Recessione: parola nuova per il Sudtirolo.
A forza di esserne solo sfiorati, questa volta la recessione ha raggiunto anche noi. Per il 2015, l’Astat prevede un PIL a meno 0,5%, una novità assoluta per una provincia abituata al segno più da vari decenni. Ma oltre alla parola “recessione” converrà abituarsi a sentire anche la parola “bolla immobiliare” e forse anche in qualche caso, “crisi bancaria”. Parole astratte, ma conseguenze brutte e concrete a carico delle persone e delle imprese. È necessario quindi aggiornare anche a Bolzano il vocabolario, soprattutto quello della politica e delle sue priorità. Nel maggio del 2015 si eleggeranno i nuovi Consigli comunali, le Giunte, i Sindaci, ma a tre mesi di distanza non si sente parlare di programmi politici, né tantomeno della risposta da dare alla recessione. Come si usa dire, “l’anno elettorale è un anno perso per l’amministrazione”. Tutto si ferma e si rinviano volentieri le decisioni più complesse e meno utili elettoralmente. Cara Politica, siamo in recessione e non possiamo più sopportare i Costi del Non Fare!
"una novità assoluta per una
"una novità assoluta per una provincia abituata al segno più da vari decenni"
Laut Astat hatte Südtirol seit 2008 schon vier Mal ein negatives BIP-Wachstum, nämlich 2008, 2009, 2012 und 2013. Von einer absoluten Neuheit kann somit nicht die Rede sein.
Danke für die Bemerkung, Herr
Danke für die Bemerkung, Herr/Frau Pérvasion. In Südtirol gibt's zwei offiziellen Quellen, Astat und Wifo, mit verschiedenen Daten und Schätzungen. Nichtsdestotrotz, ist unsere wirtschafliche Situation sehr bedenklich.