Gesellschaft | La protesta

Merano contro Pillon

Ddl sull'affido condiviso, i consiglieri comunali Schir, Duschek e Augscheller si uniscono al coro di critiche e chiedono al sindaco Rösch di agire.
Protesta Pillon
Foto: upi

La protesta non si placa e prende quota anche a Merano. Il disegno di legge del senatore leghista Simone Pillon sulle “norme in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità” è da mesi al centro di animate discussioni, bollato dai detrattori come proposta maschilista e medioevale.

L’ultimo eclatante episodio, in ordine di tempo, quello del 31 gennaio scorso quando un gruppo di femministe del collettivo “Non una di meno” ha fatto irruzione nel Municipio I di Roma, durante un convegno organizzato dalla Lega, per contestare il provvedimento. E il Carroccio non l’ha presa particolarmente bene

L’iniziativa di Pillon, organizzatore del Family Day, noto per le sue prese di posizione contro le unioni civili e l’aborto, ha incassato anche alcuni autorevoli “no” tra i quali quello dell’Onu che in una lettera inviata al governo sostiene che il testo “introdurrebbe disposizioni che potrebbero comportare una grave regressione, alimentando la disuguaglianza e la discriminazione basate sul genere, e privando le vittime di violenza domestica di importanti protezioni”. L’Unione Nazionale Camere Minorili richiama invece la necessità di “politiche di diffusione della cultura dei diritti del minore e di sostegno alle famiglie, evitando dannose contrapposizioni tra le due figure genitoriali”, mentre la Conferenza nazionale delle Commissioni regionali di Pari Opportunità dichiara che “le proposte contenute nel disegno di legge Pillon richiedono una riflessione ben più ampia e approfondita, poiché rischiano di minare lo sviluppo armonico di bambine e bambini figli di coppie separate, aggravare i costi della separazione compresi quelli immateriali per il coniuge più debole, ignorare una realtà discriminatoria per le donne”.

 

Un no motivato

 

Alle nostre latitudini, oltre a diverse manifestazioni andate in scena a Bolzano, si mobilitano ora anche i consiglieri comunali di Merano Francesca SchirKurt Duschek (entrambi esponenti del gruppo misto) e David Augscheller di SEL. In una mozione la triade ricorda i punti più controversi del ddl e fra questi c'è il tentativo di rendere più complicato e oneroso l’accesso alla separazione e al divorzio; l’obbligo di ricorrere a mediazione professionale a carico delle parti; la previsione di legare la permanenza nella casa coniugale al coniuge proprietario; la legittimazione della teoria della cosiddetta “alienazione parentale”, “quella che, non suffragata da evidenze scientifiche, molto spesso è utilizzata nelle aule di tribunale per accusare le madri, ma anche i padri, di prevaricazioni e abusi al solo scopo di separare genitori e figli”.

Grave, inoltre, secondo i firmatari della mozione, è il fatto che il mediatore familiare entri in gioco anche nei casi di violazione dell’art. 143 c.c. sui doveri coniugali e nei casi di violenza di genere, tra le più diffuse cause di separazione per volontà della donna, non rispettando in tal modo l’art. 48 della Convenzione di Istanbul contro la violenza domestica recepita con legge italiana che, per la sicurezza di donne e minori, esclude proprio qualsiasi mediazione con il maltrattante o la condivisione del “piano genitoriale educativo” prevista dal ddl.

 

Agire, ora

 

Al sindaco Paul Rösch Schir, Duschek e Augscheller chiedono quindi di adottare tutte le misure necessarie, per quanto di competenza, affinché il disegno di legge Pillon, “così come ci viene presentato oggi, non venga sottoposto alla votazione del Parlamento e, pertanto, a chiedere il ritiro del ddl Pillon e ddl associati, dalla Commissione Giustizia del Senato”. E ancora di: contrastare nei limiti dei propri poteri e con gli strumenti più adeguati, il merito delle proposte in materia di affido condiviso, mantenimento diretto e garanzia di bigenitorialità; ma anche di sensibilizzare tutti i parlamentari eletti in Provincia di Bolzano al confronto con tutti i soggetti istituzionali, associativi e professionali coinvolti, comprese le rappresentanze femminili, le associazioni familiari e le figure di garanzia per i minori, al fine di sospendere l’attuale iter di approvazione.

Nel documento si chiede poi di verificare la situazione e i bisogni delle famiglie e degli individui all’esito di procedimenti di separazione, in collaborazione con gli enti interessati e i soggetti competenti sul tema; e di potenziare strumenti idonei a sostenere le famiglie e i figli in primis durante i dolorosi processi di separazione e nelle fasi successive (attraverso, per esempio, la realizzazione di co-housing per genitori separati, coinvolgendo l’IPES perché sviluppi percorsi dedicati ai genitori separati). Infine occorre, a detta dei proponenti, organizzare in collaborazione con il CUG del Comune, la Commissione delle pari opportunità, e le agenzie formative sul territorio, una serata sugli effetti del ddl Pillon, a Merano, coinvolgendo ad esempio l’avvocato Marcella Pirrone, esperta della tematica, personale dei Servizi Sociali, un’esperta della Rete Antiviolenza, e la senatrice Julia Unterberger per avere nozioni sul procedere a Roma. La mozione sarà discussa nel corso del consiglio comunale del 12 febbraio.