Passaggio di fascia senza polemiche

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La stretta di mano è lunga ed il sorriso è autentico. “Siamo in buone mani” ha dichiarato il Sindaco uscente Renzo Caramaschi subito dopo il fatidico passaggio della fascia tricolore a Claudio Corrarati, che ieri ha vinto il ballottaggio del capoluogo diventando ufficialmente il nuovo Sindaco di Bolzano. Mentre a Merano il gesto di rito ha causato non poche polemiche, a Bolzano è filato tutto liscio nonostante Caramaschi abbia apertamente sostenuto il rivale Juri Andriollo, che ha perso al ballottaggio di appena 708 voti.
Caramaschi ha comunque deciso di non lasciare nulla al caso e nell’ufficio del Sindaco ha già sistemato sulla scrivania che oggi occuperà Corrarati una serie di testi chiave: il codice degli enti locali, una serie di lettere e, dal valore molto simbolico, il bilancio, che tanto caro fu al Sindaco uscente. L’ultimo consiglio al suo successore: “Metterci passione e amore per questo lavoro, che è un lavoro di responsabilità e non di potere”.
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La strada per Corrarati però non è in discesa: ha 30 giorni di tempo da oggi per creare la nuova Giunta che governerà la città. “Oggi faremo una riunione di coalizione per analizzare il risultato, questa settimana comincerò a dialogare con le altre forze politiche, prima tra tutte la SVP. In un secondo momento, è emerso dai risultati elettorali che la lista civica di Angelo Gennaccaro rappresenta un numero significativo di cittadini, i quali hanno espresso il desiderio di una visione nuova e moderna per la città. Dal momento che entrambi i partiti condividono l'idea di cambiamento e rinnovamento nei rispettivi programmi, sarà importante confrontarci per comprendere insieme quali possano essere i prossimi passi da intraprendere”.
Se Corrarati fosse appoggiato sia dalla SVP che dalla Civica di Gennaccaro, arriverebbe ad una maggioranza molto ampia di 30 consiglieri. “Più alto è il numero dei consiglieri e più c'è la possibilità di avere una stabilità continua e continuativa al punto che si arriverebbe anche ad avere una maggioranza per andare a fare le modifiche statutarie”, afferma il nuovo Sindaco.
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In questo caso però sarebbero necessarie riforme e nomine studiate ed il rischio di scontentare qualcuno nella coalizione aumenterebbe significativamente. In ogni caso il confronto con le altre forze politiche, spiega Corrarati, deve partire dai programmi e dalle visioni, non dimenticando però chi si è prodigato per farlo vincere e chi ha scelto di non dare indicazioni di voto.
È evidente a tutti che la scelta del Blockfrei ha cambiato le carte in tavola, "ciascuno ha ottenuto ciò che ha conquistato sul campo, con impegno. E questo impegno, negli ultimi mesi, è stato portato avanti con grande determinazione dalla coalizione, anche a livello personale”. Una frase che suona quasi da monito all’SVP per far capire che la scelta di non aver appoggiato il candidato centrodestra durante le trattative potrebbe costare caro alla Stella Alpina, i cui elettori, guardando ai risultati nei quartieri, hanno preferito sostenere Juri Andriollo al ballottaggio.
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Il vero dato sconfortante per Corrarati rimane però l’astensionismo. “Se guardiamo i dati elettorali, emerge chiaramente che nei quartieri a tradizione italiana, qualcosa non sta funzionando. Il fatto che in tutta la provincia siano rimaste solo due sindache italiane, a Bolzano e Bronzolo, è un segnale evidente di un problema nel dialogo con una parte importante della comunità”.
Sulle novità rispetto a Caramaschi, Corrarati punterà ad un’innovazione nella comunicazione. “Forse la comunicazione del comune deve un po' cambiare, metodo, stile, forma, perché magari delle cose fatte non sono mai state raccontate bene e forse delle cose che non si riescono a fare bisogna raccontarle meglio”, dichiara Corrarati, che nel farlo vorrebbe ispirarsi a Papa Leone XIV: “Il nuovo pontefice ha detto ‘disarmiamo la comunicazione’ e mi piacerebbe che questa città riuscisse a comunicare meglio tra le persone, togliendo una comunicazione tra i social che ha incattivito le persone ed ha abbassato il livello della comunicazione”.
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Comunque non è la comunicazione che manca. Di propaganda e slogan ne abbiamo piene le tasche. Vogliamo poter discutere e confrontarci! Vogliamo il confronto e poter dire la nostra! Quello che manca in una politica che non è più politica ma solo una setta delle solite facce che se la canta e se la dice.
Ich bin bei Massimo Mollica…
Ich bin bei Massimo Mollica. Das Rathaus hat sich in den letzten 20 Jahren zu einem klassischen „palazzo“ entwickelt, zu dem nur noch Lobbyisten Zutritt haben. Caramaschi hat die völlige Abgehobenheit der Regierenden auf die Spitze getrieben. Ich habe mich als Bürgerin in seiner Amtszeit als nicht existent wahrgenommen. Und so geht es (zu) Vielen. Auch das ist ein Grund für den „astensionismo“. Ob ausgerechnet die Rechten den Dialog mit der (geteilten) Stadt wieder einleiten können… ? Wir werden sehen.