“Il gruppo fa la forza”

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Con il peggioramento della crisi abitativa in tutta Europa, il modello cooperativo sta riemergendo come un’alternativa valida e sostenibile ai modelli abitativi tradizionali. È anche da questo presupposto che nasce l'iniziativa di approfondire il tema dell'abitare da parte Centro di Competenza per il Management delle Cooperative dell'Università di Bolzano. Oggi, giovedì 22 maggio, il Centro ha presentato il primo rapporto al pubblico.
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Tra i membri del centro di ricerca c'è anche Franco Farris, responsabile dell'area soci di Coopbund Alto Adige, che è entrato nel concreto degli sviluppi del modello abitativo in cooperativa. "E' una opzione che già si conosce, ma che si sta sviluppando in nuove direzioni, come quella della cooperativa 'proprietà indivisa'. Questo - spiega Farris - permette a un gruppo di persone di acquistare un diritto abitativo di una struttura tramite la cooperativa, che ne diventa la proprietaria. Questo genere di progetto può essere la svolta perché si realizza grazie alla presenza di edifici già costruiti, quindi non servono terreni nuovi su cui costruire". E dove si trovano delle strutture abitabili a prezzi più o meno accessibili? "Ad esempio nel mercato delle ex-pensioni a una o due stelle che, vista la concorrenza degli hotel a cinque stelle, non sono più attrattive per i turisti. Quindi - dice ancora Farris - ci si mette in gruppo e si compra una struttura che può avere, ad esempio, 25 stanze e diversi spazi in comune, come la cucina. La cooperativa compra l'edificio e ne diventa proprietaria, i soci - che mettono per esempio 50 o 100 mila euro a testa - ne acquisiscono il diritto abitativo. In questo caso il gruppo fa la forza perché insieme si acquista un edificio che singolarmente sarebbe impensabile comprare. Quando un socio vuole andare via, allora gli ritorna la quota rivalutata del diritto abitativo e i soci decidono chi lo andrà a sostituire. Si crea un contesto abitativo e sociale interessante. Per i giovani può essere una soluzione: si paga meno, si convive con altre persone e si evita l'acquisto di appartamenti a prezzi elevati".
A livello locale non hanno mai preso piede perché le persone vogliono essere proprietarie dell'immobile.
Un altro modello, secondo Farris, riguarda il cohousing multigenerazionale. "Si tratta di una soluzione che fa fronte anche al cambio demografico. In Alto Adige, però - precisa Farris -, si è in entrambi casi all'inizio. Sia per la proprietà indivisa che per il cohousing ci troviamo in una fase di cambiamento, e noi lo notiamo in base alle richieste che ci arrivano dai cittadini. A livello locale non hanno mai preso piede perché le persone vogliono essere proprietarie dell'immobile. Ma ora i giovani non hanno più né i soldi per comprare e nemmeno più l'interesse ad essere proprietari". Insomma, i nuovi modelli abitativi in cooperativa possono essere una soluzione a prova di futuro.
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