Politik | Regione

Il terzo incomodo

Si riaccende lo scontro sul terzo mandato per i sindaci dei comuni sopra i 15mila abitanti. I sindaci trentini premono sulla Regione, ma per Kompatscher non se ne parla.
sindaco, Bürgermeister
Foto: Gemeinde Eppan
  • Nessun terzo mandato. Non possiamo discostarci dalla legge nazionale. Basterebbe il ricorso di uno dei sindaci sconfitti e la bocciatura della norma da parte della Corte costituzionale manderebbe tutto all’aria”. Sono bastate queste parole, rilasciate in un’intervista al T Quotidiano dal presidente della Regione Arno Kompatscher, per scatenare la dura reazione dei sindaci trentini. La diatriba nasce, come noto, dalla legge nazionale che ha cambiato il limite dei mandati per i primi cittadini — massimo due nei comuni sopra i 15mila, tre dai 5mila ai 15mila e nessun vincolo sotto i 5mila — mentre in Trentino-Alto Adige la legge regionale prevede un limite di tre mandati in tutti i comuni, a prescindere dagli abitanti.

    “Siamo una Regione Autonoma — ha replicato, sempre al T, il sindaco di Pergine Valsugana Roberto Oss Emer intenzionato a candidarsi per un terzo mandato nonostante il suo comune superi i 15mila abitanti — ma a quanto pare Kompatscher se lo ricorda solo quando gli fa comodo”. Oss Emer ricorda che la legge regionale e nazionale è stata già sconfessata, non consentendo ai sindaci della regione di completare il mandato di cinque anni a ottobre 2025, nonché la risposta del Commissario del Governo della Provincia di Trento secondo cui “la Direzione Centrale dei Servizi Elettorali del Ministero dell’Interno ha rappresentato che non si ritiene di poter esprimere valutazioni in merito alla interpretazione ed applicazione o legittimità costituzionale di disposizioni normative di Regioni che, in virtù della propria autonomia speciale, hanno competenza legislativa esclusiva in materia di ordinamento degli enti locali, ivi compresi gli aspetti di natura elettorale”. Secondo il sindaco di Pergine “al presidente altoatesino farebbe comodo adottare la legge nazionale per permettere mandati illimitati ai sindaci SVP dei comuni sotto i 5mila abitanti, ma se proprio lo vuole basta modificare la legge elettorale regionale”. 

    Secondo alcuni sindaci trentini anche di centrodestra si dovrebbe andare alle urne nel 2025 con le regole regionali già in vigore. Una posizione che trova concorde la capogruppo in consiglio regionale della Lega, Stefania Segnana (“La Lega è sempre stata favorevole, secondo il principio dell’autonomia del territorio, a mantenere la possibilità per i sindaci di fare tre mandati per i comuni sopra i 15mila abitanti”) ma con cautela, visto il precedente dell’intervento della Corte costituzionale sulla legge regionale della Sardegna, impugnata dallo Stato. Ovvero: per mantenere il terzo mandato si dovrà parlare con Roma.