L'incognita Gennaccaro

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“Nasce un patto di coalizione tra centrodestra ed SVP. Auspicio condiviso l'ipotesi di allargamento alla lista centrista Io sto con Bolzano”. Questo l’impegnativo ma significativo “catenaccio” del comunicato stampa inviato dal Comune (prassi insolita: le note a contenuto strettamente politico dovrebbero essere inviate dalle segreterie e non dall’Ufficio stampa dell’istituzione, ndr) dopo la riunione in municipio, la seconda tra il Sindaco di Bolzano Claudio Corrarati con la delegazione della coalizione di centrodestra ed i rappresentanti della Südtiroler Volkspartei (SVP) cittadina. Impegnativo perché un patto di coalizione è una cosa parecchio più strutturata rispetto allo stato di avanzamento dei lavori, e significativo perché il messaggio al civico centrista Angelo Gennaccaro è questo: la maggioranza a 24 (il minimo è 23) ce l’abbiamo, ora, come in una partita a poker, veniamo a vedere se “o due assessori o niente” è un bluff o meno, soprattutto alla luce del fatto che il vicepresidente del consiglio provinciale al ballottaggio “se ne è stato in poltrona con i popcorn” senza indicare una preferenza (l’immagine viene usata da uno dei protagonisti della trattativa).
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“Da questo secondo momento di dialogo è emersa la definizione di un patto di coalizione tra centrodestra ed SVP, che rappresenta la base politica su cui costruire il nuovo esecutivo cittadino”, è scritto nella nota. “Contestualmente è stato espresso l’auspicio condiviso di un possibile coinvolgimento per la formazione della nuova Giunta anche della lista civica "Io sto con Bolzano", guidata da Angelo Gennaccaro. Tale apertura mira a rafforzare ulteriormente la stabilità del futuro governo cittadino e ad assicurare una rappresentanza quanto più ampia e inclusiva della cittadinanza bolzanina”. Ora, senza girarci troppo intorno a volere “fortissimamente” l’allargamento è la Volkspartei. Prima della pretesa dei due assessorati anche Corrarati e la sua Civica erano favorevoli, ma se Gennaccaro insistesse sui due assessorati troverebbe un muro. Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia, invece, in modo neanche troppo nascosto tifano per la maggioranza a 24.
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I posti "sicuri"
La questione dei “pesi” resterebbe comunque complessa anche senza l’allargamento a 8. In una Giunta a 7 senza Gennaccaro i cinque posti già sicuri sono il sindaco della Civica Oltre, Corrarati, i due di Fratelli d’Italia (verosimilmente Patrizia Brillo e Tritan Myftiu) e i due SVP, Stephan Konder e Johanna Ramoser. I due posti rimanenti hanno almeno tre pretendenti.
Il sindaco di solito nelle trattative vale due posti, ma, in teoria dipende dalla quantità di deleghe che trattiene per sé ed anche dalla forza dei singoli partiti della coalizione. In più, dalle nostre parti, interviene un’altra complicazione, che è la composizione etnica. La Civica, essendosi “inventata” la candidatura Corrarati, punta comunque a un secondo posto (per Barbara Pegoraro o Claudio Della Ratta). Lega e Forza Italia hanno entrambi due eletti a testa, ma la Lega ha il vantaggio di aver portato in consiglio due “italiani” (Selle e Caruso), i quali però hanno fatto una campagna elettorale molto aggressiva con lo slogan “Fuori dalle balle” (riferito ai migranti) che ha fatto storcere il naso ai “moderati” della coalizione ed all’SVP I due eletti di Forza Italia (Mahmudi e Daidone) sono entrambi dichiarati di lingua tedesca e pertanto, in una Giunta a sette, il segretario Christian Bianchi proporrebbe un esterno. -
Non facile trovare la “quadra”. Raggiungere un accordo soddisfacente, in una Giunta a sette, diventerebbe impresa ancora più ardua in caso di allargamento al centro. Neppure se si arrivasse ad un esecutivo a otto si risolverebbe il problema delle pretese di Gennaccaro, proprio perché i partiti che hanno “remato” per Corrarati si opporrebbero. In ottemperanza alle norme dello Statuto di autonomia, inoltre, l’ottavo assessore dovrebbe essere dichiarato di madrelingua tedesca. La Volkspartei ha fatto sapere di pretenderlo per sé. A precisa domanda il futuro vicesindaco Stefan Konder precisa anche che il partito di raccolta non accetterebbe una persona che ha fatto una dichiarazione di comodo. “In caso di allargamento numerico della giunta a 8 – afferma Bianchi – noi abbiamo Patrizia Daidone, che è nata a Cermes in una famiglia in cui si sono sempre parlate le due lingue, e Davide Mahmoudi, nato in una famiglia iraniana, che dall’asilo in poi ha fatto tutto il percorso scolastico nella scuola tedesca. Perché mai persone con un background di questo tipo avrebbero meno titolo ad avere un posto? L’Svp non può avere l’esclusiva della rappresentanza di lingua tedesca ed infatti in Provincia governa assieme a Ulli Mair”.
Konder per ora non si sbilancia: “Mi pare che tutti siano favorevoli ad una giunta a sette”. -
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SVP ist nur noch eine Partei…
SVP ist nur noch eine Partei über die man sich nur wundern kann. Aber besser ist es man schämt sich über diese Partei. Armes Südtirol,wo wirst du früher oder später unter dieser Regierung landen?
In ROMA! DANK SVP!
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