Laura non c’è
-
Il tycoon dell’immobiliare René Benko, arrestato giovedì a Innsbruck nell’ambito delle indagini della Procura commerciale e anti-corruzione austriaca (Wirtschafts- und Korruptionsstaatsanwaltschaft, WKStA), resta in carcere. Lo ha stabilito ieri (24 gennaio) il Tribunale penale di Vienna che ravvede il rischio di inquinamento delle prove e reiterazione del reato da parte dell’immobiliarista. Secondo gli inquirenti viennesi, tra le altre cose, Benko sarebbe rimasto “il proprietario effettivo della Fondazione privata Laura” fondata nel 2007: una sorta di cassaforte della sua insolvenza personale, tenuta nascosta in particolare ai creditori – che chiedono la restituzione di milioni di investimenti – nel contesto della indagini per il fallimento del gruppo SIGNA.
-
I flussi di denaro
Come sostiene il settimanale tedesco Der Spiegel, le Procure di Vienna, Monaco, Berlino, Vaduz e Trento – dove Benko è indagato per associazione a delinquere – stanno cercando di capire dove siano finiti i soldi del “crac” SIGNA che i creditori puntano a recuperare. I curatori fallimentari dell’impero immobiliare ipotizzano infatti che negli anni il denaro sia transitato dal groviglio societario della SIGNA direttamente alla famiglia Benko attraverso le loro fondazioni private “Arual”, “Ingbe” e “Laura”. Quella intitolata alla figlia maggiore di René Benko, Laura, avrebbe accumulato milioni in beni di lusso: dal mega-yacht “RoMa” di 62 metri poi venduto per circa 25 milioni di euro, al jet privato di Benko ceduto per 19 milioni di euro, sino ai dipinti di Picasso e Jean-Michel Basquiat.
-
La Fondazione privata Laura (Laura Privatstiftung) possiede inoltre proprietà immobiliari in Germania e Austria, come lo “Chalet N” a Lech am Arlberg e la stessa villa di Benko a Igls presso Innsbruck, mentre per 46 milioni di euro la Fondazione Ingbe acquistò dalla holding SIGNA l’Hotel Villa Eden a Gardone sul lago di Garda. Secondo i media austriaci, la Fondazione Laura pagava un affitto mensile di 238.500 euro per la villa di Igls, nella quale però risiedeva tuttora René Benko.
-
Le dimissioni di Hager
Il commercialista bolzanino Heinz Peter Hager – per oltre un decennio braccio destro di Benko in Sudtirolo e ora agli arresti domiciliari per la maxi-inchiesta della Procura di Trento che lo vede tra i principali indagati per associazione a delinquere – solo a dicembre si è dimesso da capo del Cda (Vorstandschef) della Fondazione privata Laura, nel quale sedeva da alcuni anni. Hager ha lasciato il suo incarico nella Laura Stiftung dopo l'interrogatorio di garanzia del 12 dicembre scorso, nonché alcuni mesi dopo il passaggio di testimone a Bolzano tra la SIGNA di Benko e l'industriale bavarese Christoph Schoeller. Sino a pochi mesi fa Hager risultava inoltre membro del comitato consultivo della Fondazione privata Ingbe con sede in Liechtenstein, che a fine 2021 possedeva oro per un valore di oltre 80 milioni di euro. La madre di Benko, la 70enne Ingeborg Benko, risultava essere la beneficiaria ufficiale sia della Fondazione Laura che della fondazione Ingbe (che difatti porta le iniziali il suo nome).
-
Nelle motivazioni dell'arresto, invece, gli inquirenti di Vienna considerano René Benko proprietario “de facto” della Fondazione Laura, nella quale “avrebbe occultato beni e continuato a tenere i beni della fondazione sottraendoli all’accesso delle autorità autorità, dei curatori fallimentari e dei creditori”. Inoltre, “l'imputato avrebbe occultato beni come armi, orologi e altri oggetti di grande valore o li avrebbe venduti senza un adeguato corrispettivo, impedendo o riducendo così la soddisfazione dei creditori”, scrive la Procura nelle motivazioni. La Fondazione avrebbe così reso più difficile l'accesso ai beni di Benko e consentito a lui di mantenerne la disponibilità “attraverso i membri più stretti della famiglia e i confidenti”, beneficiando infine di generose donazioni in denaro da parte della madre. Gli avvocati del magnate considerano però infondato l’intero impianto accusatorio: lo scorso anno Benko ha dichiarato un reddito mensile di soli 3.700 euro.
Interrogato sulla questione a maggio dello scorso anno dal settimanale ff, Heinz Peter Hager aveva preferito non commentare la propria partecipazione alle fondazioni della famiglia Benko. Indagato in Italia, Hager non risulta al momento coinvolto nell’inchiesta austriaca che, secondo il quotidiano austriaco der Standard, non avrebbe al momento alcun nesso con l'inchiesta della Procura di Trento.
-
Weitere Artikel zum Thema
Chronicle | ÖsterreichRené Benko muss in Untersuchungshaft
Chronicle | L'inchiestaBenko arrestato in Austria
Politics | Caso Hager/BenkoL’inchiesta in salsa bolzanina
Hat lange genug gedauert,…
Hat lange genug gedauert, bis sich die ... Justiz von Österreich an ihren GELD-VERMEHRUNGs-EDELKNABEN-BENCO heran gewagt hat!
Dem Hager war es bereits im Dezember, in MAMMA-LAURAs-Stiftung / VERMÖGENs-VERSTECK zu ungemütlich warm geworden mögen.
Die Lawine ist im Rollen…
Die Lawine ist im Rollen wird noch etwas länger dauern,glaube da zittern auch ein paar SVP BONZEN,Flughafen und Co??????
Die sogenannte "Villa" des…
Die sogenannte "Villa" des Herrn Benko in Igls, das ehemalige luxuriöse Golf-Hotel, das er noch einmal mit Unmengen an italienischem Marmor veredelt (oder verschandelt?) hat, ist bezeichnend für seinen Größenwahn. Im Glanz dieses Sonnenkönigs haben sich auch manche Südtiroler Politiker zu sonnen gedrängt. Jetzt weiß keiner nichts.
"Das kann auf die Dauer…
"Das kann auf die Dauer nicht gut gehen!"
... haben schon immer ALLE gewusst, aber nur ganz WENIGE haben sich getraut, eine Aussage zu machen, als der BENCO noch mit den Moneten der GELD-GEBER, die -I H M- ihr GELD zur VERMEHRUNG aufgedrängt haben, den "schmattigen Onkel spielte!"
Spätestens sein Versagen mit den in Schieflage geratenen Kauf- + Möbel-Häuser, hätte der großen Schar der BENCO-BEWUNDERER, die Augen + die Nase öffnen können!