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Traffico a Bolzano, soluzioni lontane?

Fra “Blechlawine”, progetti “lumaca” e l’idea della “fluidificazione del traffico”. Un commissario straordinario per le opere?
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Traffico
Foto: upi
  • A guardare lo stato delle cose, prevale solo la disillusione per come si sta procedendo e con fin troppe incognite legate al fattore "auto & comodità".

    La presentazione del PGTU (Piano Generale del Traffico Urbano) ad inizio febbraio, di cui ho letto relativamente poco, ha avuto il suo apice, almeno per l’estensore di queste righe, nella precisa ed impietosa introduzione dell’assessore comunale pro tempore alla viabilità. Dati che lasciano poca speranza in un miglioramento della situazione né a breve né a lungo termine.

    Infatti:

    • siamo la quarta città con una densità di popolazione al quarto posto in Europa
    • la superficie della città è di circa 12 kmq di sacro, inviolabile ed intoccabile, anche a leggere le dichiarazioni del vicesindaco pro tempore, verde agricolo e di 7,8 kmq di costruzioni
    • le strade sono ferme al 1941 (aggiungo, escludendo l’arginale, comunque realizzata a metà)
    • tutte le strade cittadine sono da considerarsi “di quartiere” dove non dovrebbero nemmeno transitare i bus del trasporto pubblico
    • in zona produttiva (industriale), di competenza provinciale, sono giunte richieste per ottocento (!) posti auto per le aziende che si stabiliranno prossimamente lì e l’autorizzazione a questi posti, che vengono dati come “benefit” ai/alle lavoratori/trici compete alla Provincia e se, come ha riferito l’assessore, questi verranno concessi tutti i lavori previsti dalla famosa “Agenda Bolzano” risulteranno “inutili”
    • i grandi progetti della viabilità sono tutti provinciali, per gran parte finanziati dalla Provincia quindi è ben chiaro chi comanda: chi ci mette il conquibus

    Sono bastati questi dati per farmi cascare le braccia come probabilmente cascherebbero ai più. Aggiungiamoci pure i dati da e per Bolzano, riportati nel numero 29 di giugno 2023 di Astat Info “Viaggi in auto – 2021/22” e nel capoluogo abbiamo una vera e propria “Blechlawine” nei dati giornalieri:

    Dei 255.000 viaggi in auto di andata, 20.000 sono interni al comune di Bolzano, 10.000 partono da Bolzano e arrivano in un altro comune e 31.000 partono da un altro comune e arrivano a Bolzano.

    Quindi, circa il 50% degli spostamenti in auto di andata con punto di partenza e/o punto di arrivo nel comune di Bolzano ha origine in un altro comune altoatesino. 

    Quindi fra bolzanini che si muovono e pendolari, la morsa del traffico è soffocante. E lo sarà ancora per gli anni, se non decenni, a venire. Forse un problema che non verrà mai risolto, difficile ormai avere anche solo un barlume di speranza. 

    Il solito schema sulla viabilità: nulla di decisivo, né di incisivo nel “condominio squattrinato” Bolzano. 

    Leggo qua e là, poiché siamo in campagna elettorale, di “proposte sulla mobilità”. Se il dibattito è quello incentrato su qualche rotonda, restringimenti o allargamenti di strade, spostare flussi di traffico da una strada all’altra, ma la “Blechlawine” rimane inalterata, si capisce come la città sia letteralmente “incaprettata” (consentitemi questo termine piuttosto crudo). Ovvio, per meri motivi elettoralistici e di opportunità pro domo propria, che non si avanzano progetti più drastici come la chiusura della città alla mattina, il cambiamento delle zone colorate auspicata dallo tecnico incaricato del PGTU che rimanda comunque a decisioni politiche (che mai verranno prese per non inimicarsi amici, parenti ed elettorato vario), e via discorrendo. Tutto questo perché costerebbe voti. Un refrain già visto x-volte in occasione delle elezioni condominiali… opsss… comunali. 

    Agenda Bolzano: oltre un lustro d’attesa e tempi… fuori tempo per la realizzazione

    Vorrei aggiungere un’altra considerazione: la famosa “Agenda Bolzano” è del settembre 2018, quindi son trascorsi oltre sei anni dalla sua formulazione e siamo arrivati a… finora nulla di concreto (salvo qualche progettazione e definizione degli interventi, come la gara per i lavori in via Einstein/rotonda via Galvani). Il 14 gennaio 2025 l’assessore provinciale alla mobilità ha relazionato alla G.P. su tale Agenda ed è parso di capire che si è ancora agli inizi. Alla conferenza stampa, dove, se non erro, non c’era nessuno del Comune di Bolzano, ad ennesima riprova dell’eccellente riflessione di Maurizio Ferrandi qui su salto.bz del 21 febbraio, se ne sono illustrati gli interventi, il video, di cui consiglio la visione, lo si trova qui.

    Certo che per giustificare la non realizzazione della prosecuzione della galleria della SS12 si afferma che solo il 10% del traffico verrebbe assorbito da tale arteria. “Nelle altre località si transita, a Bolzano ci si rimane”, questo il mantra provinciale farcito di buone e celestiali idee per il trasporto pubblico. Lo aveva già detto l’attuale assessore alla mobilità provinciale in un’intervista quando è stata inaugurato il secondo tratto della circonvallazione a Bressanone e dove si capisce che è stato preso in contropiede dall’intervistatore. “A Bolzano si deve costruire in città” (la SS12 in galleria è forse… in città?) e poi: “Bisogna fare una cosa: togliere le macchine, vuole dire che bisogna evitare che si arrivi in macchina a Bolzano”, cioè con i mezzi pubblici. Auguri. Una fissa del sempre “gut gelaunter” assessore. 

    I metrobus bolzanini su corsie riservate… inesistenti?

    D’altronde, nonostante le promesse post-tram-referendum, i famosi metrobus bolzanini sono al di là dall’essere realizzati. La stessa linea 2, che parrebbe essere l’unica come “prossimamente” realizzabile, mi chiedo banalmente su quale “corsia riservata” transiterebbe fra Laives e San Giacomo e pare che si punti di nuovo ai famosi semafori, insomma di nuovo ben lontani dalle soluzioni transalpine viste di recente dalla delegazione comunal-provinciale. Poi i costi a dir poco elevati di 50 milioni di Euro. 

    Il dilemma dell'Oltradige e il rincorrere soluzioni tampone

    Un altro esempio, che riguarda indirettamente Bolzano, è il collegamento stradale fra il capoluogo e l’Oltradige, grazie al recente ottimo reportage sulla Swz. Si faranno due mega-rotonde, poi il famoso progetto Pillhof che sembra l’Araba Fenice considerati i tanti annunci in passato, come questo, e dimostratisi “warme Luft”, e l’allungamento della corsia per il famoso Metrobus che, come evidenziai anni fa, nulla ha che vedere con quello che fu sbandierato nella famosa visita a Nantes anni fa. Anche qui i tempi: lunghissimi

    La mancanza delle circonvallazioni, Provincia sorda e Comune silente

    Uno dei progetti è la galleria di Monte Tondo/Grumer Eck, prima doveva arrivare al casello di Bolzano Nord, poi, per motivi di costi (ma non si è badato a spese, ad esempio, a Floronzo per la strada per la val Badia…) si è deciso di farla arrivare a ponte Campiglio dove oggi c’è il nulla. Oltretutto mi pare che il finanziamento sia ancora oggi incerto. Mancano i futuribili caselli di Bolzano Centro, spuntati fuori dal cilindro di recente ma collegati al rinnovo della concessione di A22 (al di là da venire) manca, e torniamo sul punto, la galleria della SS12. Se anni fa ne era previsto il prolungamento (gli imbocchi erano stati predisposti...), oggi viene cassato per motivi di “scarso traffico” (solo il 10% ma è pur sempre un 10%). Qualche dubbio su questo dietro-front sorge spontaneo. 

    Del tutto dimenticata, forse volutamente archiviata, la realizzazione di quella galleria che costituirebbe il semi-anello di circonvallazione sotto Castel Guncina e che dovrebbe integrare proprio la galleria di Monte Tondo. Forse non se ne parla perché probabilmente “aggredirebbe” il sacro verde della “Kulturlandschaft” dei pali di cemento e delle reti dei pometi nella zona dell’ospedale di San Maurizio. 

    Un commissario straordinario per la viabilità, una soluzione indigesta? Le “opere generazionali”

    Su queste mega-opere sono i tempi di realizzazione, ma evidentemente anche i finanziamenti da reperire, ad essere al di fuori di qualsiasi logica temporale che possa porre rimedio alla situazione emergenziale che esiste da anni. Si può davvero parlare di opere che ormai necessitano di generazioni per essere realizzate. Un commissario straordinario che possa snellire e velocizzare le procedure, stile “modello Genova” ma anche cercare di reperire le risorse necessarie, potrebbe, anzi dovrebbe essere una soluzione, ma presumo indigesta assai alla politica locale non fosse altro per motivi di visibilità agli occhi dell’opinione pubblica, comunque disillusa da tanti anni di vana ed estenuante attesa ultradecennale. 

    Le opere arriveranno, viene assicurato da sempre, ma i tempi di realizzazione rischiano che nel frattempo il traffico aumenti ancora di più e, una volta realizzate, possano essere, di fatto, solo un palliativo, se non, come spesso viene spiegato, un’ulteriore attrattiva di traffico. Un continuare a rincorrere soluzioni senza voler affrontare il tema principale, ossia la “valanga di lamiere” che si riversa giornalmente su Bolzano e di far convivere il traffico con i mezzi pubblici, cosa che si voleva fare con l’abortito tram. Il tutto ovviamente clamorosamente fa a botte con le scelte di insediare sempre più aziende, avere anche sempre più turisti. Obiettivi, per carità, legittimi, ma che rischiano di portare alla paralisi della viabilità ed i sintomi ci sono ormai tutti e da tempo. 

    Appare ovvio che soluzioni draconiane non ce ne saranno perché Bolzano deve contare sui finanziamenti e progetti provinciali e cercare di eliminare il traffico in entrata, al di là dei tanti discorsi pro trasporto pubblico, non pare proprio essere nei piani provinciali se il concetto di tanti lavori è la “fluidificazione del traffico”. Lo stesso ente provinciale, ad esempio, ha concentrato gran parte dei propri uffici nel sempre più congestionato centro storico del capoluogo con un numero da sempre imprecisato di posti auto per i propri dipendenti. È facile prevedere quindi che qualsiasi governo cittadino ben si guarderà pragmaticamente e per semplice calcolo di alleanze politiche dal bloccare il traffico in entrata nel capoluogo altoatesino. Auguri.

    P.S. dopo aver scritto ho letto la notizia del “Sonderbeauftragter” per l’agenda Bolzano… con tutto il rispetto ma vien da sorridere, quindi altri auguri. 

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Profil für Benutzer Andreas Ploner
Andreas Ploner Sa., 12.04.2025 - 11:58

Secondo me la politica si dovrebbe chiedere, se vogliamo una città per le macchine o una città dove si vive bene Spero nella la seconda opzione.
E poi di avere il coraggio di creare i presupposti. Il resto lo faranno gli addetti ai lavori e/o gli esperti in materia.

Sa., 12.04.2025 - 11:58 Permalink
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Profil für Benutzer Michele De Luca
Michele De Luca Sa., 12.04.2025 - 14:12

Antwort auf von Andreas Ploner

Infatti, penso che si continui ad operare per continuare con un (insostenibile) mix delle due opzioni. Fermo restando che a Bolzano non s'è costruito nulla dal 1941 in poi (arginale esclusa) e continuano e continueranno a mancare le circonvallazioni (quella da sud a nord e viceversa e quella a semicerchio di monte Guncina e monte Tondo).
Dopodiché è un continuo presentare di studi, dati, ricerche di tecnici ma nulla sostanzialmente cambia perché la politica cittadina sembra che decida, ma in realtà si limita ad amministrare ciò che trova (spesso per mero calcolo elettoralistico), non fosse altro perché i cordoni della borsa ce li ha la Provincia che è stata molto "genovese" nei decenni scorsi nei confronti del capoluogo. Dopodiché qualche dubbio sull'efficacia reale di quanto propongono sulla carta gli "addetti ai lavori e/o gli esperti in materia" dopo tanti anni ce l'ho.
Se poi si ha l'idea di continuare a sviluppare senza freno alcuno il turismo e la zona industriale attirando nuove aziende (tralasciando l'aspetto degli alloggi mancanti) e garantendo parcheggi a gogò, si capisce dove si andrà a finire: a sbattere nonostante decine e decine di milioni di Euro che si spenderanno per "fluidificare" il traffico perché si sa da anni che nuove strade più "fluide" non faranno altro che attirare sempre più traffico e saremo punto e a capo.
Ben si sa cosa si dovrebbe fare: bloccare il traffico in entrata (ma è molto difficile senza le citate circonvallazioni) e potenziare al massimo il tpl ma ormai penso che non lo si farà mai.

Sa., 12.04.2025 - 14:12 Permalink