Gesellschaft | La polemica

La febbre bilingue

Urzì e l’apparecchio per rilevare la temperatura in consiglio provinciale: “Perché comunica solo in tedesco?”. Noggler: “Scelta appropriata, questione di numeri”.
Termoscanner
Foto: upi

Poteva forse mai sfuggire al paladino dell’italianità, Alessandro Urzì, una presunta iniquità etnica? La risposta è retorica. In una interrogazione il consigliere provinciale di Alto Adige nel cuore/Fratelli d’Italia chiede all’Aula: “Consiglio provinciale, perché è stata modificata la lingua dell’apparecchiatura per rilevare la febbre posta all’ingresso del palazzo?”. E “perché è stata preferita la comunicazione solamente in lingua tedesca anziché solamente in lingua italiana?”.
Risponde Josef Noggler, il presidente del consiglio provinciale: “L’apparecchio in primo luogo comunica l’esito della misurazione della temperatura corporea in due modi. La comunicazione principale avviene tramite i colori verde e rosso sul display e in secondo luogo con una comunicazione acustica, ma non prevede comunicazioni in una pluralità di lingue”.

Noggler spiega quindi che è stata impostata la lingua tedesca in base a due riflessioni: “Sul display, in caso di temperatura corporea normale appare un segnale verde, in caso di temperatura troppo alta, appare un segnale rosso. Con tale segnale la persona alla quale viene misurata la febbre sarebbe già informata in modo esaudiente, in tal modo però solo la persona interessata verrebbe informata dell’esito della misurazione in quanto il display non è intravedibile dalla portineria, per cui una persona con temperatura anomala potrebbe comunque accedere al palazzo. È quindi necessario che gli uscieri in portineria vengano avvisati degli esiti delle misurazioni per poter impedire a una persona con la febbre di entrare in palazzo”.

Essendo tutti e quattro gli uscieri impegnati in consiglio di lingua tedesca, mi sembrava appropriata la scelta, che le comunicazioni dell’apparecchio destinate agli uscieri avvengano in lingua tedesca - sostiene Noggler -. Inoltre, la maggior parte delle persone che entrano in consiglio, ovvero 25 consiglieri su 35 e la maggior parte dei collaboratori e visitatori (ca. 69,41%), sono di lingua tedesca per cui con la comunicazione in lingua tedesca in aggiunta alla comunicazione con colori rosso e verde, si ritiene di raggiungere il maggior numero di persone interessate”. Con buona pace di Urzì.