Il 4 novembre smuove Bolzano
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Il 4 novembre si celebra la “Giornata dell'Unità Nazionale e delle Forze Armate”: la data coincide con la fine della Prima Guerra Mondiale e l’Armistizio di Villa Giusti (entrato in vigore il 4 novembre 1918) che, tra le altre cose, comportò l'annessione del Sudtirolo all'Italia e la divisione del Tirolo storico.
Stamane in piazza Walther a Bolzano si sono tenute le celebrazioni ufficiali. Parallelamente, però, si sono verificati due eventi degni di nota. Il primo riguarda uno striscione spuntato in Piazza della Vittoria e siglato con il logo di CasaPound, il movimento politico di estrema destra e di matrice neofascista. Sullo striscione la frase: "4.11 festa nazionale onora la vittoria".
Il secondo, come riportato dal TgR Bolzano, riguarda "due auto dell'esercito parcheggiate davanti al Duomo prima della cerimonia che sono state macchiate con vernice rossa, ad evocare il sangue", analogamente all'azione di due anni fa. Secondo la Rai, potrebbe trattarsi di una protesta dei manifestanti pro Palestina che ha preceduto il presidio “contro guerra e genocidio” delle 11 in piazza Domenicani. Proprio sui social, infatti, Bolzano antifascista ha scritto: “Non lasciamo in pace chi celebra e promuove la guerra”. Mentre, con riferimento alle cerimonie del 4 novembre, appare scritto sulla locandina: "Niente da festeggiare".
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Die Feiern am 4. November…
Die Feiern am 4. November sind eine Provokation für alle Südtiroler, die man mit Erinnerung daran, dass sie "besiegt" wurden , demütigen will, und eine Provokation für alle friedliebenden Menschen, die an militärischen Siegen, die auf militärische Aggressionen gefolgt sind, nichts Positives finden können.
Casa Pound wie Anarchisten…
Casa Pound wie Anarchisten braucht kein Mensch. Streitkräfte sollen allein dem Zweck der Verteidigung unserer freiheitlich, demokratischen Grundordnung dienen. Ich bin daher sehr dafür, dass wir über funktionierende Streitkräfte verfügen, was man aktuell auch in Frage stellen dürfte.
Das Abfeiern irgendwelcher (vermeintlicher) Siege in der Vergangenheit, wissend welche Provokation dieses für einen großen Teil der Bevölkerung darstellt, ist antiquiert und nützt keinem.
Jedes Jahr die gleiche…
Jedes Jahr die gleiche provokante Feier zum 4. November um alle Tiroler daran zu erinnern, dass sie zu den Besiegten gehören. Aber die deutschprachigen Südtiroler sind immer Schuld, dass das friedliche Zusammenleben nicht gelingt, ja genau!