Un gesto irresponsabile
Una riunione movimentata quella andata in onda ieri sera (3 febbraio) nel quartiere Don Bosco. Il consigliere di Casapound, Davide Brancaglion, denunciato per l’aggressione di un minorenne, si è presentato alla “seduta” annunciando - sostenuto a spada tratta dal suo Movimento - di non avere alcuna intenzione di lasciare il suo incarico, sebbene da più parti siano state invocate a gran voce le sue dimissioni. Non sapendo ancora di essere indagato Brancaglion ha ribadito che “i processi non si fanno nelle aule consiliari ma in quelle giudiziarie”. Alta l’attenzione mediatica al caso, come sottolineato anche dal presidente della circoscrizione Don Bosco Federico De Piccoli del Movimento 5 Stelle, “è una situazione un po’ surreale, non siamo abituati a questa pressione da parte della stampa”. Situazione che tuttavia, stando a quanto dichiarato da De Piccoli, non ha suscitato eccessiva indignazione da parte dei cittadini, “dipende molto dalle fazioni politiche di appartenenza, c’è chi è più garantista e chi non lo è affatto”.
A chiedere le dimissioni dell’esponente di Casapound anche lo stesso presidente di quartiere e il suo vice Hannes Unterhofer (Svp). “Ritengo come rappresentante delle istituzioni che la situazione sia molto spiacevole ma non credo che il consiglio debba essere associato all’immagine che ne stanno dando i giornali”, ha precisato De Piccoli. Consiglio che con ogni probabilità non verrà sciolto, anche perché allo stato attuale non ci sono i numeri (dovrebbero dimettersi sei consiglieri). Pesa, tuttavia, la decisione del Pd e dei Verdi di disertare la riunione. I due consiglieri dem Monica Bancaro e Alessandro Azzarita e l’ecologista Ana Agolli non si sono infatti presentati all’appuntamento. “Posso comprendere il segno di protesta, che è anche legittimo, ma mi auguro resti isolato perché se questa è la linea che intendono perseguire, mettendo a repentaglio la tenuta del consiglio, il loro diventerà davvero un gesto irresponsabile, non devono essere i cittadini a pagare le conseguenze di queste beghe”, commenta il presidente della circoscrizione che aggiunge: “Hanno tutto il diritto di manifestare, come tutti e non più degli altri, il loro dissenso all’interno degli spazi di democrazia sanciti dalla Costituzione purché ciò non ci impedisca di fare il nostro lavoro”.
Se invece i dissenzienti troveranno un appiglio legislativo per far dimettere Brancaglion? “In quel caso porteremo avanti insieme l’iter, ma fino ad allora il consiglio deve andare avanti”, così De Piccoli che insiste sull’irresponsabilità del Pd in particolare: “Un partito che ha governato la città per tanti anni dovrebbe mostrare più rispetto per i cittadini, rischiano così di tradire il mandato di cui sono depositari sfruttando una situazione appetibile da un punto di vista mediatico”. E proprio al mondo dell'informazione è affidato l’ultimo affondo dell’esponente pentastellato: “Tacciono i media tedeschi dove il M5S non compare mai, in nessuna salsa, sotto nessuna forma. Peccato, tanti si dicono distanti da Roma ma la censura applicata è identica”.
Alles in allem ein
Alles in allem ein weinerliche Stellungnahme De Piccolis. Ein Trauerspiel. Dass einige meinen Brancacoglions (sic!) Faschismus des 3. Jahrhunderts zu verhindern sei wichtiger als Don Boscer Quartiersmanagement, scheint solche Kleinkarikaturen zu überraschen.