Umwelt | Dal consiglio

Limiti di velocità, la parola al Parlamento

Accolta all’unanimità la mozione dei Verdi per ridurre il limite di velocità oltre che per motivi di sicurezza anche per questioni di salute e ambiente.

Il codice della strada in Italia prevede la possibilità di introdurre limiti di velocità solo per motivi di sicurezza. Nel merito una mozione dei Verdi (prima firmataria Brigitte Foppa) chiedeva al consiglio provinciale di sollecitare il parlamento a inserire nel "Nuovo codice della strada", accanto al criterio della sicurezza, anche quello della salute delle persone e della tutela della natura. Un segnale forte da parte del consiglio sulla questione si rende necessario, ha sottolineato il co-firmatario della mozione, Riccardo dello Sbarba, tenendo conto che a seconda delle condizioni atmosferiche le polveri si concentrano ulteriormente, come dimostra il trend generale su asma e malattie respiratorie verificato negli ultimi 20 anni. 

A favore dell’introduzione delle suddette modifiche Pius Leitner dei Freiheitlichen. Fra gli interventi quello di Alessandro Urzì (L’Alto Adige nel cuore) ha dichiarato di non poter accogliere la parte impegnativa della mozione stanti le ragioni su cui si basa. Si è espresso contro i limiti di velocità ai 90/h, che è un attacco all’economia e agli automobilisti; sarebbe opportuno, afferma il consigliere, puntare sulle nuove tecnologie più che su limiti alla libertà personale. Il Landeshauptmann Arno Kompatscher ha riferito poi che il ministro per l’Ambiente ha proposto una serie di misure antinquinamento, quali la diminuzione di due gradi del riscaldamento ma anche la riduzione dei limiti di velocità in caso di alti valori di PM10 rilevati. Già nel 2011 - ha aggiunto Kompatscher - la giunta ha presentato a Roma una richiesta sulla riduzione dei suddetti limiti; nel 2013 è stato istituito un comitato tecnico per la riforma del Codice della Strada, cui la giunta ha inoltrato un pacchetto di interventi che prevede un limite di velocità dinamico, unico progetto pilota approvato in Italia. Dopo intensa discussione la parte deliberante della mozione è stata approvata all’unanimità con 31 voti a favore.