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“Questa follia va fermata”

Sven Knoll (STF) contro la proposta di legge leghista di trasmettere almeno un brano italiano su tre alla radio: “Attacco frontale alle minoranze”. E Salvini ridimensiona
Radio
Foto: Pixabay

Prima gli italiani, pure alla radio. La proposta di legge della Lega di riservare almeno un terzo della programmazione quotidiana alla produzione musicale italiana - “opera di autori e di artisti italiani e incisa e prodotta in Italia, distribuita in maniera omogenea durante le 24 ore di programmazione”, come si legge nel documento - sta tenendo banco in questi giorni, caso Diciotti permettendo. 

L’iniziativa, che porta la firma del presidente della commissione Trasporti e telecomunicazioni della Camera ed ex direttore di Radio Padania Alessandro Morelli, fa discutere anche in Alto Adige. Subito sull’attenti la compagine di Südtiroler Freiheit che definisce la proposta un “attacco frontale alle stazioni radio di lingua tedesca e ladina, e ai diritti delle minoranze. Questa follia va fermata a tutti i costi”.

I programmi della ORF diffusi tramite la RAS - Televisione e radio per l’Alto Adige potrebbero non venire più trasmessi, avverte l’esponente di STF Sven Knoll che ha presentato un’interrogazione in consiglio provinciale e che chiamerà in soccorso - annuncia - anche l’Austria.

Il vicepremier Matteo Salvini ha però ora puntualizzato che “il governo non può imporre niente, ma se come in altri paesi europei ci fosse più attenzione, disponibilità e apertura per gli artisti italiani, i musicisti italiani e i calciatori italiani sarebbe anche un bene per la nostra cultura e lavoro in più. Ogni radio però si fa i suoi palinsesti e ognuno ascolta la musica che crede”. Pericolo scampato, per il momento.