Il censimento viene preso sul serio?

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Si moltiplicano le segnalazioni di presunte irregolarità nella raccolta delle dichiarazioni al censimento linguistico in corso in Sudtirolo. Dopo la fase online degli scorsi mesi, si è entrati infatti ora nella fase “analogica” nella quale i cittadini che non hanno partecipato alla rilevazione in formato digitale vengono contattati uno ad uno ricevendo a casa i moduli da compilare. In molti casi però è il “capofamiglia” a essere contattato, consegnandogli tutti i questionari di famiglia da compilare “e in un caso a noi noto, al ‘capofamiglia’ è stato chiesto di compilare tre moduli direttamente in un parcheggio dove è avvenuta la consegna” scrive il Gruppo verde in un’interrogazione alla Giunta provinciale. “In un altro caso, i moduli sono stati lasciati a casa degli intervistati per essere compilati e si è chiesto loro di restituirli al rilevatore in un secondo momento — sostengono i Verdi — ma in tutti i casi segnalati, i ‘capifamiglia’ non sono stati informati su chi dovesse compilare i moduli, hanno fatto ipotesi errate (ad esempio, in un caso è stato indicato il gruppo linguistico del partner, mentre il questionario era destinato a uno dei figli) mentre i reali destinatari dei moduli erano assenti da casa per lunghi periodi”.
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Molti interrogativi
Moduli compilati da qualcun altro, dunque, a volte in modo impreciso, sbrigativo e veloce. Per gli ecologisti si aprono alcuni interrogativi: “Quanto può essere rappresentativo questo tipo di indagine, se i cittadini non compilano i moduli da soli? Quanto alto è il tasso di errore, se i capifamiglia non sanno per chi stanno compilando i moduli? E quanto è facile da manipolare, se i capifamiglia decidono di propria autorità a quale gruppo linguistico appartengono i membri della loro famiglia? Quanto è affidabile l'intero processo?”. Per la consigliera provinciale Brigitte Foppa l’arbitrarietà del censimento analogico è “in contraddizione con le sofisticate procedure di sicurezza in materia di privacy della rilevazione online”, una situazione che apre ulteriori domande poste dai Verdi alla Giunta: quale è e come è stato definito l’incarico dei rilevatori? Esso prevede la consegna ai “capifamiglia” e la compilazione da parte di quest’ultimi come “responsabili”? Perché i moduli non vengono consegnati direttamente agli interessati, per essere compilati come meglio credono, ma — a quanto risulta — vengono compilati da terzi? “Trovo sconvolgente questa modalità: soprattutto se consideriamo quanto è delicato il censimento per gli equilibri della proporzionale e dell’Autonomia”, sottolinea Foppa, che alla Giunta provinciale chiede anche quale sia la posizione dell’ASTAT e dove è possibile segnalare reclami.
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Da alcuni anni non esiste…
Da alcuni anni non esiste più la figura del „Capo famiglia“più correttamente va indicato invece „intestatario del foglio di famiglia anagrafico“