PD in stallo: altre 48 ore per decidere

Alla fine determinante è stato proprio il ricorso di Roberto Bizzo che a pochi giorni dal voto è riuscito a ribaltare la prassi consolidata, dando più peso ai voti della città di Bolzano. Malgrado in molti nelle ultime ore abbiano sperato nel contrario, compresi la stessa Liliana Di Fede ed il segretario dimissionario Antonio Frena, sembra proprio che l'esiguo vantaggio ottenuto dalla sindaca di Laives non sia sufficiente per ottenere la maggioranza assoluta dei delegati nell'assemblea provinciale. In particolare l'incognita è rappresentata proprio dall'assegnazione di un delegato decisivo, ma 'ballerino' perché legato ai 'resti'.
Che fare allora? Procedere subito alla verifica dei verbali dei seggi ed eventualmente predisporre dei riconteggi?
No, sarebbe troppo semplice.
Nel pomeriggio di oggi si sarebbe dovuta riunire la commissione elettorale, per effettuare appunto le verifiche del caso e prendere una decisione in merito. Ma la riunione è stata rimandata a mercoledì 19 febbraio ed è stata sosituita da un incontro informale richiesto da Bizzo e Randi per una verifica sulle regole e per stemperare gli animi.
Proprio così: si sono incontrati (ed è già molto), si sono parlati (e la cosa ha quasi del clamoroso), ed hanno guardato insieme le delibere nazionali che definiscono le modalità di assegnazione dei delegati stanti i voti ottenuti nei collegi. Alla riunione hanno preso parte Di Fede, Randi, Bizzo, Salvatore Cavallo in rappresentanza di Luisa Gnecchi, ed alcuni componenti della commissione elettorale guidata dal presidente Sergio Bonagura.
Qual è stato il clima? "Costruttivo e rilassato" ci ha detto Bonagura. Ma quando gli abbiamo chiesto se l'incontro odierno possa aver rassicurato il partito dal rischio di nuovi contenziosi e ricorsi una volta stabilito il risultato delle primarie, Bonagura ci ha detto che "non se la sente di escludere nulla".
Pace armata, dunque. Ma Bonagura si è augurato che per il PD altoatesino non si rinnovi la situazione che lo ha reso noto a livello nazionale come la sezione territoriale italiana con il più alto livello di conflittualità.