Kultur | Editoria

“Il dramma e la forza dell’Italia”

L’editoria locale ha un ruolo importante in Italia, e anche in Alto Adige è presente con varie case editrici. Marcello Landi, proprietario della Nuova Libreria Cappelli, riflette sul mercato editoriale in Alto Adige e la funzione della sua libreria.
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Marcello Landi
Foto: Valentino Liberto/SALTO
  • Si è da poco conclusa la Fiera del Libro di Francoforte, la più prestigiosa fiera del libro europea. L’edizione di quest’anno, che ha visto l’Italia come Paese ospite d’onore, ha registrato la partecipazione di 230 espositori italiani, nonché la presenza della Provincia autonoma di Bolzano. Attraverso la Ripartizione Cultura italiana, la Provincia ha scelto di partecipare e di dare visibilità alla produzione in lingua italiana sull’Alto Adige delle case editrici altoatesine che hanno aderito all’invito. È così che Raetia-Alphabeta, Folio e Athesia-Tappeiner, da sempre presenti a Francoforte con i rispettivi stand destinati al mercato tedesco, hanno potuto presentare anche i loro titoli in lingua italiana.

    Considerato il focus speciale sull’editoria locale in Alto Adige e la brochure Alto Adige da sfogliare, che ha accompagnato l’evento offrendo una fotografia del panorama editoriale altoatesino, è opportuno dare spazio anche a chi questi libri li vende. A questo proposito, abbiamo intervistato Marcello Landi, proprietario della Nuova Libreria Cappelli, che propone uno spazio culturale alla città di Bolzano che va oltre la semplice vendita e l’acquisto dei libri. Grazie alle presentazioni e agli eventi organizzati dalla libreria, l'editoria locale (e non) ha modo di raggiungere un pubblico sempre più ampio e entrare in dialogo con chi legge.

  • Padiglione Italia a Francoforte: gli spazi della Provincia di Bolzano Foto: Ufficio educazione permanente, biblioteche e audiovisivi
  • SALTO: In Italia le case editrici locali hanno un ruolo importante, anche per quanto riguarda le vendite. Perché?

    Marcello Landi: L’Italia è un paese di comuni. Il dramma, ma anche la forza, dell’Italia è la provincia, il comune. Pensiamo solo alla varietà gastronomica italiana: è dovuta alle province! Anche il mercato editoriale, infatti, funziona in modo simile: ciò che viene fuori da un territorio può variare molto.

    In confronto, però, il fatturato locale in Alto Adige è minore. Perché?

    Il mercato editoriale, soprattutto quello di lingua italiana, è molto piccolo. Gli abitanti di lingua italiana in Alto Adige sono solo 100.000, quindi pochissimi. Inoltre, ciò che viene pubblicato da questo territorio spesso rappresenta un altro mondo: se in Lombardia un editore locale produce qualcosa di strettamente legato al territorio, può essere comunque interessante per le province limitrofe. Qui è davvero molto difficile fare un’editoria che resta legata al territorio, ma viene venduta anche fuori.

  • Nuova Libreria Cappelli: Marcello Landi ha aperto la libreria nel 2023. Foto: Privat

    Come si riflette questa difficoltà sui libri pubblicati dalle case editrici locali?

    Si tende a puntare su libri più facili da vendere, come guide turistiche e libri di cucina. Tutto ciò che va oltre, pur restando legato al territorio, può esistere soltanto grazie ai finanziamenti pubblici.

    Finanziamenti pubblici messi a disposizione dalla provincia per libri legati al territorio, ma che possono essere recepiti solo dopo tre anni di attività.

    I finanziamenti sono importantissimi e, superati i tre anni di attività, potrebbero essere utilizzati per pubblicare libri davvero interessanti. Sopratutto la casa editrice AlphaBeta, che adesso è stata acquisita da Raetia, ha provato a lavorare in questa direzione. Un'altra strada da percorrere è quella intrapresa dall'editore trentino Keller: gli argomenti trattati, gli autori e le autrici che sceglie di pubblicare sono interessanti per un pubblico molto più ampio di quello trentino. Il lavoro di Keller è soprattutto un lavoro di traduzione: si parte dal presupposto che i libri tradotti dal tedesco o dal francese non si rivolgono direttamente al pubblico trentino. Dobbiamo quindi capire cosa vogliamo intendere con “editoria locale”: un editore locale può nascere in un territorio per motivi biografici, come nel caso di Roberto Keller, originario di Rovereto, ma questo non significa che, solo perché ha sede in un territorio, debba produrre solo ed esclusivamente libri legati a questo.

     

    Dobbiamo capire cosa vogliamo intendere con “editoria locale”

  • Dante e Descartes: i primi ad aver scoperto Louise Glück in Italia. Foto: Dante e Descartes, Facebook

    Cosa può aggiungere un editore come Keller a un territorio?

    L’editoria locale può essere un volano per la produzione culturale di un territorio. Faccio un altro esempio: La libreria Dante e Descartes in via Mezzocannone a Napoli oltre a vendere libri, lavora anche come casa editrice. Tra i frequentatori della libreria c'era anche Erri De Luca, che oggi è un autore famoso. Sono stati loro i primi a riconoscerne il valore letterario e a pubblicarlo. In questo modo, hanno poi fatto scoprire l’autore a un editore importante come Feltrinelli. Dante e Descartes non pubblica chiunque a Napoli, ma ha pubblicato Erri De Luca - e ha anche pubblicato un premio Nobel! Quando Louise Glück ha vinto il premio Nobel nel 2020, Dante e Descartes erano gli unici ad aver pubblicato la traduzione italiana delle sue poesie. È così che un editore locale diventa appetibile per autori e autrici che hanno la forza di imporsi anche a livello nazionale e non viene utilizzato come ultima spiaggia per chi non viene pubblicato dalle case editrici più importanti. Se come casa editrice lavori con una qualità spendibile anche fuori, puoi ottenere una voce forte.

    Ci sarebbe dunque spazio per un'editoria locale diversa da quella esistente anche in Alto Adige?

    Io mi auguro che, a un certo punto, nasca un soggetto che, come la casa editrice Folio per il mondo di lingua tedesca, produca editoria per un mercato di lingua italiana più ampio. In Alto Adige ci sono molti autori e autrici famosi*e che pubblicano con case editrici importanti. La cosa incredibile è che nessuno*a di loro è partito*a da un editore locale.

  • Nuova Libreria Cappelli: uno spazio d'incontro. Foto: Privat
  • Qual è il ruolo che la Nuova Libreria Cappelli vuole avere all’interno del mercato editoriale locale?

    Intanto, cerchiamo di essere presenti in città per mostrare che la libreria è viva. Inoltre, quando un editore locale pubblica un buon libro, cerchiamo di dare spazio e fare la presentazione dei libri.

    Il mercato editoriale, locale e non, è un mercato sempre più veloce e proficuo: sia le case editrici che il self-pubblishing portano sul mercato moltissimi libri in poco tempo. In un contesto del genere, come possono agire le librerie?

    Possiamo agire in due modi: Ci sono le librerie con spazi grandi che hanno la possibilità di contenere molti libri e di acquistare e rendere molto rapidamente. Queste librerie mettono in vendita quello che esce: i libri che funzionano restano, gli altri vengono ritirati. In questi casi, i libri non devono essere pagati in anticipo, ma solo dopo la vendita. Poi ci sono le librerie come la nostra che cercano di fare una selezione a monte. Selezionare i libri in questo mercato è un delirio! Bisogna leggere personalmente tutte le schede editoriali e decidere quali libri acquistare, pagandoli in anticipo. È questa la strada che riteniamo più sostenibile e rispettosa nei confronti di chi legge. Chi viene in libreria sa che i libri presenti sono di una certa qualità.

    Una preselezione che potrebbe indurre anche le case editrici a essere più selettive nella pubblicazione dei propri libri?

    Se tutti ci rifiutassimo di acquistare determinati libri, sicuramente ci sarebbe la possibilità di modificare le cose. Tuttavia, ciò che incide maggiormente è il venduto: in questo caso è più difficile, perché se le case editrici continuano a spingere sui libri facili da vendere, le loro vendite sono “dopate”. Ma in libreria vediamo che molte persone non si fidano più dei libri spinti dalla pubblicità e dai social. Preferiscono venire in libreria e vedere titoli selezionati, dove il libraio ci mette la faccia. È un lavoro complicato, ma abbiamo tanti lettori e lettrici forti che si fidano sempre di più di noi.

     

    Testo e intervista di Valentina Gianera.

  • La Ripartizione Cultura italiana della Provincia, attraverso l’Ufficio Educazione permanente, biblioteche e audiovisivi, svolge attività a sostegno dell'editoria locale per favorire la conoscenza del territorio e allo stesso tempo documentare il ruolo di una comunità all’interno di questa provincia. Vengono finanziati progetti editoriali di case editrici e organizzazioni culturali, che approfondiscono aspetti legati alla storia e cultura e cultura dell’Alto Adige. Ad oggi i titoli che hanno beneficiato di un sostegno pubblico sono oltre 1600 e sono riconducibili al fondo Alto Adige cultura e territorio disponibile in Explora, il portale di ricerca delle biblioteche del sistema di lingua italiana.