Umwelt | Il punto di vista

Funivia di San Genesio, un progetto megalomane

È davvero curioso che un tema come questo sia sparito da qualsiasi dibattito pubblico. Eppure meriterebbe di essere discusso per il suo impatto sulla città.
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La “nuova funivia” di San Genesio, come deciso dalla Giunta Provinciale con la delibera prenatalizia n. 1534 del 22.12.2015, è qualcosa che, come cittadino, mi lascia molto perplesso. Innanzitutto non c’è alcun allegato a questa delibera, non c'è alcun rendering e quindi non capisco come si sia potuto subito incensare questa soluzione, ma tant’è. Alla pari di certi commenti entusiastici di taluni che evidentemente vanno ogni giorno a San Genesio.

A leggere la delibera ci si rende conto che il progetto avrà un impatto rilevante su quello che è la zona di partenza visto che, a naso, pare prevedere l’annientamento di parco Petrarca. Lo si capisce, ma solo indirettamente, da questa frase:

“La nuova stazione di valle si trova vicino al ponte Talvera, sul lato Gries.”

Quindi è chiaro che non può che essere Parco Petrarca su cui dovrebbe essere realizzato tale progetto di dimensioni assai importanti. Si legge infatti:

Stazione a valle (Ponte Talvera)

  • infopoint
  • 100 postazioni bici esterne coperte
  • ulteriori spazi interni per biciclette e e-Bike, con accesso SüdtirolPass: 50 biciclette e 10 e-Bike
  • hall di accoglienza, atta anche a fungere da sala d’attesa
  • 3 posti “Kiss-and-Ride”
  • spazio commerciale

Alquanto discutibile appare anche la motivazione della realizzazione del tratto fra ponte Talvera e l’attuale stazione a valle:

“Tramite la nuova stazione a valle la città di Bolzano viene collegata direttamente con San Genesio, con partenza dal centro. Questo rappresenta per Bolzano un notevole plusvalore ed influirà positivamente sull’aumento del numero dei passeggeri trasportati (nel caso della funivia del Renon il numero dei passeggeri trasportati si è più che triplicato).”

In poche parole, per salvare un impianto in deficit bisogna costruirne un altro. Che poi le zone dell’altopiano del Renon e San Genesio siano "leggermente" diverse lo capisce anche uno sprovveduto. Il tutto, a voler essere malevoli, parrebbe poi favorire una speculazione immobiliare in quel di San Genesio con una struttura di trasporto finanziata, però, da fondi pubblici.

Che così si distrugga in parte o in toto il parco Petrarca, poco importa? E cosa ne dice la politica cittadina? Non pervenuta. Personalmente tale progetto megalomane non mi aggrada per niente visto il panorama che si vede oggi non sarà più quello delle foto sopra che poi è particolarmente gradito pure dai turisti. Dobbiamo metterci in mezzo stazione di partenza, pali e cavi di una cabinovia? Per raggiungere San Genesio che per strada è raggiungibile in 15, 20 minuti? Ma stiamo scherzando?

Dalla delibera si desume che, oltre a costi di oltre 25 milioni di Euro (mica bruscolini…) è già stato dato incarico alla consueta e onnipresente Sta di fare la progettazione. Sembra quasi che il Comune di Bolzano sia stato letteralmente escluso da ogni ragionamento in merito. Preventivamente mi metto già le mani dei capelli. Già la riva orografica destra del Talvera è stata pesantemente cementificata negli anni scorsi, adesso ci manca solo la funivia per l’ennesimo progetto di prestigio che appare come l’ennesimo derivante dalla sindrome da “Bolzano capitale del Sudtirolo”.

Ma la città e i cittadini di Bolzano… sono fuori da questi giochetti funiviari sul terreno della città? Dovremo sorbirci l’ennesima variazione urbanistica d’ufficio da parte della Provincia?

Se l’attuale funivia di San Genesio crea solo deficit, la si chiuda. Oppure la si rifaccia facendola partire da dove parte oggi provvedendo magari collegando meglio la stazione a valle con dei bus navetta da piazza della Vittoria, che presumo non abbiano i costi di un impianto funiviario. Il progetto così prospettato appare come l’ennesima “patacca verde” da mostrare fuori dai confini provinciali per affermare “quanto siamo bravi” e per evidenziare la (presunta) “green mobility altoatesina” su cui si potrebbe veramente stare a discutere a lungo.

Adesso voglio vedere se la Provincia vorrà fare un referendum su questo progetto poiché si parla tanto di “partecipazione” che, nel caso di specie, non vedo per nulla. Naturalmente nell’attesa di una presa di posizione anche da parte delle organizzazioni ambientaliste che in merito, salvo mie sviste, finora non si sono espresse.