Chronik | Il bilancio

Bolzano, la Procura è sotto organico

Nonostante la carenza di personale emesse 298 misure cautelari, di cui molte sul Codice rosso. Il Procuratore Bisignano: "Servono più concorsi".
Tribunale, Bolzano
Foto: Alessio Giordano
  • Nonostante la grave carenza di organico, la Procura di Bolzano ha emesso 290 misure cautelari nel 2025, molte delle quali per reati da Codice Rosso, la normativa italiana che tutela le vittime di violenza domestica e di genere. Di queste 89 per le indagini per casi di maltrattamenti, 77 per atti persecutori e 12 violenze sessuali. Per i reati comuni sono 120 le misure emesse, di cui 37 per stupefacenti, 18 per furti e 17 per rapine. “Abbiamo dato sempre massima priorità al Codice Rosso anche durante il periodo di maggiore difficoltà dell'ufficio, nella seconda metà del 2024, quando ci siamo ritrovati con una scopertura di 7 magistrati mancanti su 12 previsti”, spiega il Procuratore Axel Bisignano.

    Negli ultimi mesi la situazione dell’organico è leggermente migliorata: i magistrati professionali sono saliti a nove su dodici. Restano però criticità importanti. “Manca un dirigente su due e di dodici magistrati onorari - quelli che si occupano per noi delle udienze - ne abbiamo soltanto uno”, aggiunge Bisignano. “Fino a giugno non abbiamo potuto avere le specializzazioni perché eravamo troppi pochi”.

  • Il Procuratore della Repubblica Axel Bisignano: “Un concorso ogni quattro anni è soltanto un palliativo, è necessario aumentare i concorsi”. Foto: SALTO
  • Attualmente il lavoro è organizzato così: quattro magistrati si occupano di Codice Rosso e reati comuni; due seguono i procedimenti per reati contro la pubblica amministrazione, l’ambiente e gli infortuni sul lavoro; altri due sono assegnati ai reati fiscali e al riciclaggio. L’elevata mole di lavoro è gestita anche grazie al supporto di quattro ex ufficiali di polizia giudiziaria che offrono gratuitamente il loro contributo alle attività della Procura.

    Per ovviare alla mancanza di organico, secondo Bisignano, è necessario aumentare i concorsi: “Un concorso ogni quattro anni è soltanto un palliativo. Allo stato attuale se ne esce soltanto aumentando il numero dei concorsi, altrimenti continueranno ad entrare meno persone di quelle che se ne vanno. Bisognerà poi vedere come si svilupperà la situazione e in che modo verrà regolamentata l’eventuale approvazione del referendum sulla separazione delle carriere”. 

    Tra le indagini più importanti dell'anno, il procuratore capo ricorda quella sulla morte di un giovane per overdose avvenuto a Brunico: il primo caso in Italia in cui è stato accertato il nesso tra il decesso e l'assunzione di nitazeni, un nuovo potente oppioide sintetico. Al momento l’indagato, sospettato di aver venduto la sostanza letale al trentenne morto, è agli arresti domiciliari; gli sono stati sequestrati il computer ed il telefono per ricostruire il rapporto tra lui e la vittima. 

  • Foto: Questura di Bolzano
  • Una parte dell’inchiesta Romeo a Bolzano?

    Nel 2026 sul tavolo della Procura bolzanina potrebbero arrivare da Trento alcuni fascicoli dell'inchiesta Romeo. “Nella seconda metà del prossimo anno è probabile, sempre che vada come hanno chiesto i colleghi, che arrivino una serie di procedimenti qui a Bolzano per competenza territoriale”, spiega Bisignano. Se - come richiesto dai Pm - fosse stralciata l’accusa di associazione a delinquere aggravata dal metodo mafioso, non sarebbe più necessario incardinare il processo a Trento, dove ha sede l’unica Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo (DDA) della regione, competente per i reati associativi di stampo mafioso.