Plurilinguismo in Alto Adige
In un territorio multilingue come l' Alto-Adige è facile pensare che il plurilinguismo regni sovrano, ma ahimè gli studi in materia, purtroppo mostrano tutt'altro .
In una società che necessita di una cittadinanza attiva, le competenze linguistiche sono indice di inclusione e competitività fra i vari paesi.
La ricchezza di un territorio consiste nella sua diversità e nella volontà dei cittadini di creare scambi relazionali, tali da apportare sviluppo e crescita in tutti i settori.
È innegabile che l'approccio plurilingue dia alla comunità, la possibilità di rendere la società realmente inclusiva, ovvero che consenta a tutti i membri di partecipare a pieno titolo alla vita pubblica.
Gli effetti di una formazione - educazione plurilingue, risultano vantaggiosi per l' individuo nell' aspetto cognitivo (rendendo il cervello maggiormente flessibile), ma di sicuro anche nell'area socio-relazionale.
L' Alto-Adige, offre alla sua popolazione multilingue e multietnica, la possibilità di farsi modello di un'organizzazione sociale ambita a livello europeo, ma soprattutto di costruire un futuro più solido.
Per velocizzare e facilitare l'affermarsi di un "vero plurilinguismo", bisognerebbe creare un ambiente ottimale di apprendimento, dove giocano un ruolo determinante la scuola e la famiglia.
Un grande impegno da portare avanti per i cittadini, ognuno, con pari dignità e nella diversità dei ruoli, nel privato come "libero pensatore" o magari nel pubblico come " personaggio politico.
Pienamente d'accordo: mi pare
Pienamente d'accordo: mi pare che al momento siamo in una situazione di "occasione sprecata".
Una formazione plurilingue, e quindi anche pluriprospettica - è purtroppo ancora lontana qui da noi in Südtirol.
Troppe sono ancora le barriere artificiali ad una "pari dignità" delle diverse lingue, culture e prospettive.
A partire dalla divisione fra Intendenza Scolastica Tedesca, Ladina e Italiana... strutture impermeabili fra loro, "gabbie etniche" (cfr.A.Lang) che impediscono di fatto a ragazzi, scuole e famiglie di muoversi in libertà fra le diverse lingue, culture, idee e prospettive.
A mio parere non sarà possibile a bambini, adolescenti e genitori sentirsi a proprio agio fra le diverse lingue, finchè resteranno imprigionati dall'appartenenza a questo o quel percorso formativo.
E poichè la formazione dei giovani è un investimento a medio-lungo termine, queste arcaiche divisioni (ideologiche?) rischiano di ostacolare il plurilinguismo fra di noi ancora per molti anni a venire. A danno di noi stessi e del nostro benessere, presente e futuro.
*(cfr. Alex Langer)
*(cfr. Alex Langer) ovviamente.
Contributo che non fa una
Contributo che non fa una grinza. Sobrio, pacato, sofferto, deciso. È – cosa non affatto scontato dalle nostre parti – rispettoso della terminologia usata dalle scienze linguistiche. Un punto dolente si rivela, in conclusione, nella dialettica tra “vero” e “ottimale”, ma, soprattutto, nella opposizione tra privato e pubblico. Sul versante pubblico bisognerebbe scrivere “persona con delega per le procedure amministrative” e sul versante privato basta un semplice: “tutti noi”: nei nostri ruoli di apprendenti per tutta la vita, di persone vicine a chi apprende, come genitori, parenti, amiche e amici.
Allora, diamoci da fare.
Ich empfinde diese Diskussion
Ich empfinde diese Diskussion als absolut lächerlich bzw. heuchlerisch. In Südtirol kann jeder Mensch die Sprachen lernen, die er will, er muss nur wollen. Ich habe als Jugendlicher deutscher Muttersprache die deutschen Schulen besucht, Kontakte mit den Italienern gabe es nicht, weil wir uns hüten mussten, von gewissen italienischen Oberschülern verprügelt zu werden, die natürlich die sogenannten Ordnungshüter auf ihrer Seite hatten. Ich habe dennoch die italienische Sprache so gut gelernt, dass ich heute Übersetzungen Deutsch-Italienisch und Italienisch-Deutsch machen kann. Auch Französisch sowie ein wenig Rumänisch und Ungarisch habe ich gelernt, ohne dass mir jemand dabei geholfen hat. Gleichaltrige Italiener in meiner Stadt können mit Mühe und Not "Guten Tag" sagen. Zweisprachigkeit ist für einen gebildeten Menschen lächerlich, mindestens drei Sprachen, wenn nicht mehr, kann jeder erlernen, es hängt von ihm und nicht von seinem Umfeld ab.