Gesellschaft | Medienförderung

Commenti, che passione!

La cooperativa editrice di SALTO rinuncia ai contributi provinciali per mantenere la visibilità dei commenti per tutte e tutti coloro che leggono i nostri articoli. Il punto fondamentale è che la scelta di come gestire la community deve essere presa da SALTO.
SALTO
Foto: SALTO
  • I commenti sono da sempre parte integrante degli articoli di SALTO e costituiscono spesso, per la redazione, una fonte preziosa di informazione e confronto ma anche  - e non credo sarà una sorpresa  - anche di semplice irritazione. I toni e i contenuti spaziano dal semplice giudizio fattuale (positivo o negativo che sia) alla critica costruttiva; a volte segnalano piccoli o grandi errori (ai quali ripariamo il prima possibile), altre volte offrono una dritta e suggeriscono come andare più a fondo di una certa notizia, o dove trovare un approfondimento su un certo tema. Anche se non li ringraziamo individualmente, questi commenti arricchiscono il nostro lavoro.

    A volte invece il commento diventa una immediata presa di posizione contro un determinato politico, accusato indipendentemente da quello che, nell’articolo, si dice abbia detto o fatto - ignorando il valore del resto dell’articolo. Altre volte da un commento così nasce subito un immediato Pro&Contra da tastiera, un confronto tra due o più commentatori che si trascina per diverse schermate fino a quando non di capisce neanche più da dove è partita la querelle. Forse anche è per questo che lo spazio dei commenti rimane molto maschile, anche se non sappiamo chi ci sia dietro molti degli pseudonimi usati, rendendo il tutto molto difficile da decifrare.

    L’uso degli pseudonimi è, per la redazione, l’aspetto forse meno digeribile. Che in Sudtirolo nel 2025 molte persone sentano il bisogno di usarli indica un timore del potere e della verità ancora troppo presente, e che, in alcuni casi, assomiglia a una semplice voglia di togliersi qualche sassolino dalla scarpa o lanciare attacchi personali senza metterci la faccia. Parlare senza peli sulla lingua sembra essere ancora una cosa difficile da fare con il proprio nome. D’altra parte, abbiamo molti commentatori che lo fanno a viso scoperto, alcuni in modo molto pacato, altri meno, mentre ci sono sicuramente casi di persone che, senza nascondersi, non potrebbero esprimersi liberamente - mentre garantire la partecipazione della più ampia fetta della società civile è uno dei punti fondanti di SALTO. Su questo, l’opinione di una studiosa come Uta Rußman dell’Università di Innsbruck è illuminante: “I forum di lettori moderati con una netiquette rigorosa sono di norma una benedizione per una cultura del dibattito sana – e questo indipendentemente dal fatto che ci sia o meno l'obbligo del nome vero”, ha ricordato a SALTO.

  • La netiquette è sufficiente?

    A conti fatti, è proprio la possibilità di commentare garantita a Brigitte Foppa o Arnold Schuler così come a tali opa1950 o G.P. che caratterizza SALTO fin dalla sua nascita. Questa, insieme alla possibilità per tutte e tutti coloro che arrivano sul nostro sito di leggere questi commenti senza bisogno di registrarsi, sono le caratteristiche che la nostra cooperativa editrice Demos 2.0 ha deciso di mantenere, anche rinunciando ai contributi della Provincia

    Il tutto sotto l’occhio vigile del community manager che ormai da anni veglia sul rispetto della netiquette, pena la cancellazione dei post o, in casi estremi, l’esclusione dalla community. La nostra netiquette inoltre incoraggia “esplicitamente i propri utenti a registrarsi con un nome e un cognome reali, a registrarsi con un numero di telefono e a partecipare alla discussione.” Rinnoviamo questo invito proprio per promuovere una cultura del dialogo e del rispetto. D’altronde, dice sempre Rußman “il valore della libertà di espressione è molto alto” e ha precedenza sull’obbligo di usare nomi veri" mentre una grande parte dei discorsi d’odio e della disinformazione viene comunque diffusa anche con nomi veri.

    Basta la netiquette per facilitare una conversazione pacata e costruttiva? No, anche se aiuta moltissimo a facilitare il dialogo e non lo scontro e ad evitare l’abbassamento che vediamo sui social. Il nostro impegno è quello di continuare a fornire giornalismo di qualità per rafforzare il sito come luogo di confronto e di crescita della società civile. Il punto fondamentale, per SALTO, è che qualsiasi modifica deve essere finalizzata a valorizzare ancora di più la community per accogliere tutte le forze che si riconoscono nei principi della cooperativa, soprattutto in questo difficile periodo di polarizzazione e cambiamenti epocali. E che ogni decisione in proposito deve essere presa autonomamente da SALTO, senza alcuna imposizione esterna.

  • Pluralismo e libero scambio di opinioni – è questo che rappresenta SALTO. I nuovi requisiti del programma di sovvenzione dei media altoatesini mettono in discussione questi valori fondamentali. Pertanto, rinunciamo ai contributi provinciali. L'importo in questione è di circa 15.000 euro. 


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Profil für Benutzer gorgias
gorgias Mi., 09.04.2025 - 17:57

Bei 15000 Euro muss das einem auch nicht schwer fallen.
Zumindest ist es jetzt nicht mehr unangenbracht Dinge hinter einer Paywall verschwinden zu lassen.

Mi., 09.04.2025 - 17:57 Permalink