Politik | Statuto di Autonomia

Roma non ha fatto i compiti a casa

Stallo sulla riforma dell'autonomia. Kompatscher: “Non ci sono ancora i pareri dei ministeri, a Roma sono titubanti”. Slittano i tempi,
nonostante la promessa di Meloni di portare la riforma in Consiglio dei Ministri entro novembre.
Arno Kompatscher
Foto: Seehauserfoto
  • “Noi i compiti a casa li abbiamo fatti”. È deluso il Presidente Arno Kompatscher, reduce dall’incontro del tavolo di lavoro sulla riforma dello Statuto di autonomia di oggi (18 novembre). “Noi abbiamo portato tutte le formulazioni necessarie, quando non c'erano più argomentazioni per dire di no hanno detto che era necessario chiedere i pareri dei ministeri rispettivamente competenti. Oggi non ci sono i pareri e a Roma sono ancora titubanti”, parole dure ma soprattutto amareggiate quelle di Kompatscher. Sembra lontano l’entusiasmo con cui, poco più di un mese fa, aveva annunciato l’impegno della premier Giorgia Meloni a far approdare entro novembre in Consiglio dei ministri la riforma. 

    Con questa legge il governo provinciale punta a ripristinare le competenze della Regione Trentino-Alto Adige per come erano prima della riforma del 2001, perché da allora, secondo i promotori del testo, le sentenze della Corte Costituzionale hanno spesso eroso gli ambiti normativi delle Province di Trento e Bolzano. Il testo di riferimento è la bozza di riforma presentata a Meloni nel 2023, quella attorno alla quale si formò l’accordo di coalizione provinciale tra destra italiana (FdI e Lega) e la Volkspartei, fondata proprio con l’obiettivo di far approvare a Roma la riforma dello Satuto. Visto lo stallo dei lavori, appare sempre più lontana l’opzione di includere nel testo ciò che va oltre il ripristino, come la clausola di intesa, che impedirebbe cambiamenti unilaterali sullo Statuto a Parlamento e Province. 

  • L'incontro al Noi-Techpark:: La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente della Provincia Arno Kompatscher durante la visita della premier a Bolzano Foto: ASP\Ivo Corrà
  • “Le nostre richieste sono importanti, perciò il governo fa più fatica a dire di sì”

    “Ho informato il gruppo che è stata la Presidente Meloni ad indicarci la strada ed i termini brevi e loro si sono di nuovo impegnati a fare tutto il possibile – aggiunge Kompatscher – però, se andiamo con questo ritmo, sarà difficile. Speriamo che ci sia un'accelerata. Le nostre richieste sono importanti, perciò il governo fa più fatica a dire di sì”. Per ora, nonostante l'amarezza, i lavori proseguono, è stato infatti fissato un appuntamento a fine mese in cui il Landeshauptmann spera di vedere degli avanzamenti. Per Kompatscher, che sulla riforma sta giocando la sua carriera politica, la partita rimane ancora aperta: “Siamo in trattativa. Se l'unico interesse è la velocità e chiudere rapidamente a prescindere dai contenuti, allora non si ottiene nulla. Se ci bastasse un accordo qualunque lo avremmo già fatto. Ma a noi interessano i contenuti ed è chiaro che così rischiamo di andare per le lunghe”.

Hahaha, des isch a guter Witz.
Seit wann wollen Post- Faschisten in einem Land die Autonomie einer Provinz stärken???
Hat da jemand wirklich daran geglaubt oder werden wir nur wie üblich von der SVP verschaukelt?

Mo., 18.11.2024 - 19:51 Permalink