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"Shame on you" ?

Cristian Kollmann polemizza con lo storico Andrea Di Michele: “il termine altoatesino è un crimine culturale”.

Sulla scia della mozione passata in Consiglio Provinciale con la quale è stata censurata la dizione ‘altoatesino, nei giorni scorsi Andrea Di Michele sul quotidiano Corriere dell’Alto Adige aveva di fatto confutato l’origine fascista del termine ‘Alto Adige, attribuendola invece all’atteggiamento ‘nazionalista’ all’epoca presente sia in Italia che in Austria

Ebbene: contro la presa di posizione di Andrea Di Michele si scaglia oggi l’esponente di Süd-Tiroler Freiheit e già candidato sindaco a Bolzano Cristian Kollmann, attraverso un Leserbrief pubblicato eccezionalmente in lingua italiana sul sito del partito indipendentista sudtirolese

Kollmann definisce senza mezzi termini la dizione 'Alto Adige' “un crimine culturale del passato che sussiste nel presente”. Rilanciando quindi la sua tesi che il termine ‘altoatesino’ sia invece emerso solo nel tardo fascismo, visto che “Tolomei ancora nel 1936 preferiva scrivere ‘atesino’”.
In merito al termine 'Alto Adige' Kollmann ne riconosce la genesi in epoca napoleonica, ma ricorda che “sotto Napoleone sia il contesto politico che il territorio al quale il termine si riferiva furono completamente diversi” e che con i francesi il termine fu in uso solo per quattro anni. Per poi resuscitare nel 1904 grazie a Tolomei “che reintrodusse il termine per i suoi obiettivi nazionalistici e per negare ogni relazione del territorio con il Tirolo". 

La presa di posizione di Kollmann si conclude con una reprimenda nei confronti non soltanto dei politici ma anche di alcuni storici (Di Michele e Maurizio Ferrandi tra loro) che “con le apparenze della scienza tendono a relativizzare e minimizzare i crimini culturali del fascismo che sussistono nel presente".