Gesellschaft | Monaco

L’attentato dimenticato

Dopo 40 anni la manifestazione per ricordare Corinne Tartarotti, vittima del gruppo Ludwig. Il padre Francesco Karl era di Bolzano. Il sindacalista Da Col: "La città di Monaco si è scusata per il ricordo tardivo".
monaco manifestazione tartarotti
Foto: Facebook
  • A Monaco di Baviera si è svolta una manifestazione istituzionale in ricordo di un attentato “dimenticato” ad opera del gruppo terrorista di estrema destra Ludwig in una discoteca di Monaco nel 1984. L’unica vittima dell’esplosione, pochi lo ricordano, fu Corinne Tartarotti, le cui origine erano altoatesine. Il padre della vittima, Francesco Karl Tartarotti, era di Bolzano. L’evento commemorativo, organizzato dalle istituzioni tedesche e dai sindacati, è stato un’occasione per ricordare, nuovamente, il valore della memoria, che non può e non deve essere selettiva. 

  • Wolfgang Abel e Marco Furlan: In una lettera inviata alla redazione di Repubblica si legge: «LUDWIG - LA NOSTRA FEDE È NAZISMO,LA NOSTRA GIUSTIZIA È MORTE, LA NOSTRA DEMOCRAZIA È STERMINIO» Foto: Wikimedia

    L’organizzazioneneonazista Ludwig, composta da due membri della borghesia veronese, Marco Furlan e Wolfgang Abel, cominciò la sua attività criminale a cavallo tra gli anni ’70 ed ‘80, con una serie di attentati incendiari. In seguito, gli omicidi si fecero sempre più frequenti e violenti. Dietro ai gesti del gruppo si celava l’ideologia neonazista che ha portato i due giovani a voler “purificare” la società da elementi ritenuti dai due indegni, le vittime di Ludwig erano principalmente tossicodipendenti, prostitute, senzatetto, omosessuali e religiosi.

  • I due serial killer, responsabili di almeno 10 omicidi, furono arrestati nel 1984 e condannati all’ergastolo. Tra le vittime accertate c’è anche Corinne Tartarotti. Il 7 gennaio del 1984 la giovane, all’epoca ventenne, stava lavorando come barista all’interno della discoteca Liverpool, considerata all’epoca libertina, era noto inoltre che fosse frequentata anche da omosessuali. Per questo divenne obiettivo del gruppo Ludwig, che decise di appiccare un incendio all’interno del locale, causando la morte di Tartarotti ed il ferimento di altre sette persone. Il gruppo rivendicò l’attentato inviando ad alcune testate giornalistiche un volantino: “Al Liverpool non si scopa più”. 

  • Le corone commemorative sul luogo dell'attentato 40 anni dopo: "La città di Monaco si è scusata con noi, la famiglia, per il fatto che ci sono voluti 40 anni per concentrarsi su questo attacco terroristico e per essere in grado di affrontare la storia dietro di esso" Foto: privat

    Il 7 gennaio 2024, a 40 anni dall’attentato, la città di Monaco ha organizzato un’iniziativa commemorativa. Ad aver tenuto viva la memoria dell’attentato sono state le iniziative della società civile, in particolare quelle dei gruppi antifascisti e dei sindacati. È stato il primo anno in cui la città di Monaco ha dato importanza a livello istituzionale all’attentato. Alla manifestazione erano presenti alcuni parenti di vittime di attentati perpetrati da estremisti di destra, tra cui Nicoletta Tartarotti, figlia del fratello di Corinne, il noto giornalista Franz Hugo Tartarotti. Nicoletta, avvocatessa tedesca residente ad Amburgo, non ha mai conosciuto la zia Corinne, ma è stata emotivamente toccata dall’evento: “È stato molto commovente ed emozionante. La città di Monaco si è scusata con noi, la famiglia, per il fatto che ci sono voluti 40 anni per concentrarsi su questo attacco terroristico e per essere in grado di affrontare la storia dietro di esso”. A rappresentare le istituzioni erano presenti il sindaco della città di Monaco e la ministra tedesca della cultura Claudia Roth

  • Alla manifestazione era presente anche una delegazione di young SGBCISL altoatesina, invitata dal sindacato tedesco DGB-Jugend di Monaco a partecipare ad una serie di eventi sulla cultura della memoria e la lotta all’estremismo di destra. Il sindacalista Gianluca Da Col, presente all’incontro, spiega come mai questo delitto sia rimasto nel dimenticatoio: “Per anni gli attentati del gruppo Ludwig sono stati derubricati come attentati di matrice psichiatrica, mentre si trascura la matrice politica”. 

  • La delegazione young SGBCISL altoatesina durante la manifestazione: “Non dobbiamo lasciare la memoria storica ai partiti politici che molto spesso la strumentalizzano, deve essere una responsabilità di tutte le organizzazioni della società civile” Foto: privat

    “A quarant’anni dall’accaduto – continua Da Col – è stato interessante che un rappresentante istituzionale della città di Monaco si sia scusato per non aver organizzato una manifestazione di questo tipo prima, prendendosi la colpa e la responsabilità nel nome delle istituzioni, è una cosa che in Italia mi sembra che non succeda quasi mai”. Per Da Col infatti: “Non dobbiamo lasciare la memoria storica ai partiti politici che molto spesso la strumentalizzano, deve essere una responsabilità di tutte le organizzazioni della società civile”. Il ritorno degli estremismi di destra in Europa è un fenomeno noto, ma le risposte istituzionali di due paesi con un passato di dittatura di destra come Italia e Germania sono diverse, in particolare la gestione della memoria storica.

  • "Chi dimetica è perduto"

    Lunedì 26 Febbraio a Trento si svolgerà un’altra manifestazione per continuare a tenere viva la memoria storica del terrorismo di destra in Italia e Germania. In questa occasione verrà ricordato Don Armando Bison, vittima del Gruppo Ludwig nel 1983, nel giorno del 41 esimo anniversario dalla morte. L’incontro, organizzato dai sindacati Giovani CISL del Trentino, Young SGB CISL e DGB Jugend Bayern, si terrà nella sede CISL del Trentino, in via Alcide Degasperi 61. 

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Hartmuth Staffler Sa., 24.02.2024 - 15:15

Ich finde des gut, dass an diese nazi-faschistischen Verbrechen gemeinsam erinnert wird. Peinlich ist nur, dass dies in einer Straße stattfindet, die dem üblem Antisemiten Alcide Degasperi gewidmet ist.

Sa., 24.02.2024 - 15:15 Permalink