E invece dobbiamo essere
E invece dobbiamo essere pronti a perdonare quella che è a tutti gli effetti, a sua volta, una vittima che vivrà il resto della propria vita (ed è una persona ancora giovane) con la terribile consapevolezza di aver provocato involontariamente la morte di sei persone. L'arroganza è tutta di chi si erge a giudice inquisitore dei comportamenti umani, stigmatizzando quelli del singolo, anziché andare alla radice del problema (in questo caso, il diffuso abuso di alcool e le ragioni sociali che portano a tale abuso). E no, il silenzio dei presunti innocenti è solo ipocrisia: ognuno si assuma le sue responsabilità, di educatore, di persona pubblica, di legislatore, di giornalista. Solo parlandone, ovvero affrontando il problema con coraggio e sensibilità, potremmo evitare il ripetersi di simili tragedie.