Gesellschaft | Rassegna stampa

L'Areale visto dagli ambientalisti

Non si tratta più dell'edificio storico della stazione ferroviaria. I dubbi espressi dal “cartello” di organizzazioni racchiuse nel comitato “Salviamo la stazione – Rettet den Bahnhof” sono più ampie, a cominciare dai soldi.
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Foto: Anna Cerrato

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Italia Nostra, Ambiente e Salute, Federazione ambientalisti, Centroconsumatori, Uil, Asgb, l'Heimatpflegeverband sono tornate a parlare insieme del futuro dell'Areale ferroviario, il faraonico progetto di riqualificazione urbana a un miliardo di euro. E sui progetti che rimbalzano sui giornali esprimono molte perplessità che il Corriere dell'Alto Adige riassume nel pezzo “Areale, troppe incognite”, l'Alto Adige in articolo dal titolo quasi identico: “Ambientalisti, troppe incognite sul nuovo areale ferroviario”, mentre la Dolomiten il problema più pressante lo individua: “Grosses Fragezeichen bei Finanzierung”. E dunque i costi altissimi restano una spada di Damocle sulla concreta possibilità che il progetto si realizzi effettivamente, ma i dubbi riguardano anche i rischi speculativi rispetto al perseguimento del bene comune, i tempi di realizzazione (prima pietra posata entro cinque anni) giudicati ottimisti e aspetti progettuali (gli ormai famosi binari in curva). Sul tema il Corriere dell'Alto Adige ospita anche un intervento dell'architetto Luigi Scolari.