisi a Gaza in tre settimane hanno superato quelli uccisi in un anno nel mondo in zone di conflitto.

    Sono molte le condanne arrivate dalla società civile, che hanno animato piazze in tutto il mondo, spesso animate anche da diverse comunità ebraiche in tutto il mondo, che condannano senza esitazione l’azione del governo israeliano, il più estremista e fondamentalista di sempre.

    Il 19 ottobre, i rettori della CRUI, l'associazione delle Università italiane statali e non statali riconosciute, hanno espresso una generica condanna alla violenza, decidendo di esporre sui propri siti , nella giornata del 27 ottobre, la bandiera della pace a lutto osservando, per tutto il mese di novembre, “un minuto di silenzio per le vittime di tutti i conflitti all’inizio delle riunioni degli organi accademici”.

    La Libera Università di Bolzano, ha fatto sapere a Salto, condivide la linea tracciata dal CRUI, criticata invece da molti esponenti della comunità accademica,  secondo i quali la posizione dei rettorati non può limitarsi a una dolorosa impotenza, ma deve porsi di agire con tutte le azioni necessarie e possibili nei rispettivi contesti. Nei giorni scorsi, è stato pubblicato un appello (disponibile QUI) sottoscritto in pochi giorni da oltre 3300 tra docenti e ricercatori in tutta Italia, tra cui una dozzina provenienti da Bolzano, impiegati all’Eurac o all’università provinciale.

    “La situazione è a dir poco drammatica e si inserisce in uno scenario globale potenzialmente catastrofico-. Le violazioni alle quali stiamo assistendo non possono lasciare inermi: attivarsi per richiedere un’azione politica e diplomatica, credo che sia il minimo”, sottolinea Matteo Moretti, docente di Bolzano impiegato all’Università di Sassari, che ha deciso di firmare il documento.

    "Mi occupo di violenza di genere - spiega invece la ricercatrice Marina della Rocca - e sono stata in contatto con un progetto di sportelli antiviolenza a Betlemme. Sono preoccupata per l’attuale situazione".

    Di seguito l’appello completo degli accademici.

    “In quanto membri delle comunità accademiche e dei centri di ricerca italiani, scriviamo questa lettera in nome della pace e della giustizia, uniti dalla richiesta di porre un'immediata fine alla guerra in corso contro Gaza. Riteniamo sia nostro dovere individuale, comunitario e accademico, dissociarsi dalle posizioni finora intraprese dal governo del nostro Paese, ed  assumerci la responsabilità di azioni e richieste per contrastare il crescente livello di violenza al quale stiamo assistendo impotenti. Rivolgiamo questo appello al nostro ministro degli Esteri, perché si mobiliti per richiedere e sostenere un immediato cessate il fuoco, la fornitura di aiuti umanitari e la protezione delle Nazioni Unite per l’intera popolazione palestinese. Rivolgiamo questo appello alla ministra dell’Università e della Ricerca ed alla CRUI, perché possano amplificare le nostre voci e le nostre richieste, ricordando la missione centrale delle nostre istituzioni accademiche rivolta alla produzione di conoscenza e rispetto dei diritti umani.

    Come membri della comunità accademica e di ricerca italiana, da molti anni assistiamo con dolore e denunciamo ciò che accade in Palestina e Israele, dove vige, secondo Amnesty International, un illegale regime di oppressione militare e Apartheid. Ancora una volta, ci sentiamo atterriti e angosciati dal genocidio che sta accadendo a Gaza, definito a ragione dalla scrittrice Dominque Eddé come ‘un abominio che bene esemplifica la sconfitta senza nome della nostra storia moderna.

    Da tre settimane, a seguito delle brutali azioni perpetrate da Hamas il 7 ottobre che hanno causato la morte di oltre 1.400 persone (la maggior parte dei quali civili) e portato al rapimento di circa 200 ostaggi, assistiamo a massicci e indiscriminati bombardamenti condotti dall’esercito di Israele contro la popolazione della Striscia di Gaza, che si configura come una punizione collettiva contro la popolazione inerme e imprigionata in un territorio di poco più di 360 km2. Mentre scriviamo, a Gaza il bilancio delle persone uccise supera i 9.000 morti, di cui 3.760 bambini, circa 22.900 feriti e 1.400.000 sfollati. Secondo le Nazioni Unite, allo stato attuale sono circa 2.000 le persone disperse, presumibilmente intrappolate o uccise sotto le macerie. Interi quartieri abitati, ospedali, scuole, moschee, chiese e intere università (Islamic e Al-Azhar University tra le più grandi e rinomate) sono state completamente rase al suolo.  Il governo israeliano ha intimato ad oltre un milione di abitanti nella striscia di lasciare le loro case in vista di un attacco da terra, sapendo che non vi sono via di fuga e via di uscita dalla Striscia di Gaza. Molti di questi sfollati sono stati poi bombardati nelle “zone sicure” del sud della Striscia di Gaza, rivelando un chiaro intento di pulizia etnica da parte del governo israeliano.

    Questa situazione ha reso ancora più grave e urgente la crisi sanitaria e umanitaria all’interno della Striscia di Gaza, già al collasso ben prima del 7 ottobre 2023 per via dei 16 anni di quasi totale embargo e assedio illegale imposto dall’esercito israeliano su Gaza. Assedio ed embargo che il governo israeliano ha inasprito dal 7 ottobre, imponendo un blocco totale di beni essenziali per la sopravvivenza quali acqua, carburante, cibo e elettricità. All’interno di questa catastrofe umanitaria e sanitaria senza precedenti, anche per le Nazioni Unite e per le organizzazioni internazionali risulta pressoché impossibile operare a supporto della popolazione civile. L’Association Jewish for Peace ha chiamato tutte “le persone di coscienza a fermare l’imminente genocidio dei palestinesi”. Già il 25 ottobre l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato di non essere in grado di distribuire carburante e forniture sanitarie essenziali e salvavita agli ospedali nel Nord di Gaza per via dei continui bombardamenti israeliani. La quantità di beni di prima necessità e soccorso che Israele ha permesso di far transitare a Gaza il 21 ottobre è stata dichiarata sufficiente a mantenere in funzione solo alcuni ospedali e ambulanze per poco più di 24 ore. Secondo l’UNICEF “Gaza è diventata un cimitero per migliaia di bambini”.

    Inoltre, l’escalation di violenza si è estesa anche in Cisgiordania, con violenze e aggressioni quotidiane, numerose vittime ed espulsioni di intere famiglie dalle loro case e terre. Diversi sono i report delle Nazioni Unite che denunciano come dal 7 ottobre l’esercito israeliano abbia attaccato diverse aree della West Bank, causando la morte di almeno 96 palestinesi, e ferendone circa 1.800. Di questi, due sono bambini, e molti altri giovani adolescenti. Inoltre, 74 famiglie (circa 600 persone) sono state espulse da 13 comunità di pastori e beduini nei territori palestinesi, sei scuole e 1875 studenti sono stati colpiti durante gli attacchi.

    Tutto questo costituisce una evidente violazione del Diritto Internazionale e della Convenzione di Ginevra.

    In tutti i report messi a disposizione dalle Nazioni Unite e dalle numerose organizzazioni umanitarie (ad esempio Amnesty International e Human Rights Watch), è segnalata l’importanza di considerare e comprendere le determinanti e antecedenti a questa violenza, da ricercarsi nella illegale occupazione che Israele impone alla popolazione palestinese da oltre 75 anni, attraverso una forma di segregazione raziale ed etnica. Comprendere e analizzare queste determinanti è l’unica possibilità per poterne riconoscere le radici, contrastare l'escalation e sperare e reclamare  pace  e sicurezza per tutti.

    È fondamentale ricordare come riconoscere il contesto da cui nasce quest’ultima ondata di violenza non significa sminuire il dolore e la sofferenza delle vittime israeliane e palestinesi, ma costituisce il cruciale impegno per sostenere la dignità, la salute ed i diritti umani di tutte le parti coinvolte. È possibile e necessario condannare le azioni di Hamas e, al contempo, riconoscere l’oppressione storica, disumana e coloniale che i palestinesi stanno vivendo da 75 anni. Come affermato dall’organizzazione pacifista Jewish Voice for Peace, l’escalation a cui assistiamo rappresenta l’ennesimo esempio di come gli attacchi coloniali e illegali perpetrati da Israele contro la popolazione palestinese costituiscano un rischio per la vita di tutti coloro che vivono nella regione, siano essi israeliani o palestinesi.

    In qualità di accademici e accademiche italiane riteniamo che sia nostro dovere e responsabilità attivarci e contribuire a contrastare queste escalation di violenza e sostenere i diritti umani, la salute, la dignità e il benessere. Crediamo fortemente che l’unico modo per promuovere una coesistenza pacifica sia lavorare insieme per denunciare e porre fine al prolungato assedio di Gaza e all’occupazione illegale (in ottemperanza con la legge internazionale) dei territori palestinesi.

    Pertanto,

    - chiediamo urgentemente al Ministro Antonio Tajani di adoperarsi diplomaticamente e pubblicamente per l'urgente rispetto del diritto umanitario internazionale da parte di tutte le parti e la condanna dei crimini di  guerra e l'immediato cessate il fuoco, la fornitura di aiuti umanitari e la protezione delle Nazioni Unite per l’intera popolazione palestinese.

    - chiediamo alla Ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini di farsi pubblicamente portatrice delle nostre rivendicazioni nelle apposite sedi istituzionali.

    - Ci rivolgiamo infine anche alla CRUI e ai singoli Atenei, chiedendo loro di non limitarsi a sostare in una dolorosa impotenza ma di agire con tutte le azioni necessarie e possibili nei rispettivi contesti. Come studiosi, studiose e membri del mondo universitario italiano guardiamo con preoccupazione alla diffusione di misure di limitazione della libertà di dibattito e di delegittimazione delle richieste di cessazione della violenza. Chiediamo quindi di ribadire l’impegno per la libertà di parola, di garantire il diritto degli e delle studenti delle università italiane al dibattito, e di favorire momenti di dibattito e discussione all’interno degli atenei. Chiediamo inoltre di pronunciarsi con chiarezza sulla necessità da parte dei singoli atenei italiani di procedere con l'interruzione immediata delle collaborazioni con istituzioni universitarie e di ricerca israeliane fino a quando non sarà ripristinato il rispetto del diritto internazionale e umanitario, cessati i crimini contro la popolazione civile palestinese da parte dell’esercito israeliano e quindi fino a quando non saranno attivate azioni volte a porre fine all’occupazione coloniale illegale dei territori palestinesi e all’assedio di Gaza

    Crediamo che queste azioni siano irrimandabili sia per contribuire a ripristinare i diritti umani e la giustizia globale sia per non continuare ad essere spettatori conniventi e silenziosi  di una tragedia umanitaria e della cancellazione del popolo palestinese.

     

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Christian I Mi., 08.11.2023 - 13:41

Condivido in pieno e sottoscrivo. E mi vergogno dei politici italiani e europei per la loro inerzia, non si svegliano neanche davanti a migliaia di bambini morti ammazzati, bruciati vivi! VERGOGNATEVI!!

Mi., 08.11.2023 - 13:41 Permalink
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Peter Gasser Mi., 08.11.2023 - 14:58

Der Artikel ist - mit Verlaub und meiner Ansicht und Information nach - von so starker & einseitiger Parteinahme und fehlender Objektivität gekennzeichnet, dass es geradezu schmerzt.
Auch mit der Wirklichkeit nimmt es der Text nicht sehr genau, bisweilen sind es gar böse Unterstellungen, wenn da steht:

- "Ausgewachsene Kriegsverbrechen, wahllose Massaker an Zivilisten",
- "Journalisten und Einsatzfahrzeuge wurden bewusst ins Visier genommen",
- "kommt es zu einer gewaltsamen Kollektivstrafe gegen die palästinensische Bevölkerung",
- "zu den israelischen Ambitionen einer ethnischen Säuberung des Streifens",
- "über den Völkermord, der in Gaza geschieht ",
- "die klare Absicht der israelischen Regierung zur ethnischen Säuberung".

Ich protestiere mit Nachdruck, die unmenschliche Barbarei vom 7. Oktober mit Kopfschüssen auf Babies, mit Durchsieben von Familien im Bett, Vergewaltigen, Abschlachten, Köpfen, Zerteilen von friedlich lebenden Zivilisten, vor allem Kindern, Jugendlichen, Frauen, Senioren, alles Zivilisten, zu Hunderten, lediglich und beschönigend als "Angriff", "Aktionen", "Vorgehen" der HAMAS zu verniedlichen und zu beschönigen:

"Nach dem Hamas-Angriff vom 7. Oktober" ... "nach den brutalen Aktionen der Hamas am 7. Oktober"... "das Vorgehen der Hamas": krass, "Angriff", "Aktionen", "Vorgehen" der HAMAS??? wirklich, "ANGRIFF" & "AKTIONEN" & "VORGEHEN", das ist alles, was der Autorin zu dieser barbarischen Mord-Orgie an hunderten Babies, Kindern, Jugendlichen, Müttern Senioren, mit Kopfschüssen, lebendig verbrennen, vergewaltigen foltern, köpfen, abschlachten, zerteilen der Leichen... einfällt: das erscheint mir, mit Verlaub, absolut empathiefrei und jenseits jeder Wirklichkeit.

Salto mag das so stehen lassen - ich finde dies unerträglich. Der Artikel bildet die Wirklichkeit durch Auslassungen und Unterstellungen nicht ab.

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Blind aber ist die Autorin auf dem anderen Auge & verschwiegen wird daher - um nur einige wenige Aspekte aus dem Gedächtnis heraus anzuführen - dass:

- die Terrororganisationen Hamas, Hisbollah, Islamischer Dschihad und der Iran das Existenzrecht Israels verneinen und die Vernichtung Israels in Ihren Chartas haben, mit Zeituhr bis zur Erfüllung;
- seit 7. Oktober täglich (!!) weiter Raketen auf Israel geschossen werden, bisher fast 10.000 (woher stammen diese?), wobei etwa 20% durch Fehlfunktion in Gaza niedergehen und Palästinenser töten;
- Raketenasbschussbasen und Terror-Kommandozentralen in und unter Jugendzentren, Schulen, Moscheen, Krankenhäusern (!!) untergebracht sind;
- dieser hundertfache und unmenschliche Massenmord am 7. Oktober inklusive dem Üben des Abschlachtens von Familien über 2 Jahre präzise vorbereitet worden ist;
- Palästinenser von deren HAMAS-Terroristen am Verlassen des Kampfgebietes gehindert werden;
- Treibstoff, Wasser und Lebensmittel für Monate in den Tunnel vorhanden sind, aber von der Hamas der Bevölkerung vorenthalten werden;
- der HAMAS-Chef als Multi-Milliardär mit seiner Familie im Ausland in Luxushotels und Luxusvillen lebt: woher hat dieser Mann Kapitalwerte von mindestens 1 Milliarde Dollar (manche gehen von 4 Milliarden aus) und warum stiehlt er diese den Gaza-Palästinensern?
.
Weil all dies doch Vielen auch bekannt ist, haben dieses einseitige und in Teilen durch Auslassungen unwahre "Propaganda-Pamphlet" wohl auch nur ganz wenige, "ein Dutzend aus Bozen, die bei Eurac oder an der Provinzuniversität", unterzeichnet.
Zudem findet sich keine klare Benennung der Hamas als Verursacher dieses Leides, als mörderische Terrorgruppe mit dem Ziel, Israel und Juden von der Erde zu tilgen.
Täter und Opfer werden gleichgesetzt & eigentlich wird hier nach bekannten Mustern klassische Täter-Opfer-Umkehr betrieben.

Es gibt keine Rechtfertigung für hundertfaches Abschlachten von Kindern, Frauen, Jugendlichen, Senioren.
Es gibt keine.
Kein Hinweis, dass es mit der HAMAS keinen Frieden geben und das Morden nie aufhören wird, keine Aussage dazu, dass diese Terrororganisation aus Gaza entfernt werden muss um dort ein ziviles Leben mit Politik und Politikern zu ermöglichen.
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Persönlich erscheint mir dieser Artikel sehr grenzwertig und nahe an Verherrlichung und Propaganda für die Hamas, so meine Meinung dazu.
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ps: der 7. Oktober ist der Geburtstag von Putin - ich glaube nicht an solche Zufälle.

Mi., 08.11.2023 - 14:58 Permalink
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Thomas Unterwinkler Mi., 08.11.2023 - 17:00

Da ist der "akademischen Gemeinschaft" ja ein ganz besonders ausgewogener Aufruf gelungen! Über 1.300 Wörter, und die islamistische Terrororganisation Hamas kommt darin zweimal (!) in einem Nebensatz (!) vor!
Jene Hamas, die am 7. Oktober so viele Juden ermordet hat, wie es an einem Tag seit dem Holocaust nicht mehr geschehen ist.
Jene Hamas, die die Zivilbevölkerung in Gaza seit vielen Jahren in Geiselhaft nimmt.
Jene Hamas, die ihre Raketen-Abschussanlagen nachweislich in Schulen und Krankenhäusern errichtet.
Jene Hamas, die nachweislich die Rohre, die für den Bau von Wasserleitungen gedacht sind, für den Bau von Raketen verwendet.
Jene Hamas, die in Gaza ein Tunnelsystem von 500 km gebaut hat, darin aber nicht Zivilisten Schutz suchen lässt, sondern sich selbst und Waffen darin versteckt.
Jene Hamas, die das Existenzrecht Israels negiert und dafür islamistischen Terror, auch misogynen Terror, gegen Unschuldige als Mittel zum Zweck einsetzt.
Dagegen sind die IDF nach Auffassung der "akademischen Gemeinschaft" offenbar das absolut Böse. Das sind übrigens die, die anrufen, bevor sie ein "ziviles" Gebäude bombarieren:
https://www.bbc.com/news/world-middle-east-67327079
Leider schützt offenbar auch akademische Bildung nicht vor einer unkritisch-einseitigen Haltung. Vielleicht sollten sich die Unterzeichnerinnen und Unterzeichner des Aufrufs mal mit dem Begriff "Ambiguitätstoleranz" auseinandersetzen!

Mi., 08.11.2023 - 17:00 Permalink
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Simonetta Lucchi Mi., 08.11.2023 - 20:13

Da quanto mi risulta è l' appello di una parte della comunità accademica. C'è chi si è nettamente dissociato e con motivazioni molto serie, non certo per volontà di "punizione collettiva', come viene detto in modo poco pertinente. Andrebbero riportate tutte le posizioni.

Mi., 08.11.2023 - 20:13 Permalink
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Simonetta Lucchi Do., 09.11.2023 - 07:48

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Avrei solo una domanda. Ovviamente non si può dire che "l'Università di Bolzano ha fatto sapere a Salto". L'università non è una persona fisica. Solo per completezza di informazione: c'è stato un comunicato ufficiale, una presa di posizione firmata? Siamo una comunità e l'università è anche espressione di questa comunità. Se cortesemente si potesse avere un chiarimento a proposito, grazie.

Do., 09.11.2023 - 07:48 Permalink
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Peter Gasser Do., 09.11.2023 - 08:04

Antwort auf von Simonetta Lucchi

Auch ich hatte mich an diesem Satz gestoßen, der durch nichts belegt erscheint:
„La Libera Università di Bolzano, ha fatto sapere a Salto...“:
... ob hier einige wenige den Eindruck erwecken woll(t)en, als sei dies die Position der Uni Bozen?
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Die Autorin des Artikels könnte aufklären, da frage ich mit Ihnen hier nach.

Do., 09.11.2023 - 08:04 Permalink
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Thomas Unterwinkler Mi., 08.11.2023 - 23:21

"Im Interview mit der „New York Times“ weisen ranghohe Hamas-Funktionäre die Vorstellung zurück, dass sie den Gazastreifen regieren wollen, um die Situation dort für die Menschen zu verbessern. Ziel ihres Massakers am 7. Oktober sei es gewesen, einen dauerhaften Kriegszustand mit Israel zu provozieren.
„Ich hoffe, dass der Kriegszustand mit Israel an allen Grenzen dauerhaft wird und dass die arabische Welt an unserer Seite steht“, wird der Hamas-Berater Taher El-Nounou in der Zeitung zitiert."
https://www.tagesspiegel.de/internationales/ziel-ist-nicht-gaza-zu-regi…
Ich wiederhole mich gern: Diesen Positionen werden im 1.300 Wörter langen Aufruf der "akademischen Gemeinschaft" zwei Nebensätze gewidmet.

Mi., 08.11.2023 - 23:21 Permalink
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Baader Emil Do., 09.11.2023 - 19:57

Ein unsäglicher Artikel,
leider in Linie mit vielen anderen linken - und linksextremistischen Denkweisen und Publikationen, und immer öfters auch hier bei Salto.
Vielen Dank an die Herren Gasser und und Unterwinkler für Ihre Energie und Ihren Versuchen, hier etwas entgegenzusetzen.
Möchte Hr. Franceschini, als zumindest Mit-Verantwortlichen für Salto, konkret fragen ob er diesen Artikel wirklich so unkommentiert stehen lassen will?
Dünnhäutig wie er ist wird's aber wohl nur eine bissige Replik geben.

Do., 09.11.2023 - 19:57 Permalink
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Peter Gasser Do., 09.11.2023 - 22:40

Antwort auf von Ludwig Thoma

Zitat: auch hier erlaube ich mir eine "Korrektur", um die Geisteshaltung im Text sichtbar zu machen - Zitat:
"berichten von der (unsäglichen) Antwort Israels auf die Terroranschläge der Hamas..." muss heissen:
`berichten von der Antwort Israels auf die unsäglichen Terroranschläge der Hamas... - man bemerke die in meinen Augen zutreffende Zuordnung des Wörtchens "unsäglich", um nicht der Täter-Opfer-Umkehr anheimzufallen..
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Zudem ging es gerade der Mörderbande der Hamas eben nicht um die Palästinenser, wie die Hamas und die Hisbollah SELBST behaupten:
- es ging darum, den beginnenden Frieden Israels mit Saudiarabien und Ägypten zu boykottieren (ist gelungen);
- es ging darum, möglichst viele palästinensische Opfer (Tote) zu erzeugen mit Gefechtsstellungen in Schulen, Jugendheimen, Moscheen, Krankenhäusern;
- es ging darum, möglichst viele palästinensische Opfer (Tote) zu erzeugen, indem man diese als Geiseln in der Kampfzone hielt;
- es ging darum, dauerhaften Krieg mit Israel zu begründen.
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Aber das alles, wie das private Vermögen von 1 - 2 Milliarden Euro des Hamas-Führers, der und dessen Söhne in Luxusvillen und Luxushotels NICHT in Gaza leben, das alles passt nicht ins Bild dieses Propaganda-Pamphletes.
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Frieden in Palästina bedeutet, dass es die Hamas und die Hisbollah nicht mehr braucht: um diesen Frieden zu verhindern, entschied man sich im Iran und mit seinen Privatarmeen in Gaza, Libanon, Syrien, Jemen,
den Geburtstag Putins mit einem hundertfachen Abschlachten von Babies, Kindern, Frauen, ganzen Familien, mit lebendig Verbrennen, Zerstückeln und Köpfen gemeinsam zu feiern.
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Nur die ganze Wirklichkeit ist die Wirklichkeit.
Dieser Artikel, dieses Pamphlet, so meine Meinung, sind nichts als Propaganda: HAMAS wird sicher applaudieren, auch Ihnen, Thoma, so meine ich.
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Was wohl würde Italien machen, wenn eine Mörderbande ins Land einfällt und - im Vergleich - 14.000 italienische Babies, Kinder, Frauen, Alte, ganze Familien auf diese barbarische Art und Weise abschlachten würde?
Was hat die Allianz gemacht, um den 2. Weltkrieg zu beenden - hat man Hitler weitermachen lassen, wie Sie es hier für Israel andeuten wollen, nämlich, die Hamas weiterexistieren zu lassen?
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Die Ursache für das Leid der Gaza-Palästinenser ist das Terrorregime der HAMAS. Viele wollen anscheinend, dass es so bleibt. Warum auch immer.

Do., 09.11.2023 - 22:40 Permalink
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Peter Gasser Do., 09.11.2023 - 22:47

Antwort auf von Ludwig Thoma

Zitat: "Was genau ist "unsäglich" daran, dass sich Akademiker für einen Waffenstillstand und die Einhaltung der Menschenrechte einsetzen?"
Nichts, wenn damit verbunden ist:
- alle Geiseln werden freigelassen;
- alle Waffen werden abgegeben;
- der Hamas-Führer gibt die Milliarde Euro, die er privat hortet, dem palästinensischen Volk zurück;
- im Gaza-Streifen werden Wahlen abgehalten, damit Politiker regieren und nicht Kriegsherren herrschen;
- das Existenzrecht Israels anerkannt wird.
.
Leider aber findet sich nichts davon in diesem Propaganda-Artikel, so meine ich.
Bestenfalls ist dies also nur eine Rettungsaktion für die HAMAS-Terrorbande, auf dass diese die Gaza-Palästinenser weiter versklavt halten darf.
Die Hamas wird diesem Artikel applaudieren.

Do., 09.11.2023 - 22:47 Permalink
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Peter Gasser Fr., 10.11.2023 - 09:35

Antwort auf von Ludwig Thoma

Die Angeführten sind alle dafür, die Hamas ungeschoren davonkommen und den Mord an Palästinensern und Israelis, die Vernichtung der Juden weiter zu betreiben?
Das glaube ich nicht... (Im Kommentar oben ist keinen Beleg dafür angeführt, bezeichnend auch, dass im Kommentar oben auf kein einziges inhaltliches Argument eingegangen wird).
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(Zum vermeintlichen Genozid: Um von einem Völkermord zu sprechen, müsste hinter diesen Opfern aber die alleinige Absicht stehen, die Palästinenser ganz oder teilweise auszulöschen. "Das sehe ich hier weit und breit nicht", sagt der Völkerrechtsexperte Stefan Talmon. Ein Völkermord muss letztlich durch Gerichte festgestellt werden. Wendet man die Kriterien jedoch auf den Gaza-Krieg an, trifft der Vorwurf laut Talmon nur auf eine Partei zu: die HAMAS. In ihrer Charta aus dem Jahr 1988 formuliert die Terrorgruppe das Ziel, den Staat Israel von der Landkarte zu tilgen. Diese Zerstörungsabsicht der Hamas werde in den Massakern vom 7. Oktober deutlich, so Talmon. "Wenn ich unterschiedslos jeden jüdischen Menschen umbringe, vom Baby bis zur Rentnerin, dann ist das ein Genozid", sagt er.

Ähnlich schätzt dies der Völkerrechtler Wolff Heintschel von Heinegg ein: "Man kann der israelischen Regierung in vielfacher Hinsicht kritisch gegenüberstehen. Aber hier von einem Genozid zu reden, geht weit über das hinaus, was dort passiert", sagt er. Er sieht die Tendenz, dass mit rechtlichen Begriffen Politik gemacht werde. "Der Genozid-Vorwurf steht dann erstmal im Raum. Den wieder aus der Welt zu schaffen, ist gar nicht so einfach“.
.
Und darum geht es - das macht doch auch der Aggressor und Mörder Putin, seinem Opfer, der Ukraine, vermeintlichen Genozid vorzuwerfen - ein bekanntes Muster in der Täter-Opfer-Umkehr).

Fr., 10.11.2023 - 09:35 Permalink
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Peter Gasser Fr., 10.11.2023 - 10:37

Antwort auf von Ludwig Thoma

... dass im Kommentar oben auf den Inhalt nicht eingegangen wird, liegt alleine beim Verfasser des Kommentars, nicht bei mir (immer wieder verwendete Ursache-Wirkung-Umkehr, bzw. Abschieben der eigenen Verantwortung).

Ein Waffenstillstand jetzt ist de facto ein „davonkommen lassen“ der Hamas und ein Erreichen Ihrer Ziele:
- beginnender Friedensprozess zerstört (war Ziel);
- hunderte Juden ermordet (Genozid; war Ziel);
- Geiselnahme für jahrelange Erpressungen (war Ziel);
- neue Milliarden für die arm gehaltenen Palästinenser (war und ist Ziel);
- neue Allianzen mit Iran, Russland, Syrien für neue Waffen (ist Ziel);
- Basis für ewigen Krieg mit Israel zur Vernichtung aller Juden (war und ist erklärtes Ziel);
- Erhalten des gestohlenen privaten Milliardenimperiums des Hamasführers (war und ist Ziel).

Zudem zieht es jahrelange Gefangenschaft, Verhandlungen, Erpressungen der und mit den Geiseln nach sich.
Nichts davon im Artikel, nichts davon im zugrundeliegenden Kommentar.

Fr., 10.11.2023 - 10:37 Permalink
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Simonetta Lucchi Fr., 10.11.2023 - 15:26

Sono d'accordo che nessuno debba giustificarsi ma dialogare mi sembra un principio importante e una forma di rispetto nei confronti di lettori ed abbonati. Si chiedono spiegazioni su affermazioni forti come "Bolzano si unisce all'appello della comunità accademica contro il massacro in corso nella Striscia di Gaza". Non mi sembra questo corrisponda alla verità, ma è ciò che si legge.

Fr., 10.11.2023 - 15:26 Permalink
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Peter Gasser Fr., 10.11.2023 - 16:02

Auch ich stelle mir eine klare Linie vor zwischen hier Meinung und dort Fakten: dann werden nämlich falsche Fakten und Desinformation sichtbar - und können verhindert werden.
Auch ich habe diese wohl falschen Fakten aufgezeigt, leider bemüht sich die Autorin nicht, darauf einzugehen, bzw. diese zu belegen.
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Im Gegenteil, ein weiterer Artikel ist erschienen, in welchem meiner Ansicht nach wieder der Grundsatz der objektiven Berichterstattung zugunsten von teilnehmender Werbung verletzt ist: handelt es sich bei der Autorin um eine Journalistin oder um eine „Werbefachfrau“, auch diese Frage stelle ich mir inzwischen. Vielleicht bekommt man doch eine Rückmeldung der Autorin.

Fr., 10.11.2023 - 16:02 Permalink
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Profil für Benutzer SALTO Community Management
SALTO Communit… Fr., 10.11.2023 - 18:30

Antwort auf von Peter Gasser

Wir möchten noch einmal daran erinnern, dass Respekt nicht nur gegenüber den Mitdiskutierenden, sondern auch gegenüber Mitarbeiter*innen von SALTO geboten ist. Solche despektierliche Aussagen werden nicht geduldet. Es gilt, sich mit dem Thema und nicht dem Autor/der Autorin auseinanderzusetzen. Im Zweifelsfall noch einmal die Netiquette lesen, darüber refelektieren und dann antworten (falls es noch notwendig erscheint).

Fr., 10.11.2023 - 18:30 Permalink
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Profil für Benutzer Peter Gasser
Peter Gasser Fr., 10.11.2023 - 20:12

Antwort auf von SALTO Communit…

Ich bin überzeugt, dass die Frage, ob die Autorin eine Journalistin ist, eine einfache und nicht im mindesten „despektierliche“ ist.
Auch die Frage, ob man sich dem Grundsatz verpflichtet fühlt, sich mit keiner Seite gemein zu machen und dem Grundsatz, audiatur et altera pars verpflichtet fühlt, ist eine einfache.
.
Auch die Frage nach den Belegen zu als Fakten präsentierten Inhalten ist eine berechtigte, so meine ich.
.
Aber gut, wenn man bei der Autorin nicht rückfragen darf, muss man dies akzeptieren.
Bitte dann aber auch höflich, die berechtigte und rein sachliche Kritik am Artikel als Meinung anbringen zu dürfen, wofür ich mich als Leser gern bedanke.

Fr., 10.11.2023 - 20:12 Permalink
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Hartmuth Staffler Fr., 10.11.2023 - 17:00

"Stellungnahmen" können nur als Grundlage für eine Diskussion dienen, wenn sie nicht anonym sind, sondern namentlich unterzeichnet werden. Salto hat den schwerwiegenden Fehler gemacht, eine sogenannte "Stellungnahme" zu veröffentlichen, die nicht unterzeichnet ist, so dass man nicht weiß, von wem sie stammt und wer alles dahintersteht. Es könnte ja auch nur eine einzige Person sein. Aus diesem Grunde ist es eigentlich sinnlos, darüber überhaupt zu diskutieren.

Fr., 10.11.2023 - 17:00 Permalink
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SALTO Communit… Fr., 10.11.2023 - 18:35

Antwort auf von Hartmuth Staffler

Die Stellungnahme wurde verlinkt und all diejenigen, die unterzeichnet haben, scheinen dort auf. Wir vertreten aber ohnehin die Auffassung (und so steht es auch in der Netiquette), dass die Auseinandersetzung mit einem Thema wichtiger ist als jene mit dem Verfasser/der Verfasserin eines Beitrags - für uns ist eine Diskussion nur unter dieser Prämisse sinnvoll (und nicht im Geringsten sinnlos).

Fr., 10.11.2023 - 18:35 Permalink
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Peter Gasser Fr., 10.11.2023 - 21:05

Antwort auf von Ludwig Thoma

Tusk sagt dabei auch:
„Die grausamen Angriffe der Hamas gegen Israel am 7. Oktober sollten jeden einzelnen von uns empören. Für die Opfer dieser grausamen Verbrechen muss es Gerechtigkeit, Rechenschaftspflicht und Rechtsbehelfe geben. Die Geiseln müssen nach Hause gebracht werden und das wahllose Abfeuern von Raketen auf Israel muss aufhören... Das humanitäre Völkerrecht ist klar: Es gewährt medizinischen Einheiten einen besonderen Schutz und verlangt, dass diese jederzeit geschützt und respektiert werden. Jeglicher Einsatz von Zivilisten und zivilen Objekten durch palästinensische bewaffnete Gruppen, um sich vor Angriffen zu schützen, verstößt gegen das Kriegsrecht... dass alle Geiseln freigelassen werden;... Befreie die Geiseln. Bringen Sie die Täter schwerwiegender Verstöße im Einklang mit den Menschenrechtsgesetzen zur Rechenschaft.... Die Mitgliedstaaten müssen alle erforderlichen Anstrengungen unternehmen, um einen nachhaltigen Frieden für alle Palästinenser und Israelis zu erreichen“.

Das alles braucht es für den Frieden, sagt Tusk wirklich, und nicht nur „die Beendigung der Besatzung“, da haben Sie nicht wirklich alles gelesen.
„Nachhaltiger Frieden für alle Palästinenser und Israelis“ bedeutet die Anerkennung des Existenzrechtes des Staates Israel, einen eigenen Staat für die Palästinenser (somit die Entwaffnung und Entmachtung von Hamas und Hisbollah): das sagt Tusk wirklich.
Man sollte immer alles lesen.

Fr., 10.11.2023 - 21:05 Permalink
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Peter Gasser Sa., 11.11.2023 - 10:02

Antwort auf von Ludwig Thoma

So ist es auch.
Die Besatzung ist bedingt durch Religionsfanatiker und Kriegsverbrecher, deren Ziel festgeschrieben in ihren Chartas, die Vernichtung Israels und der Juden ist, deren vor aller Welt bekundetes Ziel Genozid ist.
Ohne Hamas-Terroristen und ohne Hisbollah-Terroristen und mit sekularen Politikern statt fanatischen Dshihaddisten als Despoten gäbe es längst die 2-Staatenlösung.
Hätten die Gaza-Palästinenser die 1-2 Milliarden gestohlenen Euro Ihres Hamas-Führers (mit denen er und seine Pascha-Familie - natürlich NICHT in Gaza - in Saus und Braus leben), wäre Gaza ein blühender Garten und nicht ein einziges Waffenlager, welches die einfachen und arm gehaltenen Leute als lebende Schilde mit ihrem nackten Leben als pure Mittel zum Zweck sichern sollen.
Waffenlager und Kommandozentralen in und unter Krankenhäusern, Jugendzentren, Kindergärten, Schulen, internationalen
Einrichtungen, Moscheen....
.
Mit Hamas und Hisbhallal wird es nie Frieden geben, das sind professionelle Kriminelle und Schlächter.
Nur ohne diese kann sich Frieden finden, so meine Überzeugung.
.
Aber was sagen Sie nun zu dem allem, was Tusk für notwendig erachtet?
Dass zum Waffenstillstand durch die Israelis selbstverständlich durch die Hamas ALLE Geiseln freigelassen werden müssen?
Wird die Hamas diesem Waffenstillstand zustimmen?

Sa., 11.11.2023 - 10:02 Permalink
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Ludwig Thoma Sa., 11.11.2023 - 11:05

Antwort auf von Peter Gasser

Die Realität ist dann doch etwas komplexer als Ihre binären (um nicht zu sagen, einfältigen) Lösungsvorschläge. Putin weg, zag Frieden in der Ukraine und als Bonus Autonomie im Donbass, Hamas weg und zag, Zweistaatenlösung und blühende Gärten in Gaza. Schönen Tag noch.

Sa., 11.11.2023 - 11:05 Permalink
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Peter Gasser Sa., 11.11.2023 - 11:30

Antwort auf von Ludwig Thoma

Ja, die Situation ist sehr komplex, darum hilft nur lesen, lesen, lesen, und das Betrachten beider Seiten, das klare Benennen von Täter und Opfer in der jeweiligen Situation.
Massen-Mord bleibt Massenmord - und dafür gibt es nur den Täter, der dies verbrochen hat.
Da hilft auch Ihr übliches Abwerten des Gesprächspartners als Kommunikationstrick nichts, wenn Sie argumentativ in der Sackgasse sind.
Schade, dass Sie jeden Diskurs auf diese übliche Art kaputtmachen, und Salto Ihre diesbezüglichen Kommentare immer wieder löscht.
.
Schade, dass Sie zur Sache wieder nichts beitragen und keinen Mehrwert bringen wollen - und nichts mehr zu dem beitragen möchten, was Tusk nun wirklich gesagt hat.
Ihre einfache und damit unrichtige Darlegung wurde eben der Komplexität nicht gerecht.
Ich beende dies hier für mich wieder, da sie offensichtlich nicht am sachlichen Dialog interessiert sind - wie gehabt, & was ich nachmals sehr schade finde.

Sa., 11.11.2023 - 11:30 Permalink
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Peter Gasser Sa., 11.11.2023 - 15:40

Antwort auf von Sepp.Bacher

... gestern gelesen, eine fundierte & lesenswerte Zusammenschau - der „Schluss“:
„Bis hier und nicht weiter! Das muss die Botschaft sein. Und „hier“ bedeutet, Israel wie auch die Ukraine haben ein Existenzrecht.
Israel wie auch die Ukraine haben das Recht auf Selbstverteidigung....“

Sa., 11.11.2023 - 15:40 Permalink
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Peter Gasser Sa., 11.11.2023 - 17:11

Antwort auf von Ludwig Thoma

Schon bei ihrem Zitat zu Turk hatten sie das Wesentliche alles weggelassen - und nun wieder, denn DAS steht im Statement des UNHCR:
https://www.unhcr.org/news/speeches-and-statements/statement-principals…
"Wir erneuern unsere Bitte an die Parteien, alle ihre Verpflichtungen aus dem humanitären Völkerrecht und den Menschenrechten einzuhalten.
Wir erneuern unsere Forderung nach der sofortigen und bedingungslosen Freilassung aller als Geiseln gehaltenen Zivilisten.
Zivilisten und die Infrastruktur, auf die sie angewiesen sind – darunter Krankenhäuser, Notunterkünfte und Schulen – müssen geschützt werden".

da steht ganz konkret, dass gleichzeitig mit einem Waffenstillstand
- alle Geiseln freigelassen werden müssen und
- alle Terroristen alle zivilen Strukturen verlassen müssen, also auch den Raum unter diesen.
.
Nur die ganze Wahrheit ist eben die Wahrheit; aber ich helfe da gerne nach, um das Bild jeweils zu vervollständigen.
.
Und wenn Sie save the children anführen:
- müssen die von den Hamas-Mördern als Geiseln gehaltenen jüdischen Kinder umgehend freikommen?
- muss Russland dann umgehend alle 20.000 aus der Ukraine deportierten Kinder in die Ukraine zurückbringen,
oder gilt Ihre Sorge zwar den arabischen, nicht aber den ukrainischen und jüdischen Kindern?
.
und weiter zu Amnesty international, das Sie hier auch anführen:
https://www.amnesty.at/news-events/israelbesetzte-palaestinensische-geb…
"Amnesty International fordert erneut die sofortige und bedingungslose Freilassung aller zivilen israelischen Geiseln, darunter auch Kinder, die seit einem Monat im besetzten Gazastreifen festgehalten werden. Sie waren am 7. Oktober von der Hamas und anderen bewaffneten Gruppen entführt worden... Letzte Woche kursierte im Internet ein von den Al-Qassam-Brigaden − dem militarisierten Flügel der Hamas − veröffentlichtes Video, das drei zivile Geiseln zeigt, die im Gazastreifen festgehalten werden und eine Botschaft an den israelischen Premierminister Benjamin Netanjahu richten. Die Aufnahme eines solchen Videos unter Zwang und die Veröffentlichung der Aussagen von Geiseln kommt einer unmenschlichen und erniedrigenden Behandlung gleich. Geiselnahme und die Entführung von Zivilpersonen sind nach internationalem Recht verboten und stellen Kriegsverbrechen dar. Geiseln müssen menschlich und im Einklang mit dem Völkerrecht behandelt werden und dürfen nicht in Online-Videos vorgeführt oder zu Aussagen gezwungen werden. „Anstatt verzweifelte zivile Geiseln als Mittel zu benutzen, um politische Ziele zu erreichen, sollte die Hamas diese sofort und bedingungslos freilassen. Unabhängige Beobachter*innen sollten sofort Zugang zu den Geiseln bekommen, um ihr Wohlergehen sicherzustellen und die Kommunikation mit ihren Familien zu erleichtern”, sagte Agnès Callamard, Generalsekretärin von Amnesty International."

Sa., 11.11.2023 - 17:11 Permalink
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Salto User
Milo Tschurtsch Sa., 11.11.2023 - 19:24

Antwort auf von Ludwig Thoma

Natürlich müssen Menschenrechtsverletzungen auf beiden Seiten vermieden werden, keine Frage, wobei gerade heute, wie in der Vergangenheit schon, wieder von Israel sichere Korridore für Zivilisten ermöglicht wurden.
Hier geht es aber um einen Konflikt der nur aus der Geschichte heraus verstanden werden kann. Und da bleibt der Tatbestand aufrecht, dass im Jahre 1948 sowohl den dort lebenden Juden als auch den Arabern ein Staat angeboten wurde, den Israel ausrief obwohl es nicht einmal 20 Prozent des anfänglich in Aussicht gestellten Landes waren. Die Araber nahmen nicht an und setzten sich in Folge die Vernichtung Israels zum Ziel, im Verbund mit den Nachbarn die ebenfalls Staaten erhalten hatten, wie z.B. Jordanien (1946). Wobei Jordanien das unter britischem Mandat stehende Westjordanland völkerrechtwidrig annektierte und von dort aus Israel bedrohte. Im Sechstagekrieg wurde das Westjordanland von Israel besetzt und als Bollwerk gegen erneute Angriffe genutzt, ebenso der Gazastreifen, der von Ägypten besetzt worden war. Vom ersten Tag der Staatsgründung bis heute wird Israel mit Krieg überzogen. Dabei hat Israel guten Willen gezeigt, den Gazastreifen den Arabern überlassen und judenrein gemacht, da in arabischen Gebieten keine Juden geduldet werden, andererseits aber im Staat Israel ca.20 Prozent der Staatsbürger Araber sind. Wer Israel als Besatzer des Westjordanlandes bezeichnet, muss auch Palästinenser und Jordanier als Besatzer bezeichnen, denn ihr Recht, dort zu siedeln, ist genauso berechtigt oder umstritten wie das Recht jedes anderen Menschen, dort zu siedeln. Wer behauptet, die jüdischen Siedlungen seien illegal, muss auch die arabischen Siedlungen als illegal bezeichnen .Es gibt eigentlich nur einen Vertrag, der die Situation regelt: das damalige Völkerbundmandat.
So wird der Kampf solange weitergehen bis das Existenzrecht Israels anerkannt wird. Das hätte aber schon 1948 geschehen können, damit wäre allen Beteiligten viel Leid erspart geblieben.

Sa., 11.11.2023 - 19:24 Permalink
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Salto User
Milo Tschurtsch Fr., 10.11.2023 - 21:23

Antwort auf von Ludwig Thoma

Nach dem Zusammenbruch des Osmanischen Reiches kam das gesamte Gebiet "Palästina" unter Britische Mandatshoheit. In Folge wurden mehrere Staaten gegründet. Auch die dort lebenden Juden bekamen einen Staat angeboten, ebenso die dort lebenden Araber. Während die Juden aber einen Staat akzeptierten, taten das die Araber nicht, weil sie einen jüdischen Staat grundsätzlich ablehnten und glaubten sie könnten ihn in Folge auslöschen. Am 14. Mai 1948 rief David Ben Gurion die Unabhängigkeit Israels aus. Die arabischen Staaten Ägypten, Transjordanien, Syrien, Libanon und der Irak griffen Israel noch am gleichen Tag an. Bis heute stellen Staaten und Organisationen seine Existenz infrage. Israel aber siegte, ebenso wie bei den nächsten Angriffskriegen, dem 6-Tage Krieg 1967 und dem Jom Kippur Krieg 1973, bei dem Israel am höchsten Feiertag von arabischen Nachbarstaaten überfallen wurde. Wer Angriffskriege startet muss im Falle einer Niederlage mit Gebietsverlusten rechen, wobei die durch Israel eroberten Gebieten wie der Gaza-Streifen und das Westjordanland vorher halt von anderen, nämlich von Ägypten und von Jordanien ebenfalls nur besetzt waren, da wie gesagt es nie zu keiner regulären Staatsgründung gekommen war. Im Fall vom Westjordanland beruft sich Israel bis heute darauf, Niemandsland bei einem Angriffskrieg erobert zu haben. Den Gaza Steifen hat es hingegen im Zuge von Verhandlungen ( Stichwort: Land gegen Frieden) 2005 vollends geräumt und alle Israelis mussten den Gaza-Streifen verlassen. Als "Dank" wurde zugelassen, dass sich dort Terror-Organisationen bildeten, die Israel ständig beschossen, Tunnel gruben usw. und nach wie vor Israel auslöschen wollen. Dass sich Israel, da mit Mauern und Warnsystemen absichert, kann doch nicht als Besatzung bezeichnet werden. Aber man präsentiert der Weltöffentlichkeit das Bild eines Gefängnisses, das aber wundersamerweise für Waffen aller Art offen ist, und es eine Grenze zu den Glaubensbrüdern in Ägypten gibt, die man öffnen könnte. Gleichzeitig erhält man massenhaft Unterstützung aus der ganten Welt und man hat sogar eine eigene Flüchtlingsorganisation zugestanden bekommen. Dies alles anstatt sich mit Israel zu arrangieren, wie es andere Staaten wie Ägypten und Jordanien getan haben.
Eine Zwei-Staaten Lösung gibt es nur wenn das Existenzrecht Israels offiziell anerkannt wird, vorher nicht.

Fr., 10.11.2023 - 21:23 Permalink
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Simonetta Lucchi Fr., 10.11.2023 - 20:00

Se posso solo aggiungere, da parte mia non c'è mai stata volontà di attaccare l'autrice. Per quanto io come "autrice" di articoli anche non su Salto, rispondo sempre a chi mi scrive o commenta. Sono scelte del resto personali. Tuttavia,chiedere un chiarimento, visto che, ripeto, la Libera Università di Bolzano dovrebbe essere collegata anche alla comunità che la ospita, quindi Bolzano, credo sia legittimo. Io spero solo che ci si renda conto della gravità, ma soprattutto della parzialità, delle affermazioni contenute dell'articolo. Per quanto io non faccia parte del popolo israeliano né di quella religione, mi dissocio. E soprattutto chi si occupa di violenza di genere sarebbe il caso che si esprimesse su quanto fatto alle donne "non palestinesi" , Senza nulla togliere alle sofferenze di tutte e due le popolazioni, purtroppo.

Fr., 10.11.2023 - 20:00 Permalink