La carica dei 102
Un nuovo cliffhanger si inserisce in calce al lungo film a puntate sulla toponomastica. Dopo che la Commissione dei Sei aveva raggiunto, a sorpresa, il 22 febbraio scorso, l’accordo sulla norma di attuazione entrano ora in scena i parlamentari a sostenere la petizione lanciata dal mondo accademico che si era fermamente schierato contro la cancellazione dei nomi italiani in Alto Adige. Un terzo dei senatori (102 in tutto), di maggioranza e opposizione, avrebbero ora aderito all’appello, come riporta il quotidiano Alto Adige. La norma, lo ricordiamo, dovrà incassare il via libera della commissione paritetica (il famoso compromesso che ha convinto anche il riluttante Roberto Bizzo), successivamente passerà al vaglio del Consiglio dei ministri e infine dovrà essere firmata dal Presidente della Repubblica.
E proprio a Sergio Mattarella, oltre che al presidente della Corte Costituzionale Paolo Grossi, ai giudici costituzionali, a tutte le Istituzioni del Parlamento, del Governo, della Provincia autonoma di Bolzano e della Commissione dei Sei, è stata inviata la petizione con la speranza, da parte dei firmatari, di bloccare la norma. “La civiltà del bilinguismo dei toponimi non è negoziabile come a un bazar - si legge nell’appello - ma è un cardine dell’Accordo De Gasperi - Gruber, della speciale autonomia in vigore in Alto Adige e della matura convivenza dei gruppi linguistici italiano, tedesco e ladino”. I docenti, che insegnano in atenei italiani e stranieri, chiedono che “nessuna decisione politico-giuridica venga presa dalla Commissione dei Sei in attesa della prossima pronuncia della Corte Costituzionale, massimo organo di garanzia della Repubblica e custode riconosciuto, sopra ogni parte, dei diritti di tutti”.
Fate come volete, comunque io
Fate come volete, comunque io Amaten mi rifiuto di chiamarlo Ameto. (E trascorro il mio poco tempo libero alle questioni davvero importanti nella vita)
Antwort auf Fate come volete, comunque io von Massimo Mollica
beh vogliamo parlare della
beh vogliamo parlare della stupenda traduzione di Windlahn presso Sarentino in Lana al Vento?!?!
@ Massimo Mollica: Son
@ Massimo Mollica: Son contento che ci sia un po' di buonsenso in giro.
Oramai qui ci vivo da 10 anni
Oramai qui ci vivo da 10 anni e ci sono venuto in vacanza per 30 anni prima. Ora, se prima non capivo certe "rigidità" poi ho cominciato a capire. Molti dei toponomi "italiani" non hanno nessun riferimento nella storia, o nella parlata popolare anche di cento anni fa magari. Probabilmente potrebbe essere corretto recuperare taluni toponimi romani e basso medioevali, poi, volenti o meno questa parte di Rezia è stata tedeschizzata per centinaia di anni!
Per farla breve mi sembra assurdo "tradurre" Burgeis in Burgusio e via "tolomeizzando". Questa tipologia di toponomi a mio modesto parere andrebbero aboliti. L'italianizzazione forzata di questa Heimat comunque è storia e in parte cultura. Da parte "tedesca" sarebbe comunque auspicabile senso della misura in questa diatriba (della quale ne comprendo solo alcuni aspetti, lo ammetto) che non dovrebbe essere usata da nessuno dei gruppi linguistici come una qualche forma di "pareggio" con gli errori e soprusi patiti in passato.