Studenti, Unibz
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Wirtschaft | L'editoriale

Willkommen, o no?

Lo studio commissionato da Confindustria ci chiede di concentrarci sugli ospiti che dobbiamo attirare: i talenti locali, che invece partono, e quelli internazionali, che non arrivano.
  • Chi è benvenuto o meno in Sudtirolo? Un politico locale vorrebbe farci credere che il problema è causato dalla decisione di un albergo locale di accogliere o meno qualcuno tra i suoi ospiti. Uno studio appena pubblicato da Confindustria Alto Adige ci riporta invece al problema vero di chi non è benvenuto da noi: i cervelli. I cervelli locali, che se ne vanno e non tornano, e i cervelli internazionali, che non vengono. Certo, non facciamo cartelli Talenti nicht willkommen, e non troviamo post sui nostri social, ma qualcosa non funziona se stiamo perdendo la battaglia per i talenti, come ci dice Confindustria. 

    Il tema sta diventando talmente centrale per l’economia che gli industriali hanno incaricato la Fondazione Nord Est di studiare a fondo il perché, per ogni cittadino estero che decide di trasferirsi da noi, sono più di cinque i giovani sudtirolesi che partono. Non è certo un fenomeno unico a noi - l’Italia ne soffre da tempo. Ma visti gli stipendi relativamente alti, soprattutto nell’industria, il rapporto è utile perché offre alcune risposte a un fenomeno che ci porterà ad avere 32.000 lavoratori in meno entro il 2040 (se sembra un orizzonte temporale lunghissimo, ricordiamo che per cambiare direzione servono politiche che possono impiegare anni a dare risultati).

    Quello che colpisce è che, secondo un indice di attrattività regionale europea, ideato dalla Fondazione, l’Alto Adige si colloca solo al 120 posto. Se non stupisce la distanza con Stoccolma o Amburgo, quella con la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia o il Trentino non possono non farci riflettere. Lo studio rileva come l’atmosfera sul posto di lavoro, l’equilibrio con la vita privata, la retribuzione ma anche l’opportunità di crescita delle competenze e la valorizzazione del merito sono tutti aspetti egualmente importanti. Anche la sostenibilità aziendale conta molto, perché le aziende “percepite come sostenibili sono spesso all’avanguardia nell’innovazione sia tecnologica sia organizzativa”, scrivono i ricercatori.

    Come spesso succede gli studi e gli indici devono essere presi non come verità assolute ma come utili tessere per aiutarci a risolvere un puzzle. L’Europa è il nostro orizzonte, e dobbiamo solo rallegrarci del fatto che i nostri giovani la sentano come casa loro; quello che ci dobbiamo chiedere è perché fanno fatica a ritornare e perché questa piccola Europa con grandi bellezze naturali  risulta poco attraente per tanti giovani talenti europei. La nostra sfida è questa, con buona pace di chi cerca come sempre facili bersagli e soluzioni ancora più semplici.