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Il Comune litiga a Gries

Il contenzioso sulle due palazzine della Mendola Uno va avanti dal 2011. La giunta resiste al Consiglio di Stato dopo il sì del Tar alla srl. Favretto: "Accanimento".
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Foto: lavinoteca.be

Il contenzioso va avanti dal 2011 e non è ancora finito. Al centro il progetto delle due palazzine residenziali tra via Amba Alagi e via Mendola, nell’elegante quartiere di Gries a Bolzano, e i relativi permessi di edificazione. In seguito alla sentenza del Tar di Bolzano per la concessione edilizia di uno dei condomini, emessa il 29 maggio scorso, il Comune ha deciso di resistere presso il Consiglio di Stato, nel secondo grado della giustizia amministrativa, dopo che i giudici di primo grado avevano accolto il ricorso della Mendola Uno srl, società promotrice dell’operazione. Il titolare e proprietario dei due lotti, Rudy Favretto, imprenditore dell’immobiliare, conosciuto patron nel volley femminile, parla di “accanimento da parte dell’amministrazione”.

 

L’antefatto

La vicenda che nella quale si scontrano le ragioni della società con quelle del Comune e degli altri ricorrenti, i residenti dei palazzi confinanti, è lunga e complessa. I fabbricati residenziali ( o "torri") progettati dalla Mendola Uno sono due, ma occorre distinguere. La decisione di resistere del Comune riguarda uno dei due: l'edificio di 13-15 appartamenti su 5 piani, con altezza 17 metri, in via Amba Alagi. Per questo edificio il municipio ha negato la concessione edilizia dopo che il progetto è stato ripresentato, con le modifiche apportate in seguito al contenzioso sorto sulle distanze minime. Come ha riportato il Corriere dell’Alto Adige nell’aprile 2016, il Consiglio di Stato ha confermato l’interpretazione del Tar secondo cui nel progetto non sarebbero state rispettate le distanze minime da uno dei palazzi vicini. Il secondo edificio, per il quale i promotori hanno presentato domanda di concessione edilizia, attualmente in valutazione, è invece più interno e ha un’altezza nel disegno di 23 metri. In totale in ballo ci sono 25 appartamenti, più 35-40 garage in una zona di elevato valore commerciale.

 

La delibera del 25 giugno

Con il dispositivo approvato lunedì scorso, 25 giugno, la giunta con voto a maggioranza (e l’astensione di Angelo Gennaccaro) autorizza il sindaco a resistere contro la sentenza di maggio del Tar che dava ragione ai ricorrenti. Il ricorso era stato presentato dalle società Mendola Uno e dalla Unifin Living Spaces di Christof Gasser ­– la realtà verso cui Favretto conta perfezionare la vendita delle aree una volta avuti i permessi di costruzione –, per opporsi al diniego nel maggio 2017 della domanda di concessione edilizia per il fabbricato residenziale “Casa Clima Nature”. All’istanza si era opposto un gruppo di residenti. Quanto alla concessione edilizia, la diversità di vedute tra i richiedenti e l’amministrazione riguarda la densità edilizia e le cubature.

 

Favretto

L’imprenditore si mostra critico sulla nuova tappa legale della vicenda. “L’ultima sentenza del Tar di Bolzano – afferma –, che riguarda proprio il nostro progetto, è ancora più chiara nell’ affermare le nostre sacrosanti ragioni. E cosa fa l’amministrazione? Nonostante la sentenze emesse con grande chiarezza dal Tar, impugnerà quest’ultima al Consiglio di Stato”. Favretto naturalmente sottolinea quelle che percepisce come le proprie ragioni. “Le aree in questione sono edificabili non perché l’ho deciso io, ma perché sono inserite nell’ambito di un piano regolatore che determina la classificazione delle zone e l’indice urbanistico. È dal 2011 che si sono scatenati i vicini che certamente non gradiscono l’eventuale nuova costruzione con ricorsi e contro ricorsi. Ribadisco, non sono uno sprovveduto e ritengo di aver acquistato le aree solo dopo aver appurato la regolarità urbanistica. Se fosse stata un’area verde non avrei mai acquistato”.