Politik | Scuola

“Iniziamo con le trattative”

La Cgil del settore scuola chiede alla Giunta di tornare al tavolo. Barbacetto: "È antisindacale usare le proteste come scusa per non trattare. Lo stanziamento annunciato da Kompatscher è importante".
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Foto: upi
  • La Cgil del settore scuola chiede alla Giunta provinciale di avviare le trattative - al di là della protesta dei docenti - sui 110 milioni di euro (finanziati per tre anni) messi sul tavolo dal Presidente Arno Kompatscher che, insieme all'assessora al personale Magdalena Amhof, aveva chiesto di interrompere le proteste prima dell'apertura del tavolo di contrattazione. L'iniziativa dei docenti, che da settembre hanno interrotto gite e attività extrascolastiche, non si placa e ora alcuni sindacati temono che la Giunta faccia davvero marcia indietro sui fondi promessi, non aprendo così la contrattazione. 

    "Lo stanziamento annunciato dal presidente Kompatscher è significativo e rappresenterebbe un contributo fondamentale per la scuola – afferma Stefano Barbacetto, segretario generale Flc/Gbw della Cgil – per questo chiediamo alla Giunta provinciale e al presidente di riaprire immediatamente il dialogo con i sindacati, senza precondizioni". Secondo Barbacetto, il suo sindacato - che rappresenta 800 tesserati - ha tutto il diritto di sedersi al tavolo delle trattative, al di là delle proteste di quelli che definisce "soggetti terzi". "Condivido i fini di chi protesta, ma posso criticarne i metodi. Come sindacato ho diritto a partecipare a una trattativa. Rifiutare di sedersi al tavolo usando come pretesto le proteste di soggetti esterni – continua Barbacetto – è una posizione antisindacale inaccettabile. La rappresentatività dei sindacati si fonda sulle deleghe, proprio come quella della Giunta sui voti. Siamo noi le parti legittimate a firmare i contratti collettivi".

  • Stefano Barbacetto: "I soggetti esterni hanno piena libertà costituzionale di manifestare, e le parti contrattuali devono accettarlo". Foto: Cgil
  • Barbacetto evidenzia come a Roma il governo tratti regolarmente con i sindacati maggiori anche in presenza di manifestazioni di altri soggetti: "Non capiamo perché a Bolzano debba funzionare diversamente. I soggetti esterni hanno piena libertà costituzionale di manifestare, e le parti contrattuali devono accettarlo". Ai gruppi d'iniziativa e ai Collegi docenti che hanno sospeso le attività opzionali, Barbacetto però precisa: "Condividiamo le vostre istanze: il divario salariale con il Tirolo, l'adeguamento annuale all'inflazione, la parità tra docenti di primaria e secondaria, e la necessità di riportare la funzione docente al centro della scuola. Continuiamo il dialogo insieme".

    La contrattazione dovrebbe partire a gennaio 2026. La Giunta ha chiesto la firma di una lettera d'intenti, una forma di pre-contrattazione, a cui i sindacati però si oppongono. Inoltre, la Giunta aveva dichiarato che gli aumenti decisi in sede di contrattazione saranno retroattivi a partire da gennaio, ma solo se le trattative dovessero terminare entro marzo. Questo come garanzia per accelerare i tempi e aumentare gli stipendi dei docenti - che già hanno ricevuto un adeguamento a fine novembre - il prima possibile. La Cgil però la vede diversamente: "La minaccia di ridurre i finanziamenti se non si firma entro marzo esula dalle normali relazioni sindacali. Le trattative coinvolgono due parti e finora si sono sempre concluse nei tempi tecnici necessari”.

    Rivolgendosi ai sindacati rappresentativi Cisl e Asgb, la Cgil lancia un appello: "Consultate la vostra base, come abbiamo già fatto noi, e impegnatevi con noi a mantenere unita la categoria. Il malessere è reale e le divisioni sono l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno".