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Gli uomini pesce

Stasera alle 19.30 la presentazione del nuovo romanzo di Wu Ming 1 allo Spazio77 di Bolzano. L'autore: "Il Delta del Po è il vero, indiscusso protagonista del libro".
Uomini pesce
Foto: Einaudi
  • Gli uomini pesce è il nuovo romanzo di Wu Ming 1 che intreccia passato e presente, storia e mito, esplorando il fragile rapporto tra uomo e natura. Protagonisti sono Antonia Nevi e suo zio Ilario, partigiano e artista. Sullo sfondo, il Delta del Po non è solo la foce di un fiume ma un protagonista maestoso, specchio delle tensioni di un territorio martoriato da crisi climatiche e politiche,  da sempre simbolo di lotta e trasformazione. 

    SALTO: Di cosa parla Gli Uomini Pesce e da cosa nasce l’esigenza di scrivere questo libro?

    Wu Ming 1: Diverse recensioni uscite in questi mesi, come diversi commenti di lettrici e lettori, iniziano proprio dalla constatazione che alla domanda «Di cosa parla Gli uomini pesce?» è molto difficile rispondere. Non perché, a lettura ultimata, non siano chiari i temi e i nodi di problemi illuminati – la crisi climatica, l’eredità dell’emergenza-Covid, la cattiva memoria pubblica del fascismo e dello stragismo degli anni settanta ecc. – o i sentimenti toccati, o le traiettorie dei personaggi, ma perché tutto questo è affrontato tramite spiazzamenti, straniamenti, cambi di prospettive, capovolgimenti di situazioni e diramazioni narrative. Il territorio – nello specifico, il mio territorio, il versante ferrarese del Delta del Po – è il vero, indiscusso protagonista del romanzo, e così, spesso la prima risposta è: «Beh, parla del Delta del Po». La prima idea per Gli uomini pesce mi è venuta nel 2017, ci ho lavorato sopra per otto anni, in appendice al romanzo c’è anche una sezione intitolata «Titoli di coda» in cui riepilogo quel percorso. Che, proprio perché protagonista è il territorio, è stato anche un percorso di sopralluoghi e viaggi, escursioni e pellegrinaggi. 

    A cosa si riferisce il titolo, Gli uomini pesce”?

    Questo è uno degli enigmi a cui Antonia, la protagonista, si trova di fronte, durante le ricerche e le indagini che suo malgrado si ritrova svolgere in un’estate rovente e secca, dopo la morte di suo zio Ilario. L’evocazione di questa figura anfibia e chimerica, questo pesce antropomorfo dai tratti mostruosi, è uno dei motivi ricorrenti che collegano tra loro i tre principali piani temporali del romanzo: il biennio 1943-45, il periodo 1969-1981 e l’agosto del 2022.

    Ci racconti della figura di Ilario Nevi, partigiano, intellettuale e uomo della resistenza.

    Fino a un minuto prima della notizia che Ilario è morto – a 98 anni, stroncato dall’onda di calore che ogni estate miete molte vittime tra le persone anziane, di lui si sa che è stato un partigiano e poi un pittore, un documentarista importante, un uomo di cinema a tutto tondo e un pioniere delle lotte ambientali in Italia. Nel momento stesso in cui si viene a sapere del suo decesso, cominciano a emergere segreti tenuti nascosti per molti decenni – per quasi un secolo – e la sua immagine comincia a frantumarsi e ricomporsi in combinazioni strane, come se il suo ritratto da tempo immobile diventasse una ridda di cangianti quadri cubisti. Questo fa scalpore in mezzo mondo, e soprattutto sbalordisce e scombussola la famiglia. La più colpita è Antonia, che di Ilario era la nipote prediletta e per molti versi l’erede spirituali, o quantomeno culturale, designata. Per lei Ilario era un modello, è diventata geografa grazie all’amore di suo zio per il territorio del Delta e per la tenacia con cui ha tentato di difenderlo. È grazie ad Antonia, il cui flusso di coscienza seguiamo per buona parte del libro, che arriviamo a conoscere molte verità su Ilario.

    Delta del Po e crisi climatica sono due grandi protagonisti: il territorio gioca un ruolo centrale nel romanzo, come si intreccia la narrazione alla questione climatica e perché è così vitale tenere gli occhi puntati sui grandi mutamenti del nostro secolo?

    La sfida è stata raccontare un groviglio di storie e sotto-storie che coprono cent’anni, mantenendo sempre un’analogia di fondo: quel che accade al territorio – e quel che accade al territorio oggi ricade sovente nella categoria degli «eventi estremi» – accade anche ai personaggi. Eventi estremi nell’anima. Vale anche il viceversa: quel che accade ai personaggi accade anche al territorio. Territorio che entro la fine del secolo finirà sott’acqua, perché è già sotto il livello del mare e per via dei processi di subsidenza continua a sprofondare, mentre l’Adriatico, a causa del surriscaldamento planetario, si sta alzando molto rapidamente. Cantare quelle zone, il grande Delta, è un compito urgente, perché ben presto non ci saranno più, o meglio: non ci sarà più quel paesaggio, la forma che ha preso il territorio nel corso del XIX e del XX secolo, una lunga stagione di bonifiche che hanno prosciugato vaste zone umide per ottenerne terre coltivabili, ma nel fare questo hanno costruito un territorio fragile, sempre in bilico, sempre a rischio di tornare sommerso.

    Leredità della resistenza attraversa il romanzo e la memoria storica. Come si può oggi mantenere viva la memoria storica attraverso la letteratura e qual è il ruolo della narrativa in unepoca di crisi come la nostra?

    Innumerevoli colleghi e critici hanno tentato di definire il ruolo della narrativa, della letteratura, io ho smesso da tempo, perché la letteratura sfida continuamente qualunque illusoria messa a punto sulle missioni che dovrebbe compiere. Posso solo dire che come scrittore sento un richiamo, un’urgenza, un dovere di mettere le mani in certi grumi di storie, di affrontare certi problemi, di spingermi in zone dove, di libro in libro, so che – almeno inizialmente – mi troverò sempre meno a mio agio. Ogni volta alzo la posta, mi pongo sfide più radicali, “medio al rialzo” con me stesso. Ed è quello che facciamo anche come collettivo Wu Ming.

    Come si colloca questo romanzo allinterno del percorso del collettivo Wu Ming?

    Per noi non ci sono confini netti tra il corpus dei nostri libri collettivi e quelli dei libri “solisti”. Anzi, l’aggettivo “solista” lo stiamo usando sempre meno, e probabilmente smetteremo di usarlo del tutto. Tutti i libri, che siano firmati Wu Ming, Wu Ming 1, Wu Ming 2 o Wu Ming 4 oppure da uno di noi insieme a un co-autore, escono comunque dalla nostra officina, sono parte di un unico grande corpus. E sono sempre più collegati l’uno all’altro da un reticolo di rimandi reciproci. Uno dei personaggi principali de Gli uomini pesce è Erminio Squarzanti, che era protagonista di un romanzo precedente, La macchina del vento (ma non è necessario averlo letto prima). Altri personaggi provengono invece da Ufo 78, che a sua volta conteneva riferimenti ad altre nostre opere, ad esempio Cantalamappa. È un unico grande romanzo, in fondo, e alla fine, chissà tra quanto, apparirà per quel che è, una sorta – se è lecito paragonarsi ai grandissimi, in questo caso a Balzac  – di Comédie humaine.

  • La presentazione de Gli uomini pesce si terrà mercoledì 15 gennaio alle 19:30, presso lo Spazio Autogestito 77, in via Dalmazia 77F. La serata inizierà con un aperitivo, seguito da un dialogo a più voci con Wu Ming 1, autore del romanzo, Jadel Andreetto e Giacomo Ratto.