Umwelt | Stelvio

Un tunnel stradale “con i nostri soldi”?

La Lombardia insiste sul traforo stradale sotto lo Stelvio. I Verdi: "La nostra giunta provinciale ha comunicato a Maroni che tale alternativa non è percorribile?".

La costruzione di un traforo stradale da costruirsi sotto il passo dello Stelvio - tra l'alta Valtellina e la Val Venosta - non s’ha da fare. È quanto sostengono i Verdi, da sempre impegnati in prima linea contro questa ipotesi - invece fortemente caldeggiata dalla Lombardia - che, fra le altre cose, aprirebbe un nuovo corridoio per il traffico anche pesante nord-sud attraverso l'alta Venosta. Il punto è che, ora, con la delibera 4767 del 28 gennaio 2016 la giunta Maroni avrebbe affidato a Infrastrutture Lombarde Spa, società nata sotto il governo Formigoni e peraltro al centro di indagini giudiziarie, nel 2014, per irregolarità negli appalti (implicata anche negli scandali relativi all’Expo) “pilotati dalla politica”, l’incarico di realizzare lo studio di fattibilità sul “Traforo dello Stelvio” per la "modica" cifra di due milioni di euro che verranno prelevati dal cosiddetto Fondo comuni confinanti erogato dalla Provincia di Bolzano. Tale studio si dividerà in due fasi: una preliminare che durerà 8 mesi per scegliere il tipo dell’opera e una di vera e propria fattibilità un anno e due mesi dopo l’approvazione dello studio preliminare.

Il 13 ottobre 2015 il presidente della Provincia Arno Kompatscher aveva assicurato, in risposta all’interrogazione dei Verdi del 18 agosto dello stesso anno, che “per la giunta provinciale il disegno futuro è chiaro e cioè la realizzazione di un collegamento ferroviario”. Eppure la Lombardia tiene ancora in campo le due alternative e cioè quella della strada e quella della ferrovia. Come infatti si legge nel testo della delibera della Regione lo sviluppo dello studio di prefattibilità è “volto prioritariamente ad inquadrare gli obiettivi dell’intervento e le possibili macroalternative sulla base di ipotesi sulle potenzialità di sviluppo economico-sociale dei territori interessati. Le macroalternative dovranno essere individuate considerando soluzioni afferenti sia la modalità ferroviaria sia quella viabilistica”. C’è da sottolineare - riferisce il consigliere provinciale dei Verdi Riccardo Dello Sbarba - che uno dei motivi per cui la Lombardia spinge per l’alternativa stradale è da imputarsi al fatto che “la ferrovia arriva solo fino a Tirano e non al Bormio, fra le due località lombarde ci sono del resto 800 metri di dislivello per cui sarebbe chiaramente più conveniente per loro realizzare un tunnel stradale”.

Nella Convenzione - in cui sono fissate le caratteristiche dell’opera da progettare - si legge poi che anche tutti gli altri elementi progettuali andranno verificati in base alle due alternative. “Ora dunque è scritto nero su bianco: la Lombardia non considera solo la ferrovia, ma anche la strada e anzi, da nostre informazioni, risulta che il tunnel stradale sia l'opzione su cui spingono gli operatori turistici di Livigno, molto ascoltati dalla giunta Maroni. Anche nel piano per le infrastrutture di mobilità attualmente in discussione nella Regione Lombardia il collegamento verso la Venosta e sotto lo Stelvio è indicato come stradale”, scrivono i Verdi in una interrogazione al presidente Kompatscher. L’obiettivo del documento: assicurarsi che la giunta provinciale condivida l’esclusione dell’ipotesi del tunnel stradale e si impegni ad opporsi con ogni mezzo a una sua eventuale realizzazione.

Si chiede inoltre se la giunta fosse informata dei contenuti della libera della Regione Lombardia dove si prospetta l’ipotesi di un tunnel stradale sotto lo Stelvio. “Se sì, come valuta la giunta il contenuto di questo incarico che riguarda anche da vicino la Provincia di Bolzano (oltre che essere finanziato coi nostri soldi)?”. E ancora: “Visto che non pare che il governatore Maroni sia consapevole dell'orientamento della Provincia di Bolzano, si impegna la giunta provinciale a comunicare ufficialmente e senza possibilità di equivoci alla Regione Lombardia il fatto che la Provincia di Bolzano respinge a priori e in ogni caso l'ipotesi di realizzare un tunnel stradale sotto lo Stelvio, qualsiasi sia il risultato degli studi pre-progettazione affidati a Infrastrutture Lombarde Spa?”, in caso di risposta affermativa, domandano i consiglieri provinciali Riccardo Dello Sbarba, Brigitte Foppa e Hans Heiss, “quali passi concreti, e in quali tempi, intende intraprendere la giunta provinciale verso la Regione Lombardia?”.