Tante donne, poche al vertice
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Il 70,7% del personale dell’amministrazione provinciale sono donne. Significative però le disparità strutturali: quasi il 58% delle donne lavora part-time (contro il 17,5% degli uomini), l'età media del personale è di 48,3 anni e solo il 38,1% delle posizioni di leadership è occupato da donne. Nonostante la preponderanza femminile, gli uomini effettuano il 78,3% delle ore straordinarie retribuite.
A rivelarlo è l'analisi di genere 2024 del personale dell'Amministrazione provinciale, presentata oggi dalla Consigliera di parità Brigitte Hofer. L'analisi, basata sui dati attuali dell'Ufficio Organizzazione/Controlling, ha illustrato la distribuzione di genere e le principali tendenze all'interno dell'Amministrazione che per più del 50% è composta da dipendenti con più di 50 anni d'età. Il dato conferma quanto già messo in luce dall'indagine del Sole 24 Ore sulla qualità della vita delle donne in provincia di Bolzano. Anche in quel caso a pesare sulla prestazione dell'Alto Adige - che si è piazzato 86esimo in Italia - sono stati i dati sulle posizioni apicali e le imprese femminili.
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"Sulla base dei dati raccolti - sottolinea la Consigliera di parità Brigitte Hofer - ho sviluppato proposte che possono aiutare l’Amministrazione provinciale a espandere ulteriormente le pari opportunità, creare condizioni di lavoro e modelli lavorativi moderni e giusti. L'analisi è uno strumento prezioso per rendere visibili i cambiamenti e promuovere miglioramenti".
"La conciliazione tra lavoro, educazione dei figli e assistenza è ancora una sfida"
"La parità di genere è un processo continuo. I dati analizzati - dice invece Ulrike Oberhammer, Presidente del Consiglio provinciale per le pari opportunità - confermano l'importanza dei temi che seguiamo da anni e ci rafforzano nel proseguire su questa strada. Uno strumento importante è anche il piano d'azione per la parità di genere, che indica la direzione da seguire e viene aggiornato e adattato in base alle necessità".
"Nonostante molte buone iniziative - commenta invece l'assessora al Personale Magdalena Amhof - come la nuova regolamentazione per il congedo parentale, l'espansione degli spazi di coworking o l'eliminazione degli orari di lavoro fissi nel pomeriggio, la conciliazione tra lavoro, educazione dei figli e assistenza è ancora una sfida".
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Gli uomini lavorano di più e…
Gli uomini lavorano di più e, perciò, vengono promossi in posizioni di leadership. Si potrebbe pensare che non ci sia niente di sbagliato, giusto?
Ma alle femministe questo non va bene, perché vogliono che anche se le donne lavorano meno, vengano comunque promosse in posizioni di leadership. Non cercano parità di opportunità, ma una disparità a loro favore.
Per capire l'assurdità di tutta questa situazione, non bisogna guardare più lontano del team della Consigliera di parità: 4 donne e 1 uomo. Vuole parità di genere, ma il suo team è composto per l'80% da un solo genere.
La Consigliera di parità Brigitte Hofer e il suo intero dipartimento sono dei clown che non contribuiscono nulla alla società. L'unica cosa che fanno è malversare fondi pubblici e assicurarsi posizioni ben pagate per sé stessi.
Antwort auf Gli uomini lavorano di più e… von Ritten
Ritten: ja ein formeller …
Ritten: ja ein formeller "Gleichstellungsrat für Männer" existiert noch nicht, aber wäre wohl wichtig!
Denn Gleichstellung ist eine Gemeinschaftsaufgabe: Starre Rollenbilder schränken auch Männer ein (z.B. bei Elternzeit oder Berufswahl)....
Also, könnte eine MännerGleichstellungspolitik, welche die Anliegen von Männern vertritt, und sich für Jungen, Väter und Männer einsetzt, um Rollenklischees zu überwinden, bei Geschlechtergleichstellung herstellen helfen. Bedeutet dann, -unabhängig vom Geschlecht – gleiche Rechte, Chancen und Ressourcen haben, frei von Diskriminierung und Gewalt; dies umfasst gleiche Bezahlung, Teilhabe an Führungspositionen, gerechte Aufteilung unbezahlter Sorgearbeit,....
Antwort auf Ritten: ja ein formeller … von Herta Abram
Sie liegen auf so vielen…
Sie liegen auf so vielen Ebenen falsch.
Warum sollte Gleichstellung nur auf das Geschlecht beschränkt werden? Jemand im hinteren Ultental hat andere Chancen als jemand in Bozen. Unattraktive Menschen haben schlechtere Chancen als attraktive. Kleine Menschen haben schlechtere Chancen als große. Menschen aus armen Familien haben schlechtere Chancen als wohlhabende. Brauchen wir auch Gleichstellungsräte für Unattraktive, Kleine und Arme? Und die Liste ist bei Weitem nicht vollständig.
Sie sprechen von Rollenklischees, aber Studien um Studien zeigen, dass es keine Klischees sind. Skandinavische Länder, die als besonders gleichstellungsfreundlich gelten, haben die stärkste Berufstrennung nach Geschlechtern. Warum? Weil Frauen andere Interessen haben als Männer.
Die Gleichstellungslandesrätin hat heute bemängelt, dass alle Führungspositionen im Straßenbau von Männern besetzt sind. Haben Sie jemals eine Frau getroffen, die im Straßenbau arbeiten möchte?
Wie die Sorgearbeit aufgeteilt wird, geht das Land nichts an. Wenn der Mann möchte, dass die Frau bei den Kindern bleibt, sie das aber nicht möchte, dann müssen sie das intern klären oder sich einen anderen Partner suchen. Per Gesetz können Frauen auch am Tag nach der Geburt wieder zur Arbeit gehen.
Wenn man mit wirklich erfolgreichen Frauen spricht, hört man viel weniger Beschwerden über "Gleichstellung" als bei den Feministinnen im Land. Warum? Weil erfolgreiche Frauen wissen, wie viel harte Arbeit es braucht, um an die Spitze zu gelangen, und dass das Geschlecht dabei kaum eine Rolle spielt. Die lautesten Stimmen sind Frauen, die zu inkompetent sind um etwas in ihrem Leben zu erreichen, und die daher der Meinung sind, dass Männer Führungspositionen geschenkt bekommen, wie z.B. die Gleichstellungsrätin.
Antwort auf Sie liegen auf so vielen… von Ritten
Ritten oder OH, Sie zeigen…
Ritten oder OH, Sie zeigen auf wie notwendig
flächendeckende, systematische Männerberatungsangebote und ein Männerbeirat, sind:
Männer fühlen sich vor Gleichberechtigung bedroht, weil sie traditionelle Macht- und Rollenstrukturen (Patriarchat) als gefährdet sehen.
Fazit: Die Angst vor Gleichberechtigung wurzelt oft in der Angst vor dem Verlust etablierter Strukturen und Rollenbilder, die Männern Sicherheit boten. Es fehlt an positiven, differenzierten Vorbildern für Männlichkeit, was zu einer Abwehrhaltung gegenüber feministischen Bestrebungen führt, die als Bedrohung für die eigene Position wahrgenommen werden.