Gesellschaft | Bilingui che fatica

Meglio l'inglese della lingua del vicino

Usare l'inglese come un bypass per i problemi del bilinguismo. Pessima idea.
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Foto: Pixabay

Capita sempre più spesso di constatare come molti studenti altoatesini e sudtirolesi conoscano meglio l’inglese della seconda lingua provinciale, italiano o tedesco. L’apprendimento della nostra lingua seconda, lascia sempre più il posto all’apprendimento più convinto della lingua straniera, l’inglese. “Ci capiamo meglio in inglese, che non in italiano o in tedesco”, parola di studenti delle superiori della provincia di Bolzano. Provare per credere. Ancor più preoccupanti sono le motivazioni addotte da certi studenti per giustificare il “sorpasso” dell’inglese sull’italiano e sul tedesco: “Ma in fondo l’Italiano a me cosa serve? Me la cavo qui nella mia provincia con la mia lingua, il tedesco, e con l’inglese posso girare il mondo”. Oppure: “Uffa con questo tedesco, meglio l’inglese che mi vale anche se mi trasferisco fuori di questa piccola provincia”.
La lingua del vicino appare essere la più pesante da imparare. E lo è se guardiamo agli scarsi risultati concreti raggiunti da una vasta area di studenti che hanno a disposizione, fino alla maturità quasi duemila ore (!) di insegnamento della seconda lingua, molte più di quelle dell’inglese.La situazione che si va delineando – più impegno per inglese, meno impegno per italiano e tedesco – segnala un raffreddamento della curiosità e della attrazione per la cultura dell'”altro”, quello col quale conviviamo in Alto Adige. Saltare il nostro vicino, saltare l’impegno di conoscere la sua lingua e la sua cultura è una battuta d’arresto per la convivenza in Alto Adige. L’inglese è importante ed è la lingua globale, ma non può servire come una scorciatoia o come alibi per risparmiare la fatica di imparare l’italiano ed il tedesco.