Patentino: la documentazione sarà obbligatoria
Come noto, in provincia di Bolzano per lavorare in ambito pubblico occorre l'attestato di bi- o trilinguismo. Un obbligo in teoria valido per tutti, ma finora non soggetto a un controllo per tutte quelle ditte fornitrici di servizi che intrattengono “solo” un rapporto di collaborazione con la Provincia. Da qui in avanti non sarà più così. La Giunta provinciale ha infatti deciso che in futuro ogni azienda di servizi appaltatrice di un incarico per conto della Provincia (si pensi per esempio alle cooperative che forniscono infermieri alle strutture sanitarie) dovrà offrire in modo puntuale tutta la documentazione comprovante la conoscenza dell'italiano e del tedesco (e, dove necessario, anche del ladino) dei propri dipendenti.
Il provvedimento ha chiaramente un risvolto in primo luogo qualitativo (cioè al fine di migliorare i servizi), ma col tempo diventerà vincolante. Se, insomma, il primo passo prevede che nel bando di gara l'attestato di bilinguismo sia considerato un criterio di qualità con relativo punteggio maggiorato, a medio termine la mancanza di attestato di bilinguismo sarà invece criterio per la non ammissione alla gara. “Questa valorizzazione dell'attestato di bilinguismo non è un arbitrio – si legge nel comunicato stampa della Giunta - bensì una necessità in Alto Adige, della quale potranno beneficiare non solo i cittadini che fruiscono dei servizi ma anche le imprese locali”. E' infatti un corollario non esplicitato che le ditte non provenienti dalla provincia avranno più difficoltà a inserire i loro dipendenti nel mondo del lavoro altoatesino.
Ognuno di noi in provincia di
Ognuno di noi in provincia di Bolzano ha diritto di usufruire dei servizi di interesse pubblico nella propria madrelingua. Dalle strutture sociali, alle mense scolastiche, alle piscine, la comunicazione e la comprensione tra operatori e utenti è essenziale, italiano verso tedesco e tedesco verso italiano. Ogni impresa può partecipare ad appalti, sapendo che la presenza di personale bilingue le dà più punteggio. Le imprese locali (sia "italiane, che tedesche") dovranno investire nella formazione linguistica.
personale. Peraltro circa 140.000 altoatesini sono in possesso del patentino..
Das sogenannte "Patentino"
Das sogenannte "Patentino" halte ich für eine große Eselei. Es ist doch so, dass man zwecks Besetzung einer Arbeitsstelle im öffentlichen Dienst - je nach Aufgabe und der damit verbundenen Verantwortung - ein entsprechendes Schul-Abgangszeugnis (Pflichtschule, Oberstufe, Fachoberschule, Laureat I, II oder III) als Zugangsbedingung vorzuweisen hat. Es wäre also die Aufgabe unserer jeweils DREI Schulamtsleiter und ebenso vieler Landesminister sicherzustellen, dass die Vermittlung der zwei bzw. drei Amtssprachen dem jeweils erforderlichen Niveau letztendlich auch entspricht. Bei Uni-Abgängern ist es heute so, dass ihnen das A-Patent gewährt wird, falls sie die Oberschule auf Italienisch und das Unistudium auf Deutsch oder umgekehrt abgeschlossen haben.
Wer eine Stelle im öffentlichen Dienst anstrebt, muss halt mal die beiden bzw. drei Amtssprachen beherrschen. Das ist doch wohl die Mindestvoraussetzung. Ob das fallweise im nötige Maße auch zutrifft, kann im Zuge der Bewerberauslese problemlos festgestellt werden. Was im privaten Bereich Gang und Gäbe ist, darf wohl auch für den öffentlichen Bereich gelten. Damit würde endlich auch der Zweisprachigkeitszulage die Berechtigung entzogen. Sie verkörpert im Grunde nichts anderes als ein von der Politik dem Beamtenheer gewährtes Privileg, das in die Schublade "Verschwendung" einzuordnen und ergo abzuschaffen ist.