Politik | USA

“Go Trump”

Bekannte Südtiroler Stimmen zum Wahlausgang in den USA. I commenti altoatesini sulla vittoria di Trump.
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Foto: SALTO
  • Er hat es erneut geschafft, bereits zum zweiten Mal besiegt Donald Trump eine weibliche Kandidatin der Demokraten und wird somit der 47. Präsident der Vereinigten Staaten von Amerika. Come al solito queste elezioni polarizzano il mondo intero, anche le personalità dell'Alto Adige. 

  • Arno Kompatscher, Presidente della Provincia di Bolzano – SVP

    “Purtroppo, il risultato era prevedibile. In tempi di crisi, quando i cittadini sono preoccupati, soprattutto per le questioni economiche, tendono a votare chi propone soluzioni semplici anche per problemi complessi. Donald Trump ha fatto leva su questo ed ora ha vinto. È un momento in cui l'Europa deve finalmente comprendere l'importanza di fare squadra per difendere i propri interessi, promuovere le proprie politiche e preservare i propri valori, se vuole rimanere competitiva sulla scena politica internazionale. In caso contrario, i danni potrebbero essere ancora più gravi. Il futuro si preannuncia con una crescente spinta all'isolazionismo e a una politica "America First", che rischia di danneggiare anche l'economia globale, soprattutto in ambito di dazi. È quindi essenziale che l'Europa faccia fronte comune per adottare politiche ragionevoli e sostenibili”.

  • Foto: Seehauserfoto
  • Reinhold Messner, Extrembergsteiger und Buchautor

    Donald Trump lügt von Haus aus, davon könnten sich andere Politiker etwas abschneiden. Diese Methoden sind während eines Wahlkampfs in einem zivilisierten, demokratischen Land nicht akzeptabel. Trump wird seine „America First“-Politik auf der internationalen Bühne fortführen. Für eine genauere Einschätzung ist es aber noch zu früh. Jetzt müssen wir mindestens ein Jahr warten, um zu verstehen, wohin es geht.“

  • Foto: Wikipedia/Superbass
  • Julia Unterberger, Senatrice – SVP

    “La vittoria di Trump impone all’Europa di diventare finalmente adulta: costruzione della difesa comune, superamento del principio di unanimità, una sempre maggiore integrazione sulle politiche fiscali ed economiche. E, come mi auguro, nessun cedimento o rinuncia sulla transizione ecologica. Se Trump continuerà a essere quello di sempre c’è ben poco di cui sperare: gradualmente l’Ucraina sarà lasciata al suo destino, verranno imposti dazi alle importazioni, andrà in soffitta qualunque impegno americano nel contrasto alla crisi climatica, verranno colpiti i diritti civili e quelli delle donne. Per l’Europa è davvero l’ultima chiamata: o impara finalmente a fare da sola o sarà l’agnello sacrificale di questo disegno”.

  • Foto: Julia Unterberger
  • Otto Mahlknecht, Parteiobmann – Freiheitliche

    „Es ist ein sensationeller, großartiger Sieg, vor allem für die Demokratie, denn obwohl die etablierten politischen Größen und die Presse Trump verunglimpfen und schaden wollten, haben die Amerikaner ihr demokratisches Recht genutzt und ihre Meinung kundgetan. Für uns in Europa ist der Sieg dahingehend vorteilhaft, weil Trump auf eine Beendigung der Kriege in Gaza und der Ukraine hinarbeiten wird, außerdem kann seine Wirtschaftspolitik und seine strikte Linie gegen illegale Einwanderung ein Vorbild für Europa darstellen.“

  • Foto: Instagram/Otto Mahlknecht
  • Elide Mussner e Luca Bertolini, portavoci dei verdi

    “Donald Trump è il 47º presidente degli Stati Uniti; i repubblicani vincono, i democratici perdono. Mai prima d'ora una campagna elettorale è stata così estenuante, divisiva e, soprattutto, segnata da così tante menzogne pubbliche pronunciate dal candidato repubblicano. Durante il suo mandato precedente come presidente, sono state registrate circa 30.000 dichiarazioni pubbliche false da parte di Trump. Ora è di nuovo presidente. Nel suo programma elettorale, il "Project 2025", Trump ha illustrato come tra l'altro intende indebolire le istituzioni democratiche, discriminare le persone con un passato migratorio e tagliare i finanziamenti all'istruzione, se questa non seguirà determinati valori ideologici. Il diritto all'aborto già da tempo è minacciato da lui e i repubblicani. Nell’economia, con ogni probabilità, adotterà misure aggressive contro qualsiasi concorrente straniero, indebolendo ulteriormente l'equilibrio economico internazionale. Pur riconoscendo la scelta democratica fatta da elettori e elettrici, come Grüne Verdi Vërc, siamo profondamente preoccupati per questo esito elettorale, che porterà sconvolgimenti a livello globale in questioni geopolitiche ed economiche. Ora più che mai, abbiamo bisogno di un’Europa unita, un’Europa che resti solidale e difenda con determinazione i propri valori”.

  • Foto: Grübe Verdi Verc
  • Anton Rainer, Spiegel-Journalist mit Südtiroler Wurzeln

    „Ich hätte meinen Kollegen in den USA glauben sollen. Unsere Redaktion arbeitet mit 17 Korrespondenten und Korrespondentinnen vor Ort zusammen, und alle sagten, dass es ein wahnsinnig knappes Rennen wird. Wie auch schon im Wahljahr 2016 ist die Unterstützung für Trump in Europa unterschätzt worden. Immerhin sind die Wahlen ordnungsgemäß abgelaufen. Leider ist vor allem der Lokaljournalismus in den USA massiv zurückgegangen. Nationale Fernsehmedien sind sehr parteinahe geworden. Zudem haben die Menschen Freunde mit einer ähnlichen politischen Meinung, sowohl in der Stadt als auch auf dem Land. Die sozialen Medien verstärken das Gefühl, dass alle die eigene Meinung teilen. Damit stehen die Institutionen in den USA vor einem großen Glaubwürdigkeitsproblem und der Austausch mit Andersdenkenden geht verloren.“

  • Foto: Privat
  • Marco Galateo, Assesore provinciale – FdI

    “Come avevo previsto (e detto pubblicamente) gli americani hanno preferito la politica pratica dei conservatori nella ricerca di soluzioni ai problemi concreti delle persone e di mettere al centro l’interesse nazionale. Se fossi stato americano avrei però voluto una Giorgia Meloni americana, perché Meloni, che sicuramente difende l’interesse nazionale italiano, lo fa con una visione di insieme condivisa anche a livello internazionale sia a europeo che oltre i confini. Sono molto soddisfatto del risultato, perché sono certo che con il presidente Trump l’Italia potrà costruire un percorso di sviluppo economico e di pace”.

  • Foto: Dalla Serra/SALTO
  • Alexander von Walther, Vorsitzender der Südtiroler HochschülerInnenschaft

    „Es ist überraschend und erschreckend, dass Donald Trump mit so einem großen Vorsprung gewinnen konnte. Ich glaube, ich spreche für die Mehrheit der Südtiroler Studenten, wenn ich sage, dass wir nicht glücklich über dieses Ergebnis sind. Auch aus den Analysen geht hervor, dass die junge Bevölkerung eher progressiver wählt. Es bleibt zu hoffen, dass die kommenden vier Jahre nicht ganz so schlimm werden. Trump war das letzte Mal schon radikal und jetzt ist er dazu auch noch alt. Ich bin besorgt.“

  • Foto: Privat
  • Michaela Biancofiore, Senatrice – Coraggio Italia

    “Sono felice per la vittoria del Neopresidente Trump. Il popolo americano ha parlato in modo chiaro e molto deciso assegnando una vittoria schiacciante che nessuno aveva voluto prevedere non sapendo ascoltare il cuore profondo degli Usa e regalandogli quella rivincita che tutti i neocon del mondo attendevano. Una vittoria storica anche perché tutti gli strati della popolazione si sono espressi in favore di Trump, una vittoria per l’Occidente che potrà finalmente ritornare protagonista nel mondo, lavorando in primo luogo per la pace e per un’economia forte. Condivido molto le parole del nostro premier Giorgia Meloni quando sottolinea che l’alleanza dell’Italia con gli Stati Uniti è incrollabile e che con Trump crescerà e si rafforzerà ancora. Sono solita dire che non è un caso che right in inglese significhi diritto, giusto ma anche destra. Ecco, oggi si è affermata la destra americana e quindi mondiale, una grande responsabilità che sono certa non verrà mai tradita e che sarà coronata da un grande successo che porterà pace e neo prosperità”.

  • Foto: M. Biancofiore
  • Heinz Peter Hager, Wirtschaftsberater und Unternehmer

    „Zunächst finde ich es positiv und wichtig, dass es ein klares Ergebnis gibt und die Wahl nicht, wie angenommen, knapp ausgefallen ist. Persönlich ist Trump nicht mein Favorit, jedoch muss man auch bedenken, dass er zwar der Präsident ist, hinter ihm jedoch ein ganzes System steht. Was uns mit Trump als Präsidenten blüht, können wir heute nicht sagen, deshalb sollte man nicht gleich mit Vorurteilen um sich werfen. Wir müssen lernen, die nächsten vier Jahre mit ihm zu leben.

  • Foto: Seehauserfoto
  • Anna Künig, Vorsitzende der Jungen Generation innerhalb der SVP

    „Das war sicherlich nicht mein Traumergebnis. Mir wäre es definitiv lieber gewesen, hätte Kamala Harris gewonnen, auch weil sie eine Frau ist und eine Frau an der Spitze von einem so mächtigen Land ein wichtiges Zeichen gewesen wäre.

  • Foto: Privat
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Herta Abram Mi., 06.11.2024 - 19:36

Demokratiestärkung bräuchte zuerst den Entschluss der Politik, endlich auf das öde Machspiel zu verzichten und das gemeinsame Projekt „Sanierung der europäischen Demokratie im Kleinen“ in Angriff zu nehmen! Angefangen im Landtag.
Mit unaufgeregtem, entschlossenen Widerspruch gegen die Faschisten statt hilfloser Imitation von deren Rhetorik und Praxis!

Mi., 06.11.2024 - 19:36 Permalink
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Peter Gasser Mi., 06.11.2024 - 20:19

Zitat: “Es ist ein sensationeller, großartiger Sieg, vor allem für die Demokratie...”:

DAS muss man sich mal auf der Zunge zergehen lassen, ‘Trump ein großartiger Sieg FÜR DIE DEMOKRATIE’...
Gott bewahre uns vor diesem Demokratie-Verständnis!

Mi., 06.11.2024 - 20:19 Permalink
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Salto User
Andres Pietkiewicz Do., 07.11.2024 - 05:58

la vittoria di Trump è il risultato della vittoria della propaganda consumistica e del profitto sulla capacità di pensare. Il popolo americano ha ceduto, si concentra nel propio egoistico mondo individuale, e cede la capacità di elevarsi preferendo appiattarsi schiacciato da prodotti inutili.

Do., 07.11.2024 - 05:58 Permalink
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Christian I Fr., 08.11.2024 - 14:16

Antwort auf von Andres Pietkiewicz

Premesso che a me non piace ne uno, ne l'altra (ma chi se ne frega, il presidente deve piacere agli Americani, non certo a me), ma dire che con l'altra (o con Biden) gli americani si siano/si sarebbero "elevati" mi sembra decisamente esagerato... Molto evidentemente gli americani non erano contenti con la politica sull'immigrazione, sulle imposizioni sanitarie, sui miliardi dati all'Ucraina mentre il popolo americano è sempre più povero e indebitato...

Fr., 08.11.2024 - 14:16 Permalink
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Manfred Klotz Do., 07.11.2024 - 06:53

Trump hat gesagt, es sei das letzte Mal, dass sich die Amerikaner um Wahlen kümmern müssen und Mahlknecht bezeichnet seine Wahl - die es sicher zu respektieren gilt - als Sieg für die Demokratie. Wahnsinn.

Do., 07.11.2024 - 06:53 Permalink
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△rtim post Do., 07.11.2024 - 11:34

Es ist die Rückkehr eines Untoten. Trumps Realpolitik, der Rückzug der USA als globaler Player, wie bereits zwischen 2016-2020, wird nun auch Europa betreffen - mit allen Folgen. Die EU hat die Schonfrist, das Zeitfenster Biden, nicht genutzt, um Schwächen zu schwächen und Stärken zu stärken. Nun bleibt ihr wohl auch nichts erspart, um es in Anlehnung an die Worte des Beamtenkaiser Franz Josephs zu sagen.

Do., 07.11.2024 - 11:34 Permalink
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M A Do., 07.11.2024 - 12:46

Ich wusste gar nicht, dass Otto Mahlknecht auch Jäger ist...
Aber er hat ganz eindeutig den größten Vogel abgeschossen!

Do., 07.11.2024 - 12:46 Permalink
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Christian I Fr., 08.11.2024 - 14:09

Heute in der Frùh auf Sùdtirol1: "... der ùberraschende Sieg Trumps..." Überraschend für die, die nicht die Realität sehen wollen...

Fr., 08.11.2024 - 14:09 Permalink
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Robert Rieder Thum Sa., 09.11.2024 - 08:07

Die Wahl Trumps kommt nicht überraschend. Das liegt aber weniger an Trump, sondern an Kamala Harris. Mit ihren oft sehr dümmlichen Aussagen, welche nicht gerade auf eine große Allgemeinbildung schließen ließen, hat sie bei den Leuten den Eindruck erweckt, nicht ein großes Land leiten zu können. Da haben ganz klar die Medien falsche Hoffnungen geschürt, weil sie ihrer Aufgabe der Berichterstattung nicht erfüllt haben, sondern statt dessen Meinungen vorgegeben haben. Dazu gehört z.B. auch, dass Trump immer in Verbindung mit dem Gesetz genannt wurde, (verurteilter Straftäter), aber nie erwähnt wurde, dass Biden in noch schwerere Straftaten verwickelt ist, (der Skandal um Burisma in der Ukraine, mit Erpressung in großem Stil, usw usw), ganz zu schweigen, dass der Ausbruch und die Fortführung des Krieges in der Ukraine im Wesentlichen auf den Vize- und späteren Präsidenten Joe Biden zurück zuführen ist.
Aber man muss auch zur Kenntnis nehmen, dass man die US-Wahlen keineswegs als demokratisch bezeichnen kann, da es
großen Firmen erlaubt ist, diese regelrecht zu kaufen. Es sind nun diese Sponsoren, welche ihren Kontribut fordern, sie werden den außen- und innenpolitischen Kurs entscheident mitbestimmen.
Mal sehen, ob Trump jetzt zu den Feuern, die er überall in seiner ersten Amtszeit vorbereitet hat, die Zündschnur entfacht. Zum Beispiel im Iran, in Venezuela, in Cuba, in Nicaragua ... So gesehen wird sich seine Außenpolitik nicht viel von allen seinen Vorgängern unterscheiden, nur mit anderen Vorzeichen.
Die einzige Kandidatin die man sich wirklich wünschen hätte können, die welche für die Usa sowie für die ganze Welt segensreich gewesen wäre, ist Jill Stein. Leider hatte sie nicht die geringste Chance, die Wirtschaftsbosse der Rüstungsindustrie setzten natürlich nicht auf sie.

Sa., 09.11.2024 - 08:07 Permalink
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Robert Rieder Thum Sa., 09.11.2024 - 19:28

Antwort auf von Emil George Ciuffo

Habe ich vielleicht gesagt, dass Trumps Aussagen mich überzeugt hätten?
Du solltest lernen zu verstehen was geschrieben steht, nicht deine Interpretation hineindichten.
Wenn eine erwachsene Frau vor dem Publikum infantile Sachen daherplappert, die einer 15jährigen in der Pubertät gerade noch verziehen werden, dann braucht man sich nicht wundern, dass bei einigen Skepsis aufkommt.

Sa., 09.11.2024 - 19:28 Permalink
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Peter Gasser Sa., 09.11.2024 - 23:26

Antwort auf von Robert Rieder Thum

Zitat: “dass der Ausbruch und die Fortführung des Krieges in der Ukraine im Wesentlichen auf den Vize- und späteren Präsidenten Joe Biden zurück zuführen ist”:
Frage 1: Biden hat die Ukraine kriegerisch angegriffen, oder Russland?
Frage 2: Es gab einen “Ausbruch des Ukrainekrieges”? Wo ist er denn “ausgebrochen”? (Zur Information: es gibt keinen “Ukrainekrieg”, es gibt aber einen Angriffskrieg Russlands gegen die Ukraine)

Sa., 09.11.2024 - 23:26 Permalink
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Robert Rieder Thum Di., 12.11.2024 - 06:42

Antwort auf von Peter Gasser

Ja Herr Peter Gasser, in Ihren Kommentaren erkennt man deutlich, dass Sie über gewisse Themen einfach keine Information haben. Sie schreiben ab, was Sie in den Leitmedien gesehen haben, und glauben das sei alles.
Zur Information: ein wesentlicher Punkt den Gorbachov ausgehandelt hatte war, dass sich die Nato nicht nach Osten ausbreiten würde. Das wurde vom damaligen Vertreter der Usa James Baker im Beisein von Hans Dietrich Genscher feierlich Versprochen. Das ist in Dutzenden von Aufzeichnungen dokumentiert. Eigentlich war
die Rede davon, die Nato aufzulösen, da sie mit dem Ende des Warschauer Pakts keine Daseinsberechtigung mehr hatte.
Aber kaum waren die Ziele des Westens erreicht und der gutgläubige Gorbachov über den Tisch gezogen, wurde in Washington anders entschieden. Schließlich was kümmert es schon ein Versprechen mit einem schwachen Russland einzuhalten, die Nato wurde nicht nur behalten, sondern man ging daran sie immer weiter an Russlands Grenzen zu schieben. Die ehemaligen Ostblock-Staaten wurden mit der Zuckerbrot- und Peitsche Methode dazu gedrängt, der Nato beizutreten.
Viele sehr kluge Regierungsvertreter aus der ganzen Welt und auch namhafte Politiker in den Usa haben gewarnt, diesen Schritt nicht zu tun, das würde sicher auf einen Krieg mit Russland hinführen.
Sie wurden nicht gehört, denn es ist seit 1920 das erklärte Ziel der Usa, Russland zu
vernichten.
1998 war es dann soweit, die Ukraine bekam das erste Mal eine Einladung, den Antrag für eine Aufnahme in die Nato zu stellen. Aber die Ukraine fuhr sehr gut damit, neutral zu sein, die Beziehungen und den Handel mit Ost und West zu haben.
2004 hat der Westen versucht, die Regierung in der Ukraine zu stürzen, um sie gegen eine Nato-freundliche auszutauschen. Es gelang nicht. 2008 wurde der Druck auf die Ukraine erhöht, indem der Eintritt in die EU an ein Aufnahmegesuch für die Nato gekoppelt wurde.
Jedoch die Regierung in der Ukraine war sich voll bewusst, dass das unweigerlich zum Konflikt mit Russland führen würde, und lehnte ab. Schließlich war Russland der wichtigste Handelspartner und man fuhr gut damit.
Dann kam das Jahr 2013. Die Usa entschlossen sich zur Tat zu schreiten. Diese störrische Regierung in Kiev sollte endlich zur Vernunft gebracht werden. Die Usa wissen gut, wie man Regierungen stürzt und Putsche durchführt. Sie haben es dutzendfach in Lateinamerika praktiziert, auch in Afrika und im Nahen und Fernen Osten Asiens, sowie in Griechenland und Portugal. Diese Machenschaften gelingen nicht immer, in Italien hat es nicht geklappt, auch nicht in der Türkei und Syrien. Die Misserfolge sind ziemlich häufig, sowie auch im Jahr 2004 in der Ukraine.
Aber diesmal hat der Einsatz von 5 Milliarden Dollar den Usa den erwünschten Erfolg gebracht, die Regierung wurde gestürzt. Eine neue Marionettenregierung kam an die Macht. Sofort entpuppte sich diese neue Macht als faschistische Diktatur. Unter Poroshenko wurden alle Oppositionsparteien verboten, die Pressefreiheit abgeschafft, alternative Medien geschlossen. Standhafte Politiker der Opposition und aufmüpfige Journalisten wurden "beseitigt". Bald entstand der Bandera - Kult, der Hitlergruß wurde salonfähig, Klitschko und die Banden des Rechten Sektors und der Asow Gruppe zogen grölend durch die Strassen Kiews und schrieen Haßparolen gegen Juden, Deutsche und Russen. Im Westen wollte man alles nicht sehen und lobte die neue "Demokratie" der Ukraine.
Aber die Menschen im Süden und Osten der Ukraine sind Russen. Sie hatten sich wohlgefühlt in der Ukraine, aber dieses neue Regime begann ihre Rechte mit Füssen zu treten. Sie wurden plötzlich zu Parias im eigenem Staat erklärt. Von heute auf morgen wurde ihnen der Gebrauch ihrer Muttersprache verboten. (Südtiroler sollten das kennen.) Die Rebellion begann. Als Antwort schnitt Kiev die Transportwege ab, sperrte das Wasser, öffentliche Angestellte bekamen keinen Lohn mehr und die Pensionen wurden nicht mehr ausbezahlt.
Die Krim reagierte als erste. In einem Referendum erklärten die Menschen dort, nicht mehr von einem Regime das sie haßt, regiert werden zu wollen. Sie wollten heim nach Russland.
Im Donbass wollte man diesem Beispiel folgen, aber diesmal reagierte das Regime sofort. Der schreckliche Bürgerkrieg begann. Es war das Jahr 2014.
Städte wurden bombardiert, jegliche Infrastruktur unter Beschuss genommen, Supermärkte, Krankenhäuser, Schulen zerstört. Bald kreuzten blutrünstige Horden der westlichen Ukraine auf, Soldaten folgten ihnen. Folterzentren wurden eingerichtet und hunderte Mädchen und Frauen vergewaltigt und ermordet. Die Zivilbevölkerung war völlig schutzlos ausgeliefert. Sie schickte eine Delegation nach Brüssel, mit der Bitte um Hilfe, aber dort wurde sie einfach ignoriert. Schließlich wollte man ja ein Eingreifen Russlands erwirken. Schließlich schien der Plan ja aufzugehen, alles lief bestens. Was kümmert es schon, dass 14.000 zivile Opfer im Donbass von der eigenen Regierung ermordet worden.
Putin war ununterbrochen um Schlichtung bemüht, unterbreitete einen Friedensvorschlag nach dem anderen, telefonierte mit London und Washington, Brüssel, Paris und Berlin, aber kassierte überall nur Spott und Drohungen. Aber schließlich gelang es ihm doch, das Minsker Abkommen zu gründen, welches den Bürgerkrieg beenden sollte. Deutschland und Frankreich waren die Garanten, das Abkommen wurde in der UNO verankert. Aber nichts änderte sich. Merkel, Hollande und Stoltenberg erklärten erst heuer, dass sie nie die Absicht hatten, die Verträge einzuhalten, sondern die Zeit nutzten, um die Ukraine aufzurüsten.
Als dann erste Natotruppen in der Ukraine auftauchten, sah Russland seine eigene Existenz bedroht und sah den Zeitpunkt gekommen, an dem jede Diplomatie nicht mehr greifen würde.
Im Dezember und Jänner kontaktierte Putin wiederholte Male das Weiße Haus, um Biden doch noch dazu zu übereden, die berechtigten Sicherheitsbedürfnisse Russlands zu respektieren, Biden jedoch verweigerte jedes Gespräch. Am 18. Februar 2022 telefonierte Putin ein letztes Mal. Alles hätte noch gestoppt werden können. Aber die Nato sah sich an ihrem Ziel, der Krieg sollte beginnen.
Überflüssig zu sagen, dass die Nato auch Ende März 2022 die Friedensverhandlungen zwischen der Ukraine und Russland verhinderte.
Welches war die Rolle von Joe Biden?
Nun er hat 30 Jahre lang gegen Russland gehetzt, das war sein Lebensinhalt als Politiker. Er war regelrecht besessen darauf, Russland in einen Krieg zu verwickeln. Er ließ nichts aus, was zu diesem Ziel beitragen würde. Manchmal wurde es sogar Obama zuviel, und er musste diesen Fanatiker bremsen. Bei Syrien gelang ihm das nicht, aber das ist eine andere Geschichte.

Di., 12.11.2024 - 06:42 Permalink
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Peter Gasser Di., 12.11.2024 - 07:22

Antwort auf von Robert Rieder Thum

Zitat: “Ja Herr Peter Gasser, in Ihren Kommentaren erkennt man deutlich, dass Sie über gewisse Themen einfach keine Information haben. Sie schreiben ab, was Sie in den Leitmedien gesehen haben, und glauben das sei alles”:

ja, das wird so sein.
Nun haben Sie in den ersten beiden Sätzen Ihren Diskussionspartner ad personam disqualifiziert, das haben Sie jetzt gut gemacht. Wenn der andere also ‘nur dumm’ ist und ‘nichts weiß’, dann tun Sie sich wirklich leicht.

Sie verstehen, dass ich, ‘dumm und unwissend’, nicht weiterlese, da wir offensichtlich nicht in derselben Welt leben.

(ein lediglich schnelles Überfliegen, dem Respekt geschuldet, zeigt ein Sammelsurium von subjektiven Meinungen OHNE jede Quellenangabe, eine Blase voll Russlandpropaganda, eine Andienung und Lobhudelei an den Mörder und Kriegs-Verbrecher Putin)

Di., 12.11.2024 - 07:22 Permalink
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Ludwig Thoma Di., 12.11.2024 - 17:55

Antwort auf von Manfred Gasser

Ach kommen Sie, ist doch mal ne lustige Abwechslung zu Schlagzeilen wie, wenn Putin nicht aufgehalten wird, steht die russische Armee bald vor Lissabon, oder die Russen haben keine Chips für die Raketen mehr und kaufen über Kasachstan und Usbekistan Waschmaschinen (ne ganze Menge muss das ja in den letzten Jahren gewesen sein), aus denen sie die Chips ausbauen.
Sie müssen das alles ja nicht glauben.

Di., 12.11.2024 - 17:55 Permalink
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Salto User
Milo Tschurtsch Di., 12.11.2024 - 09:58

Antwort auf von Robert Rieder Thum

Perfekt zusammengefasst, Herr Thum. All das was Sie gesagt haben, lässt sich natürlich leicht durch Quellen belegen.
Aber es gibt immer noch Leute die glauben Kriege entstehen aus dem Nichts und man würde "teure" Kriege ohne wirklichen Grund starten. Krieg ist immer das letzte Mittel wenn die Diplomatie versagt.
Die Ukraine wird einen hohen Preis (umsonst gefallene Männer) bezahlen sich in die Hände der westlichen Allianz (USA) begeben zu haben. Die haben noch überall verbrannte Erde hinterlassen.
Seit dem ersten Tag des (nicht verhinderten ) Einmarsches Russlands war der Krieg schon verloren.

Di., 12.11.2024 - 09:58 Permalink
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Profil für Benutzer Manfred Klotz
Manfred Klotz So., 10.11.2024 - 07:13

Antwort auf von Robert Rieder Thum

Zu Burisma sollten Sie sich besser genauer informieren, genauso wie zu den Ursachen des Überfalls der Ukraine durch Russland. Mittlerweile wurde der Informant, der die Burisma-Affäre ins Rollen gebracht hatte angeklagt.
Wenn Sie der Meinung sind Harris würde es an Allgemeinbildung fehlen, gute Nacht. Hat Trump denn Allgemeinbildung bewiesen? Harris wurde aus drei Gründen nicht gewählt: Einem Teil der Amerikaner ist das Programm der Demokraten zu kopflastig und zu wenig konkret, Harris wurde zur Notnagel-Präsidentschaftskandidatin, das roch alles nach Provisorium (hätte man von Anfang an überzeugt auf sie gesetzt, wer weiß was passiert wäre), Harris ist eine dunkelhäutige Frau.

So., 10.11.2024 - 07:13 Permalink
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Profil für Benutzer Emil George Ciuffo
Emil George Ciuffo Sa., 09.11.2024 - 16:39

Ich bin ja bestimmt kein Fan der SVP, aber Julia Unterberger hat es hier am besten auf den Punkt gebracht.
Bei Kompatscher klingt das ganze eher wie leeres Blablabla, eh alles gut und recht, aber das widerspricht dann z.B. diametral der Tatsache, dass in Südtirol das gesamte Schulsystem digital von einem amerikanischen Konzern wie Microsoft abhängig gemacht wird ... Nur um ein Beispiel zu nennen.

Sa., 09.11.2024 - 16:39 Permalink
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Profil für Benutzer Elisabeth Garber
Elisabeth Garber Di., 12.11.2024 - 07:42

Noch schlimmer, auch/oder vom Platzhirsch Google...abhängig. Ausserdem meinen Schulen, über Soziale Medien (Instagram - ach, wie veraltet: Wenn schon, müsste Tiktok ,bespielt' oder ein_e Schüler_in als Influencer_in benutzt werden) Propaganda betreiben zu müssen. Wo bleibt die Vorbild-Wirkung durch vorbildliches Verhalten?

Di., 12.11.2024 - 07:42 Permalink