Chronik | Dolomiti Unesco

Rifugio Santner, indagati due dirigenti

La Procura della Corte dei Conti contesta a due dirigenti provinciali un danno erariale di oltre 600mila euro per la vendita di terreno pubblico (a soli 27mila euro) al Rifugio Passo Santner.
Rifugio Passo Santner, Santnerpass
Foto: Stefano Nicolini/Facebook
  • Ammonterebbe a oltre 600 mila euro il danno causato alla Provincia da due dirigenti pubblici per la vendita a privati dell'area demaniale di ben 900 metri quadri sul Catinaccio per la costruzione del mega-rifugio Passo Santner "a un prezzo non coerente e di molto inferiore a quello di mercato", ovvero solo 27 mila euro. I due alti dirigenti provinciali sono destinatari di un invito a fornire deduzioni emesso dalla Procura Regionale della Corte dei Conti di Bolzano e notificato dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza in queste ore.

    L'indagine, eseguita dagli specialisti del Nucleo di Polizia economico-finanziaria, ha preso le mosse dalle notizie apparse sui media locali nel 2022 (in primis un'ampia inchiesta di SALTO) e dal successivo doppio esposto del consigliere provinciale Paul Köllensperger (Team K). "Peccato che a pagare siano dei burocrati e la vera responsabile di tutto ciò, la Volkspartei, la fa sempre franca", commenta Köllensperger.

    Il rifugio Passo Santner (Santnerpasshütte) è stato costruito nel 1956 sulla parete ovest del Catinaccio/Rosengarten, a un'altitudine di 2734 metri, su un'area inserita all'interno del Parco naturale Sciliar-Catinaccio, uno dei nove gruppi montuosi delle Dolomiti riconosciuti patrimonio mondiale dell'UNESCO.

  • "Dirigenti pienamente consapevoli"

    La condotta contestata dall'autorità giudiziaria riguarda la definizione del corrispettivo della vendita, stabilito in poco più di 27 mila euro, applicando il prezzo di soli 30 euro al metro quadro stabilito per i terreni improduttivi. Le indagini condotte dalle Fiamme Gialle avrebbero dimostrato come i dirigenti provinciali chiamati a rispondere dell'ipotesi di danno erariale fossero pienamente consapevoli fin dalle prime interlocuzioni con l'impresa interessata all'acquisto dell'intenzione di ampliare il rifugio e aumentarne la cubatura.

    Secondo gli inquirenti, tale circostanza li avrebbe dovuti indurre a chiedere all'Ufficio estimo una nuova stima del prezzo di cessione, che avrebbe dovuto considerare quel terreno non come improduttivo, bensì come "edificabile".

    Con l'invito a fornire deduzioni (che vale anche quale costituzione in mora e invito al pagamento degli importi dovuti) la Procura contabile regionale contesta ai due dirigenti l'aver intenzionalmente accettato di vendere un bene del patrimonio indisponibile della Provincia a un prezzo di gran lunga inferiore al suo valore reale, omettendo di chiedere un'ulteriore stima adeguata alla natura del terreno oggetto di alienazione.