Verso la nuova proprietà
 
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  La pratica dell’esproprio delle cave di Covelano per assicurare un futuro all’industria del marmo della val Venosta mise a nudo, tra brutti scivoloni istituzionali e salvataggi politici in extremis, il fallito matrimonio di interesse tra l’Ente nazionale per le tre Venezie e la Lasa Marmo. Anche la Presidenza del Consiglio dei Ministri ne prese definitivamente atto. I primi anni Sessanta furono di svolta per la privatizzazione dell’azienda. Nel 1962 l’imprenditore del marmo Giuseppe Sonzogno, profugo istriano e già proprietario della Società Cava Romana con sede a Duino-Aurisina (Trieste), ne comprò l’intero pacchetto azionario. Quello di Sonzogno era un profilo che combinava perfettamente con l’identikit ideale del futuro padrone della Lasa Marmo: imprenditore del marmo e alfiere dell’italianità. 
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  L'episodio
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 Serie completa:
 Lasamarmo - L'industria di Roma
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Giorgio Mezzalira finalmente…
Giorgio Mezzalira finalmente è riuscito a farmi conoscere a fondo la storia della Lasa-Marmo da un punto di vista oggettivo e senza prese di parte etnicamente pregiudicanti. Grazie.
Per dirla con il poeta sudtirolese Norbert Conrad Kaser: "...der bruch ist wie ein grabmahnmal der wirtschaft ..." ("... la cava è come un mausoleo dell'economia ...")