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Scuola di emergenza, fuoco di polemiche

Niente serenità per il servizio che parte oggi solo in tedesco. I Verdi: “Testo diverso nella delibera di giunta, un imbroglio”. Pd contro Vettorato, Cgil vs. Achammer.
Notdienst, scuola emergenza
Foto: pixpoetry/Unsplash

Continua a far discutere in Alto Adige il servizio di emergenza per asili e scuole elementari, che fin dall’inizio ha percorso strade separate fra i gruppi linguistici e ha visto listruzione italiana costretta dopo l’annuncio da parte di Giuliano Vettorato a precisare l’impossibilità di fornire il servizio. Per il mondo tedesco, dove lavvio è previsto oggi e di cui è responsabile Philipp Achammer, la Cgil-Agb Funzione pubblica a nome degli insegnanti lamenta fra le altre cose gli scarsi chiarimenti sulla sicurezza. All’indirizzo dellintera giunta arriva invece l’accusa dei Verdi, dal tenore significativo. Brigitte Foppa, Riccardo Dello Sbarba, Hanspeter Staffler dicono che la diversità di impostazione dell’offerta fra i sistemi scolastici era già insita nel testo della delibera, differente nelle due versioni. “In tedesco il servizio INIZIA, mentre in italiano il servizio PUÒ INIZIARE” affermano i tre consiglieri con il dispositivo sottomano. Un addebito che chiama in causa l’esecutivo e lo stesso Vettorato, bersaglio nei giorni scorsi delle richieste di dimissioni bipartisan, avanzate da Sandro Repetto (Pd) e Alto Adige nel cuore.

 

L’accusa dei Verdi: un sotterfugio

 

In pratica, sostengono i Verdi, i due assessori che fanno capo a partiti diversi (Philipp Achammer per l’Svp, Vettorato per la Lega) ma uniti dal vincolo di maggioranza e di governo avrebbero sottaciuto sulla diversità di impostazione data dal principio al servizio di emergenza chiesto dalle famiglie, e che poi dati alla mano nell’unico giorno disponibile per le iscrizioni non ha registrato grosse adesioni. La formulazione più blanda data per l’attività nell’istruzione italiana - è ciò che vogliono far intendere i consiglieri di opposizione - rifletteva probabilmente una conoscenza di un diverso stato delle cose. La cronaca dei giorni successivi all’approvazione della delibera e all’annuncio in conferenza stampa ha fatto il resto: con i ritardi nell’impostazione, le proteste dei sindacati degli insegnanti (che avrebbero dovuto aderire su base volontaria), decretando la prima difficoltà nel mondo italiano, ancora la cautela del sovrintendente Vincenzo Gullotta, che ha demandato l’avvio “ai protocolli dell’azienda sanitaria, infine lo stop sancito dai dirigenti scolastici in nome dell’autonomia degli istituti. Risultato, la Provincia con due comunicati - il secondo ha corretto il primo - è stata costretta ad annunciare che il servizio per la scuola italiana non si sarebbe fatto.

La disparità di trattamento dei bambini è solo la punta dell’iceberg delle proteste. 

 

 

I Verdi che ricordano le varie polemiche, dai criteri “superseveri” di accesso al “pochissimo tempo per iscriversi”, parlano di “un vero e proprio sotterfugio (imbroglio?)” insito nella delibera 327. Primo, le parole differenti impiegate nell’articolo 1: “Non si spiega altrimenti - precisano i tre consiglieri Foppa, Dello Sbarba e Staffler - come mai il testo tedesco dice che le scuole PIANIFICANO ed OFFRONO il servizio, mentre in italiano si legge che È POSSIBILE offrire il servizio. Questi, gentili membri della giunta, non sono errori di traduzione”. Nulla vieta infatti alla giunta di decidere per politiche ritagliate per ciascun sistema di istruzione, e i Verdi lo riconoscono. Ma vanno oltre: “Ovviamente quella del doppio binario è una scelta che la giunta può anche decidere di intraprendere (anche se molti genitori avrebbero assai gradito un servizio comune per tutti), ma qui c’è la volontà di celare che assessori italiani e tedeschi hanno scelto strade diverse. Ma allora che lo si dica chiaramente, senza miseri giochetti di traduzione. Quanto avvenuto getta una luce abbastanza torbida sulla sincerità di questa giunta. E sulle sue intenzioni di voler davvero lavorare per la „convivenza“ dei gruppi linguistici in questa terra”.

 

Pd e Fdi: “Vettorato si dimetta”

 

Non è finita perché all’indirizzo di Vettorato, che nei giorni scorsi ha annunciato dal quotidiano Alto Adige di lavorare per un servizio alternativo alle famiglie tramite le cooperative, fioccano le richieste di dimissioni dagli avversari politici. “Inadeguata ogni fase della gestione della scuola italiana da parte dell’assessore. Vettorato sia onesto e si dimetta” scrive Sandro Repetto (Pd). E dal centrodestra il tenore non cambia: “È impressionante la superficialità della componente italiana in giunta provinciale. Così sono rimasti delusi coloro che non volevano questo salto nel buio, come noi di Fratelli d’Italia-Alto Adige nel cuore e sono rimasti delusi coloro che volevano questa assistenza all’infanzia, a cui sono state offerte solo illusioni” dice Simona Fermanelli, referente regionale del partito di Giorgia Meloni per scuola e università.

 

Cgil/Agb ad Achammer: manca la sicurezza

 

Se il collega leghista si trova sulla graticola, Achammer non può dormire sonni tranquilli. Anche nell’istruzione tedesca gli insegnanti sono in fermento. Lo dimostra la presa di posizione della Cgil Funzione pubblica. “L’impiego del personale senza criteri omogenei, le disposizioni sulla sicurezza non ancora del tutto chiarite e il discutibile valore pedagogico dell’iniziativa: queste alcune delle criticità - afferma Ulli Bauhofer - riscontrate dal nostro sindacato che vede con preoccupazione la modalità di realizzazione del servizio di emergenza previsto a partire dal 18 maggio”. 

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Claudio Campedelli Di., 19.05.2020 - 08:29

Ma quale "sotterfugio"?

Dubito fortemente che i traduttori della Provincia facciano un errore (che potrebbe essere corretto in brevissimo tempo) simile.
Che poi il testo in tedesco valga solo per le persone che parlano il tedesco e l'altro per le persone che parlano l'italiano mi pare un'assurdità assoluta.

Questo si chiama sistema.

Un esempio:
un conduttore (che parla il tedesco) di un immobile preso in affitto da un locatario (che parla l'italiano) firma un contratto di locazione scritto nelle due lingue.
I testi non sono uguali.
Quale dei due testi (dello stesso contratto) vale?
Si è creato un mostro chiamato libero arbitrio.

Di., 19.05.2020 - 08:29 Permalink