Wirtschaft | festival economia

"La direzione dell'UE è quella giusta"

Al Festival dell'Economia è arrivato il Commissario europeo Paolo Gentiloni, che ha illustrato le strategie dell'Unione per un futuro più collaborativo e coeso
whatsapp_image_2022-06-04_at_15.48.54.jpeg
Foto: @salto.bz

Al Festival dell’Economia di Trento oggi è il giorno di Paolo Gentiloni. Atteso da una nutrito pubblico, il Commissario europeo per gli affari economici e monetari ha portato a Trento un convinto spirito europeista, dimostrando anche un certo ottimismo per il futuro dell’Unione. Durante l’incontro, infatti, ha offerto una panoramica sulle strategie che l’UE sta mettendo in campo per affrontare le sfide che si stanno presentando e che segneranno inevitabilmente un nuovo assetto globale. Affiancato dal Direttore de Il sole 24 ore Fabio Tamburini e da Paolo Magri, Vicepresidente esecutivo ISPI, Gentiloni ha affermato di non concordare con le profezie di sventura che arrivano dalle dichiarazioni di alcuni protagonisti dell’economia mondiale (il CEO di Jp Morgan, Jamie Dimon, ha parlato di imminente uragano economico): nonostante ci si trovi in un momento critico per la stabilità dei vari paesi, ciò che conta è la risposta che si saprà dare alle varie problematiche. Dopo un periodo di crisi è normale rivedere gli equilibri, ma sta emergendo un’Unione più coesa e anche più autonoma, che potrà diventare protagonista nei nuovi scenari internazionali. Le scelta fatte con la sospensione del patto di stabilità e con il PNRR hanno fornito la possibilità di ripensare alle regole di spesa, aprendo a disegni di riforma che possano proseguire sul metodo del PNRR, basato su progetti presentati dai singoli Stati membri, discussi in Commissione e approvati dal Consiglio. Diversi paesi iniziano a dirsi favorevoli a questi cambiamenti e un documento per promuovere una riforma delle regole europee è stato presentato congiuntamente da Spagna e Paesi Bassi, in una collaborazione particolarmente promettente, viste le iniziali divisioni tra i due paesi in materia di debito pubblico. Proprio per questi motivi, però, è necessario che il PNRR abbia successo ed è compito dell’Italia impegnarsi nel rispettare i tempi, discutendo su eventuali piccoli aggiustamenti, che tengano conto della situazione contingente, come l’aumento dell’inflazione, ma senza arrivare a chiedere proroghe: l’Italia è infatti il maggior beneficiario, in termini assoluti, dei fondi del Next Generation EU e si guarda al nostro paese con particolare attenzione. 

 Dopo un periodo di crisi è normale rivedere gli equilibri, ma sta emergendo un’Unione più coesa e anche più autonoma, che potrà diventare protagonista nei nuovi scenari internazionali

Gentiloni ha poi continuato tracciando gli obiettivi di questa Commissione, che si compongono di tre pilastri principali: autonomia strategica, riformulazione della globalizzazione e indipendenza energetica. Sebbene il dibattito sia di lunga data, negli ultimi tempi si parla più insistentemente di una difesa comune europea, per permettere all’Unione di essere più decisiva in ambito internazionale. I paesi membri sembrano andare in quella direzione, pur non abbandonando l’alleanza con gli USA all’interno della NATO, ancora necessaria, soprattutto per l’importante ruolo di deterrenza e difesa nei confronti delle altre superpotenze. La crisi del gas con la Russia ha dimostrato quanto sia urgente una politica energetica comune, non dimenticando però il Green new deal e gli obiettivi di decarbonizzazione. L’UE non ha, infatti, abbandonato la lotta al cambiamento climatico e, proprio negli ultimi giorni, la Commissione ha presentato REPowerEU, un piano per accelerare l’indipendenza energetica dalla Russia, basato sul finanziamento di fonti rinnovabili, sul recupero dell’energia che viene sprecata e sulla diversificazione degli approvvigionamenti. Quest’ultimo punto ha una particolare rilevanza nel breve periodo e permette ai vari Stati di dotarsi di impianti per l’importazione e la rigassificazione del gas liquido, in un regime di collaborazione tra paesi membri, sulla scia delle misure adottate per far fronte alla pandemia. L’acquisto dei vaccini, infatti, è avvenuto a livello europeo e ha permesso di raggiungere un’altissima percentuale di vaccinati in tutto il territorio dell’Unione, evitando una dannosa concorrenza tra paesi membri. 

 Il Commissario ha espresso il suo impegno, e quello della Commissione, verso una globalizzazione più sicura e più consapevole

Il Commissario ha infine espresso il suo impegno, e quello della Commissione, verso una globalizzazione più sicura e più consapevole, non solo mediante una collaborazione con altre nazioni vicine, come nel caso dei paesi africani, ma anche con una strategia di mercato che renda autonoma l’UE nei settori strategici. Bisogna infatti pensare ad una politica industriale comune, che non solo sia competitiva, ma che permetta all’UE di non essere in balia di altri grandi attori del mercato, come nel caso della Cina. Molteplici sono quindi i cambiamenti e le sfide che l’Unione deve affrontare, ma la direzione sembra essere quella giusta, in un rinnovato spirito di coesione che serpeggia anche tra la popolazione, dopo i difficili anni seguiti alla crisi economica del 2008.