Paris, lo vuole un posto in Provincia?
Nella polemica a ciclo continuo fa capolino l'ultima (si fa per dire) trovata di Sven Knoll e Myriam Atz Tammerle, consiglieri provinciali di Südtiroler Freiheit. Pietra dello scandalo un’intervista rilasciata dal campione di sci Dominik Paris in tedesco che avrebbe dato adito a proteste dai toni nazionalistici in Italia. Ma non è l’unico caso, denunciano gli esponenti della STF che sottolineano: “Questa strumentalizzazione nazionalistica degli atleti non solo pregiudica i loro diritti di identità, ma danneggia anche l'immagine del nostro territorio. Oltretutto, si compromette con ciò il significato della tutela delle minoranze poiché, se i nostri atleti danno internazionalmente l'impressione (perché costretti) che i sudtirolesi siano ‘italianissimi’, il rispetto per la nostra autonomia è destinato a svanire”.
Il problema, secondo Knoll e Tammerle, è anche l’impiego degli atleti sudtirolesi nei corpi statali (tradizione italiana molto antica nonché sostegno diretto dello Stato alle attività sportive) come i carabinieri, per esempio, o la guardia di finanza, i quali “si aspettano che i ‘propri atleti’ si riconoscano nello Stato italiano”.
I due alfieri della destra tedesca hanno la soluzione in tasca: basta con i corpi di polizia e le forze armate ma i campioni vengano trasferiti, sempre che lo vogliano, all’amministrazione provinciale. “In questo modo gli atleti non subirebbero più pressioni, e anche la ricaduta pubblicitaria dei successi sportivi andrebbe direttamente alla provincia di Bolzano”, propone il duo. Data dunque una certa apertura sulla questione dimostrata da alcuni membri della giunta, incluso l’assessore Arnold Schuler, e l’annuncio da parte del Landeshauptmann Arno Kompatscher, durante la scorsa legislatura, di voler discutere la cosa con il presidente del CONI Giovanni Malagò, gli esponenti di Südtiroler Freiheit sono già pronti con la loro mozione. Nel documento si chiede quindi al consiglio della Provincia di dichiararsi favorevole a offrire ai campioni sportivi sudtirolesi la possibilità di essere trasferiti all’amministrazione provinciale. E inoltre che la giunta venga incaricata di costituire un gruppo di lavoro di cui facciano parte, oltre al presidente della Provincia per competenza, anche rappresentanti delle associazioni sportive ed ex campioni sportivi sudtirolesi. Tentar non nuoce.
L'idea non mi sembra
L'idea non mi sembra nuovissima. Comunque forse dovreste rileggervi questa vostra intervista con Sandro Donati: http://www.brennerbasisdemokratie.eu/?p=30847
Staatssportler, das gab's ja
Staatssportler, das gab's ja schon mal, oder?
Ach ja genau – in der DDR.
Das war ja allgemein ein Modell das gut funktioniert hat, nicht wahr.
Antwort auf Staatssportler, das gab's ja von Alfonse Zanardi
Meinst Du mit "Staatssportler
Meinst Du mit "Staatssportler" vielleicht Sportler im Staatsdienst? So etwas gab und gibt es auch in vielen demokratischen Staaten, z.B. Italien, Deutschland, Österreich, Frankreich...
Antwort auf Meinst Du mit "Staatssportler von Robert Tam...
Das stimmt.
Das stimmt.
Ich denke aber die Instrumentalisierung des Sports im Ostblock für Staats- und Propagandazwecke war etwas anderes als ein skifahrender Kieberer aus Kärrnten.
Wenn man in der
Wenn man in der Bedeutungslosigkeit verschwindet, ist den schwächelnden Politikern nahezu jedes Mittel recht dagegenzurudern. Leider lassen sich gewisse Medien auf das Spiel ein, das spricht übrigens für die Qualität derselben.
Eigentlich sehr schade, denn sonst wären jene Politiker, die im Oktober eine absolute Wahlschlappe erlitten haben, bereits dort wo sie hingehören - nämlich außerhalb der Wahrnehmung der Bevölkerung.
Die Südtiroler "völkischen" Bewegungen sind bekannt für irrwitzige Forderungen, glücklicherweise hat der Wähler jene von Zimmerhofer, Blaas und den anderen Vollpfosten mit dem honoriert was sie verdienen; der Nichtbeachtung.