Carcere, garante in arrivo?
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Un Landtag più frammentato che mai, una maggioranza risicata che si regge su un solo voto (e cinque partiti), “un dibattito esasperato amplificato dall'uso dei social media” e, in previsione per il 2026, un cantiere aperto che va dalla digitalizzazione al restyling interno dell’edificio di Piazza Silvius Magnago. Il 2025 del Consiglio provinciale dell'Alto Adige, riassunto dal presidente Arnold Schuler (SVP) insieme all’Ufficio di presidenza, è stato un anno “intenso”.
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Le cifre dell'attività consiliare
Secondo le cifre illustrate dal vicepresidente Angelo Gennaccaro (Civica), nel corso del 2025 si sono svolte 43 sedute del plenum, comprese la sessione straordinaria dedicata alla Riforma dell’autonomia del 22 aprile e la seduta congiunta dei tre Consigli di Bolzano, Trento e Tirolo ospitata a Merano l’11 e 12 giugno.
Complessivamente sono stati trattati 22 disegni di legge, dei quali 19 sono stati approvati. Cinque ddl appartenevano all’opposizione e due di questi sono stati approvati: la legge sull’amministrazione trasparente firmata da Paul Köllensperger (Team K) e la legge sulla democrazia diretta con prima firmataria Brigitte Foppa (Verdi). Sul fronte delle mozioni, ne sono state discusse 136, e 93 sono state approvate in tutto o in parte. Le interrogazioni scritte hanno raggiunto quota 618 – “anche se possono servire sino a tre mesi per una risposta” lamenta la segretaria questora Maria Elisabeth Rieder (Team K) – mentre quelle di attualità sono state 788, con 336 risposte fornite oralmente in aula. Le quattro commissioni legislative hanno tenuto 39 sedute, esaminando 23 progetti di legge e organizzando 12 audizioni su temi quali genetica, ricerca e sviluppo economico europeo.
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Nel 2025 erano attive anche due Commissioni d’inchiesta: quella legata al caso “Signa-donazioni”, che ha svolto nove sedute (e ne terrà una decima a dicembre) e quella sulla gestione della pandemia 2020–2023, che finora ha tenuto due riunioni e si appresta a convocarne una terza. Contrazione significativa sul fronte delle visite scolastiche, calo dovuto allo sciopero del personale docente che ha sospeso le uscite didattiche a partire dall’estate. Nonostante questo, 2.886 alunni di ogni ordine di scuola hanno visitato il Consiglio lungo l’anno, e altre 1.345 persone sono arrivate tramite delegazioni e gruppi organizzati.
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“Frammentazione senza precedenti”
Nella sua analisi politica Schuler è stato netto: “Viviamo una legislatura segnata da una forte frammentazione, con quattordici gruppi consiliari e una maggioranza che si regge su un solo voto”. Il presidente ha ricordato come la coalizione sia composta da ben cinque forze politiche, costrette a un negoziato permanente per garantire la stabilità parlamentare. A complicare la vita del Consiglio è anche il numero particolarmente alto di assessori. “Con undici membri della Giunta su trentacinque consiglieri, il parlamentarismo ne risente”, ha osservato Schuler.
L’effetto è che molte discussioni in aula si svolgono tra consiglieri dell’opposizione, mentre gli assessori intervengono solo quando direttamente coinvolti dalle interrogazioni. Nei toni del dibattito, aggiunge, si avverte una crescente durezza: “L’atteggiamento in aula è diventato più pungente in questa legislatura”. L’altra grande novità riguarda il ruolo dei social media: sempre più spesso brevi clip degli interventi vengono diffuse online fuori dal contesto originale, influenzando la percezione pubblica e creando, secondo Schuler, “un’immagine distorta” dell’attività politica.
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All’interno dell’Ufficio di presidenza, le sensibilità rimangono diverse ma il clima viene descritto come collaborativo. La questora Rieder ha affermato di prendere molto seriamente il suo ruolo e di auspicare in futuro una seconda rappresentanza delle minoranze nell’organo. Il segretario questore Franz Locher (SVP) ha invece definito questa stagione politica come un’epoca da “Ein-Mann-Eine-Frau-Fraktionen”, dove la frammentazione rende tutto più difficile; il collega Harald Stauder ha infine ricordato che a maggio 2026 la presidenza del Consiglio passerà ad Angelo Gennaccaro, definendo il futuro cambio in ogni caso “positivo”. “L’Ufficio di presidenza”, ha aggiunto Schuler, “ha dovuto occuparsi anche di ricorsi, tra cui quello relativo alla sentenza del tribunale del lavoro relativa alla nomina del Segretario generale del Consiglio. Nel 2025 ha inoltre disposto per la prima volta una sanzione per il superamento dei costi della campagna elettorale; il relativo ricorso è ancora pendente”.
Nulla di nuovo invece sul fronte della proposta di nuova legge elettorale avanzata dalla Volkspartei: “Sul tavolo ufficiale non si è parlato di soglie di sbarramento” taglia corto Gennaccaro, mentre Stauder sottolinea la necessità di regolare i “cambi di casacca” che hanno contribuito alla sopraccitata frammentazione: “Vanno evitati i gruppi mono-consigliere, come previsto in Consiglio regionale”, sottolinea il capogruppo della SVP.
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Ombudsstellen, priorità al garante detenuti
Il tema dei Garanti ha conosciuto un percorso accidentato nel 2025. La riforma complessiva, attesa da anni, è slittata anche a causa di divergenze politiche interne alla SVP. La questione più urgente riguardava però la figura del Garante delle persone detenute, “rimasta bloccata da un cavillo normativo relativo al compenso previsto dalla legge vigente”, spiega Schuler. Rispondendo a SALTO, il presidente ha chiarito che un emendamento al bilancio ha permesso di correggere rapidamente la norma, equiparando il trattamento economico del Garante dei detenuti a quello del Garante anti-discriminazione. “Possiamo procedere subito alla nomina, senza attendere l’intera riforma: è un ruolo richiesto da tempo e non pregiudica il futuro impianto normativo”, ha spiegato il presidente, aggiungendo che la nomina dovrebbe avvenire “nelle prossime settimane”. Diverso il caso del Garante per gli anziani, per il quale non esiste ancora una definizione giuridica del trattamento economico. “Si è preferito attendere la riforma complessiva”, ha confermato Schuler.
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Un’altra novità riguarda la ristrutturazione dell'edificio del Landtag. Il progetto iniziale di ampliamento verso l’alto è stato definitivamente accantonato a causa delle condizioni statiche dell’edificio, spiega il presidente. Rispondendo a una domanda di SALTO, Schuler ha spiegato che la struttura degli anni ’50 “non consente modifiche significative senza compromettere la stabilità”, e che intervenire sulla statica avrebbe fatto impennare i costi. “Anche il risanamento dovrà essere fatto con estrema cautela, senza toccare la struttura portante”, ha precisato. La soluzione individuata prevede che gli uffici amministrativi e le Ombudsstellen vengano trasferiti nell’edificio adiacente, mentre il palazzo del Consiglio provinciale sarà definitivamente riconfigurato come “edificio politico”, destinato alle funzioni istituzionali, ai gruppi consiliari e alla Presidenza. Sono previsti adeguamenti per l’accessibilità dei disabili e il completo rinnovamento degli impianti, datati e soggetti a frequenti guasti. I lavori preparatori sono attesi nel 2026, mentre le opere principali dovrebbero entrare nel vivo nel 2027.
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Digitalizzazione e “politiche Bildung”
Altro obiettivo è la digitalizzazione del processo legislativo e amministrativo. Si punta su WeLex, un sistema che sostituirà l’attuale browser delle leggi. Basato su standard europei, renderà tracciabile ogni fase del processo legislativo, integrerà sentenze e fonti collegate e offrirà ai cittadini un accesso semplificato all’intera produzione normativa: l’implementazione inizierà nella primavera 2026. A questo si unisce la valutazione dei costi conseguenti delle leggi, resa possibile – sempre secondo Schuler – dall’uso dell’intelligenza artificiale. “Obiettivo è stimare in anticipo gli impatti economici, sociali ed ecologici delle norme, valutare a posteriori se gli effetti attesi sono stati raggiunti e fornire trasparenza ai cittadini”, spiega Schuler. Dopo mesi di discussione, è in fase di avvio anche il nuovo Ufficio per la formazione politica e la partecipazione. L’obiettivo è da un lato sostenere la didattica civica nelle scuole con materiali, laboratori ed e-learning; dall’altro accompagnare processi partecipativi e iniziative dei cittadini; la possibilità inizialmente ipotizzata di collaborare con EURAC è stata lasciata cadere, optando per una struttura interna al Consiglio.
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Il 2026 cadrà infine l'anniversario dei quarant’anni dalla morte di Karl Plattner, l'artista venostano autore del grande affresco che domina l’aula consiliare. L’Ufficio di presidenza ha avviato un lavoro sistematico di catalogazione e valorizzazione della collezione d’arte del Consiglio, che comprende oltre cento opere: lampade in vetro soffiato, dipinti, fregi e lavori nascosti negli uffici o nei depositi. Una commissione composta da esperti (Karin Dalla Torre, Antonio Lampis e Katharina Moling) supporterà l’inventariazione, i restauri e la progettazione di iniziative nel corso del 2026. Tra queste è prevista una visita interregionale il 9 maggio alla Cappella europea del Ponte Europa, in Nordtirolo.
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