Politik | Laives

“La Sammelpartei si apra agli italiani”

Per il neosindaco Giovanni Seppi la sua elezione dimostra che “è possibile avere la fiducia degli elettori italiani”. La maggioranza? “Sarà al di là degli schieramenti”.
Giovanni Seppi
Foto: Seehauserfoto
  • SALTO: Sindaco Seppi, come si sente a essere il primo sindaco (almeno sulla carta) di lingua tedesca a Laives dopo decenni?

    Giovanni Seppi: Innanzitutto un ringraziamento a tutte le elettrici e elettori che mi hanno dato questa grandissima fiducia. Quando mi sono candidato come sindaco, guardando un po' allo scenario, ritenevo molto difficile fare il sindaco di Laives come esponente SVP e in ogni caso del gruppo linguistico tedesco — anche se sono perfettamente mistilingue e parlo l'italiano e il tedesco senza problemi. Mi sono detto: è molto difficile, però non impossibile. Con il risultato di oggi, abbiamo dimostrato che anche l'impossibile in politica è possibile. Laives è sempre stata un laboratorio e credo che pure questa volta, non tanto i politici quanto i nostri elettori l’abbiano confermato. Il mio slogan era “il sindaco che unisce”, fare la politica per tutti i cittadini, a prescindere dal gruppo linguistico. Una grandissima responsabilità e ora s’inizia a lavorare.

    Abbiamo dimostrato che anche l'impossibile in politica è possibile. 

    È evidente che l'elettorato di lingua italiana è stato decisivo nel premiarla: già al primo turno si era vista questa tendenza, ora s’è ulteriormente confermata. La chiamata alle armi linguistiche, ad esempio di Christian Bianchi, è stato un passo falso?

    Non lo commento, credo lo commentino gli elettori che sono andati in questi due giorni a votare. È un tema che non si pone proprio a Laives. E credo anche in tutto l'Alto Adige: dobbiamo tutti cambiare politica, perché la priorità è fare l'interesse di tutti i cittadini, a prescindere dal gruppo linguistico. Abbiamo temi molto più importanti che interessano sia i tedeschi che gli italiani e quindi dovremmo cambiare anche noi internamente. Lo dico pure al mio partito, ci vuole la mentalità di fare delle aperture: perché, torno a ripetere, credo che con la nostra politica possiamo ricevere la fiducia di tanti elettori italiani. È iniziata una nuova “era politica” a Laives.

    Lei si farà portatore di un messaggio nuovo all’interno del partito di raccolta “del gruppo linguistico tedesco e ladino”? 

    Di sicuro dovremmo porlo all’ordine del giorno e discuterlo. Già da sempre tematizzavo all'interno del mio partito una “politica italiana”: se siamo il cosiddetto "partito di raccolta", dobbiamo andare oltre il gruppo linguistico. A Laives ci siamo riusciti.

    Se siamo il  "partito di raccolta" dobbiamo andare oltre il gruppo linguistico. A Laives ci siamo riusciti: con la nostra politica possiamo ricevere la fiducia di tanti elettori italiani. 

    Tema alleanze: un altro punto chiave della Volkspartei è l’essere “blockfrei”. Lei ha già lasciato intendere di volersi tenere le ‘mani libere’ nel trovare una maggioranza in Consiglio comunale, senza precludersi a un'alleanza esclusiva con il centrodestra oppure con il centrosinistra. È ancora così?

    È una scelta anche per rispetto del nostro elettorato: sappiamo bene che esiste un elettorato di centrosinistra come di centrodestra e la nostra volontà è di fare una politica che interessa tutti anche al di fuori dai classici schemi di centrosinistra e centrodestra, al di fuori dei schieramenti. Parleremo con i partiti, con i singoli consiglieri, capiremo le loro competenze e la loro volontà di fare il bene del Comune di Laives.

    Quindi nel “laboratorio Laives” potrebbe nascere un’altra, inedita formula politica? 

    Vedremo, non parto con nessun preconcetto, la mia forte volontà è di fare il bene di Laives, spero di trovare dei compagni su questo percorso proprio per dimostrarlo.