Gesellschaft | Consumatori

Il Ctcu è troppo vicino all’Svp?

L’ex-presidente Filippi attacca su rappresentanza linguistica e indipendenza dalla Stella Alpina. Il direttore Andreaus: “Ci sentiamo tranquilli”

“Risolviamo tanti problemi, risolveremo anche questo”. La prende con filosofia il direttore del Centro tutela consumatori utenti Walther Andreaus, ma le critiche arrivate a mezzo stampa dall’ex-presidente (e oggi consigliere comunale 5 Stelle) Alberto Filippi non sono passate inosservate. Il tema posto da Filippi è delicato in Alto Adige: l’elemento italiano sarebbe molto sottorappresentato all’interno dell’associazione. Ed ecco i numeri: il direttivo è formato da tre persone di madrelingua tedesca, la neopresidente Priska Auer è anch’essa tedesca, mentre il vicepresidente Agostino Accarino è italiano. Ma c’è di peggio. Filippi mette in dubbio l’indipendenza del Ctcu in quanto condizionato dalla preponderanza sudtirolese e dal contributo provinciale che ogni anno l’associazione incassa dalla Provincia. Il risultato? Le richieste Svp avrebbero troppa influenza.

Una tesi che il direttore Andreaus smentisce seccamente: “La nostra è un’associazione apolitica e quindi i partiti non vi intervengono, nella quale non si sono mai poste questioni etniche, fortunatamente. Non ci sono preclusioni, italiani, tedeschi e ladini possono partecipare alla vita dell’associazione, l’unico principio in questo senso che ci siamo liberamente dati è la previsione statutaria di una rotazione ogni due anni della carica di presidente e vicepresidente, che di volta in volta sono ricoperti da italiani e tedeschi”. E Filippi? Andreaus non lo nomina mai “Se ci sono persone che si sentono messe da parte possono farsi avanti negli organi preposti, noi il nostro operato e lavoro lo sentiamo a posto. E comunque non decido io chi partecipa, ogni socio è invitato a farlo”.