Duecentonovantamila
Mentre a livello nazionale si parla dei 49 milioni di euro “spariti” della Lega (Nord), in Sudtirolo torna a far discutere il partito “gemello” nazional-liberale e di lingua tedesca dei Freiheitliche. Nell’occhio del ciclone in particolare il suo leader storico, il già consigliere provinciale Pius Leitner, che fu sotto accusa per le spese del suo gruppo consiliare (il cd. “caso sex toy”) e costretto poi a dimettersi dalla sua carica in Landtag nel 2017.
Sotto la lente d’ingrandimento è finito un flusso costante di grossi trasferimenti di denaro dilungatosi per otto anni. Tra il 2008 e il 2016 i Freiheitliche avrebbero trasferito sul conto corrente personale di Leitner circa 290mila euro, attorno ai 4mila euro al mese. I “blu” avrebbero così accumulato un ingente somma di debiti non solo verso le banche, ma anche verso il loro stesso leader. Leitner si è sempre giustificato sostenendo la necessità di pagare le spese processuali e dei risarcimenti danni legati a una brochure elettorale per le elezioni provinciali del 1993, “coprendo” così personalmente il debito del partito. Allo scopo di ripagare i vecchi debiti, i Freiheitliche avrebbero accettato anche un credito dalla (misteriosa) Fondazione Laurin di Innsbruck, già oggetto di indagini per i suoi finanziamenti occulti alla destra sudtirolese. I danni chiesti dall'ingegnere meranese Siegfried Unterberger per essere stato criticato nella brochure ammontavano però “solo” a 40mila euro. Secondo il legale di Unterberger Karl Zeller tale cifra sarebbe stata incassata semplicemente congelando i rimborsi elettorali del partito sudtirolese a Roma.
“Quei soldi sono serviti al 100% per ripagare i debiti ereditati dall’era Waldner. Ho dato al partito più di quanto ho ricevuto, e l’ho salvato dalla bancarotta” si difende Pius Leitner, senza però aver mai fornito delle spiegazioni sull’utilizzo dei soldi incassati, se non quello di “garante” per le casse dei Blaue. “Una lista su dove siano finiti tutti questi soldi non l'ho mai ricevuta” dichiara al Dolomiten Roland Tinkhauser, consigliere provinciale uscente dei Freiheitliche in rotta di collisione coi vertici del partito (tanto che si vocifera di un suo prossimo ingresso nel Team Köllensperger). Una vicenda dalle tinte fosche, insomma, che si fa sempre più oscura. La Tageszeitung annuncia infatti per domani un altro scoop: un assegno all’avvocato di Peter Paul Rainer, l’ideologo degli Schützen condannato per l’omicidio di Christian Waldner e vicino alla fondazione tirolese Laurin. “Follow the money”, si dice, e non sembra ancora finita.
Ach da hat sicher wieder
Ach da hat sicher wieder jemand ein Paar Zettel in den falschen Ordner gelegt.
Ich kann es fast nicht
Ich kann es fast nicht glauben, das sich die Blauen selbst so aus dem Spiel nehmen. Ich wundere mich ob Obmann und Vize diese Geldflüsse nicht kannten, was unglaublich dilettantisch wäre oder, was ich eher glaube (wie bei der Wiederkandidatur Leitner/Mair) solche alten Geschichten einfach machtstrategisch, ohne mit der Wimper zu zucken, akzeptiert haben. Auch unglaublich. Von ehrlicher, sauberer und kontrollierender Opposition bleibt nicht mehr viel übrig, abgesehen von der merkbar weiter rechts liegenden Ausrichtung (Eliminierung von liberalen Freigeistern, Kandidaturen "Rechts von Rechts"). Schon vor 2-3 Monaten hätte ich Wetten angenommen mehr als die bestehenden Mandate erreichen die F nicht, nun würde ich sogar auf weniger wetten.
Antwort auf Ich kann es fast nicht von Martin B.
Mit dem, was da noch alles
Mit dem, was da noch alles ans Tageslicht befördert wird (ich glaube es kommt noch dicker), wäre es kein Wunder, wenn die FH überhaupt von der Bildfläche verschwinden würden. Schaden würde es nicht. Man hätte Zeit ordentlich aufzuräumen und sich gänzlich neu zu formieren.
Ich kann mir beim besten Willen nicht vorstellen, dass einige neue Kandidaten noch für diese Partei kandidieren wollen.