"La politica? Fa una brutta figura"
Oggi sui quotidiani locali si dà grande spazio al dietrofront della giunta provinciale in merito al previsto spostamento della statua di Re Laurino da piazza Magnago, concordata nelle scorse settimane dalla SVP assieme ai partner di giunta provinciali e al sindaco di Bolzano. Il fresco accordo per non dare credito in consiglio provinciale alle mozioni etniche dell’opposizione è dunque già stato sacrificato sull’altare del sostegno avuto per l’approvazione del bilancio, nel merito del quale la maggioranza è andata in sofferenza?
Per chiarirci le idee in merito abbiamo sentito lo storico Andrea Di Michele del Centro di competenza Storia regionale di unibz, uno degli esperti che hanno lavorato sul depotenziamento del Monumento della vittoria e del fregio di Piffrader con il duce a cavallo in piazza Tribunale a Bolzano.
salto.bz : Di Michele, che è successo in piazza Magnago?
Andrea Di Michele - Se su questi simboli ci si gioca mi sembra la dimostrazione del fatto che un significato ce l’hanno ancora, anche se in realtà questo significatato a volte si cerca di smentirlo. A maggior ragione questo è vero se in merito addirittura c’è stata una trattativa politica.
Lei a suo tempo come aveva reagito alla notizia che la statua sarebbe stata spostata?
Mi era sembrata una cosa positiva se l’idea era quella di portare ad un ridisegno più funzionale della piazza Magnago. Quella piazza infatti mi sembra un po’ brutta e sfortunata. Poi mi era sembrato anche positivo il fatto che fosse stata presa una decisione secondo una modalità molto rapida e indolore, senza grosse lacerazioni e partendo da considerazioni di carattere architettonico. Il passo indietro però poi rimette tutto in discussione.
Lo spostamento della statua era stato il primo passo di un nuovo modus operandi voluto dal PD in maggioranza per non dare più spazio in consiglio provinciale alle provocazioni delle opposizioni ‘etniche’. Il passo indietro sullo spostamento del Re Laurino di fatto annulla tutto il (breve) percorso fatto?
Sono cose in grado di screditare la politica. Se queste questioni diventano elementi su cui mercanteggiare si fa un po’ una brutta figura. Forse allora sarebbe stato meglio non tirarla fuori questa storia. Che tra l’altro non era sul tappeto, a differenza del Monumento alla vittoria e del duce a cavallo di piazza Tribunale. Non era un tema che si trascinava da anni discutendone, insomma. Nessuno ci pensava.
La statua di Re Laurino ha effettivamente il significato ‘etnico’ indicato da Alessandro Urzì, che in merito parla di addirittura di ’sberla alla convivenza’?
Si rifà al periodo del nazionalismo che caratterizzò il periodo tra fine ‘800 e primo ‘900. Un periodo che utilizzò molto la monumentalistica in questo senso. Basti pensare anche alla statua di Dante a Trento: si tratta di iniziative che assegnano allo spazio il significato di un territorio da conquistare in senso nazionalistico. Dal punto di vista simbolico la statua di re Laurino questo valore ce lo ha avuto senz'altro, ma come come sia vissuto oggi dalla popolazione sinceramente non lo so. Sicuramente non con la stessa forza di lacerazione del Monumento alla vittoria, anche se la statua è stata senz’altro realizzata con intenzioni etniche e volontà di segnare il territorio, ripeto.
Dieser kraftprotzige,
Dieser kraftprotzige, arrogante Theodorich , der dem Zwergenkönig Laurin Gewalt antut, war mir schon lange ein Dorn im Auge. Endlich, dachte ich, wird diese Skulptur entfernt ; und nun doch nicht ? Wie steht´s um unser Geschichtsverständnis ?
Antwort auf Dieser kraftprotzige, von Karl Trojer
Eine Sage stört eigentlich
Eine Sage stört eigentlich niemanden - die Herren Urzì und Di Michele müssen halt ihre üblichen Sprüchlein herunterleiern.
Hoffentlich bleibt die Skulptur, die eine der schönsten Sagen darstellt, an ihrer Stelle. Die Schandflecken Bozens sind ganz woanders - bezeichnend, dass Urzí und Di Michele diese nicht sehen (wollen).
A mio avviso la statua deve
A mio avviso la statua deve rimanere lì dov'è, proprio per ricordare qual è il reale atteggiamento di chi rappresenta la maggioranza etnica in consiglio, al di là delle parole di circostanza e convenienza
Monumento alla Vittoria –
Monumento alla Vittoria – Statue di Re Laurino e di Walther – Duce a cavallo – le statue del Leone di San Marco e della Lupa capitolina > secondo il prof. Di Michele sono segni della volontà di segnare il territorio. Non sarebbe il caso di ricondurre all’istinto naturale dei cani la ragione di proteggere il territorio. Come diceva Totò: siamo uomini o caporali ?
Wir Südtiroler haben ein sehr
Wir Südtiroler haben ein sehr gespanntes Verhältnis zu Denkmalverschiebern. Das waren Leute die eingewandert sind,
mit schwarzem Hemd bekleidet, und geglaubt haben als Herren könnten sie den Eingeborenen Gewalt antun. So wurden auch die
ihnen nicht genehmen Denkmäler zerstört oder in einen Winkel verschoben. Lange Jahre hat es gebraucht bis die Nachfolger
dieser Einwanderer es genehm fanden das zerstörte Denkmal wieder aufzustellen. Und nun soll es wieder in einem Winkel
verschwinden ! So nicht. Wenn schon an seinen angestammten Platz an der Talferbrücke zum Ausgleich des Monsters auf der anderen Seite.
Antwort auf Wir Südtiroler haben ein sehr von F. T.
Volle Zustimmung! Einzig mit
Volle Zustimmung! Einzig mit einer (Wieder-)Aufstellung des Laurinbrunnens auf der Wassermauer bin ich nicht einverstanden, da er nach wenigen Monaten von den heutigen Schwarzhemden wieder verschandelt würde, wie schon damals in den 30er Jahren.
Man kann das am Beispiel der Anton-Schiestl-Tafel recht deutlich sehen: jetzt wurde sie schon zum zweiten Mal mit "Dux"-Schmierereien verunstaltet. Die Tafel hängt aber erst ca einem Jahr.
Genau aus diesem Grund wünsche ich mir, dass die Laurinstatue am Magnagoplatz bleibt.
Wennschon, dennschon !
Wennschon, dennschon ! Denkmal verschieben einmal anders: Laurin auf den Siegesplatz ; das Siegesdenkmal ober dem Schießstand in Gries – der Duce a Cavallo in die Reitschule in der Nähe des Flughafens, Walther als Warnzeichen auf den Virgl und die Wölfin mit dem Löwen am Platz des früheren Bärenkäfigs. Warum nicht ?
A me onestamente non
A me onestamente non interessa! Non vivo quella piazza così come non vivo il parco di fronte alla stazione. E la stragrande maggioranza dei bolzanini fa come me. Quello che m'interessa è che si voglia imporre un modello economico fermando le iniziative commerciali di chi investe denaro e si mette in gioco. Mi fa specie di chi voglia fermare il progresso non vedendo che in futuro ci saranno supermercati senza commesse aperte 24 ore al giorno. Che già oggi si fanno acquisti online in tutto il mondo e sarà sempre così. Anche perché già oggi, chi usa un pc o uno smartphone, per scrivere su questo sito contro i centri commerciali sa benissimo che utilizza uno costruito costruito in Cina, magari calpestando i diritti di esseri umani.
Quindi in conclusione Re Laurino non m'interessa.
Also ich fine FTs Idee gar
Also ich fine FTs Idee gar nicht schlecht. Im Ernst. Ab mit dem Laurin auf den Kreisverkehr zwischen Siegesdenkmal und Talferbrücke!
1. Passt die Skulptur wunderbar zum Namen Siegesplatz
2. Sei dem Laurin bei seinem Ableben noch ein Blick auf seinen Rosengarten gegönnt
3. Bricht er dort die Einheit zwischen Siegesdenkmal und den beiden erneuerten Viechern
4. Gibt fototechnisch bei der nächsten Kranzniederlegung einen spannenden Hintergrund
5. Stört in der Mitte des Kreisverkehrs niemanden
6. Erzählt unsere Geschichte, wie wir von Nord und Süd behandelt wurden