Umwelt | Förderung

Gut verwertetes Geld

40 Millionen Euro in 20 Jahren: So viel an staatlichen Fördermitteln hat sich das Land Südtirol für die Bozner Müllverwertungsanlage gesichert.

Es sind nicht immer beunruhigende Nachrichten, die in Sachen Müllverbrennungsofen eintrudeln. Wie zum Beispiel jene, die nun aus Rom kommt. Das Land Südtirol erhält für die Energieerzeugung durch die Müllverwertungsanlage in Bozen Süd staatliche Fördergelder. 40 Millionen Euro wird es über 20 Jahre hinweg geben. “Ein beachtlicher Betrag”, freut sich Landeshauptmann Arno Kompatscher, und “eine Anerkennung für die nachhaltige Klimapolitik des Landes, welche in ihrem Ziel der Schaffung des Klimalandes Südtirol auf die Nutzung erneuerbarer Energiequellen setzt”.

Noch im selben Jahr der Inbetriebnahme der Verwertungsanlage 2013 hatte sich das Land Südtirol an der gesamtstaatlichen Wettbewerbsausschreibung beteiligt, über den Fördermittel für die Erzeugung erneuerbarer Energien durch Müllverwertungsanlagen vergeben werden. Ausschlaggebend dafür, dass sich der Bozner Müllofen den Zugang zum Wettbewerb und schließlich jetzt auch die Fördergelder sicherte, war die Tarifpolitik. Die Gebühren von 122 Euro pro erzeugter Megawattstunde wurden als bestes Angebot bewertet.

Was soll mit den nun eingeheimsten Millionen passieren? “Die Fördermittel des Staates werden in Umweltmaßnahmen fließen und dazu genutzt werden, die Gebühren niedrig zu halten”, kündigen Kompatscher und der Landesrat für Energie und Umwelt Richard Theiner an. Gleichzeitig wollen sie sich bei “allen Mitstreitern, den Südtiroler Parlamentariern und besonders bei Daniel Alfreider für ihren Einsatz in Rom” bedanken.

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Claudio Campedelli Do., 25.02.2016 - 22:38

Come al solito vengono raccontate mezze verità.
L'inceneritore di Bolzano è costato ca. 144.000.000 di euro.
Dal 2010 L'Agenzia per lo Sviluppo Sociale ed Economico della Provincia autonoma di Bolzano ha in carico un mutuo di 122.615.347,35 di euro per la costruzione dell'inceneritore (mutuo che non compare nel bilancio della Provincia Autonoma di Bolzano).
Con l'incentivo citato nell'articolo si coprono poco più degli interessi che i cittadini stanno pagando a Intesa SanPaolo.
Vedi a tal proposito l'articolo pubblicato su Salto.bz (http://salto.bz/article/20022016/chi-piu-inquina-meno-paga-le-conseguen…) che stranamente non viene elencato a lato dell'articolo.
Comunque avere il coraggio di affermare che la combustione dei rifiuti rappresenti un azione sostenibile per il clima fa capire con quale serietà gli amministratori provinciali affrontano il problema delle variazioni climatiche.
La combustione dei rifiuti a Bolzano si basa essenzialmente sulla plastica. Solo una piccola parte dell'energia trasformata nell'inceneritore è di origine biogena. Senza la plastica difficilmente la combustione può essere garantita. Inoltre molte frazioni conferite all'inceneritore sono perfettamente riciclabili.
Riporto l'elenco delle frazioni contenute nei rifiuti urbani conferiti all'inceneritore (Analisi merceologica effettuata da TBU nel 2009):
43,3% di organico (gran parte acqua, infatti il residuo complessivamente è composto dal 38% di acqua)
14,6% di plastica (che sarebbe riciclabile)
9,3% di articoli igienici
7,1% di carta (che sarebbe riciclabile)
6,6% di poli accoppiati (che sarebbero riciclabili)
4,3% di materiali tessili (che sarebbero, almeno in parte, riciclabili)
3,7% di cartoni (che sarebbero riciclabili)
3,0% di vetro (che sarebbe riciclabile, insensato conferirli all'inceneritore)
1,9% di metalli (che sarebbero riciclabili, insensato conferirli all'inceneritore)
1,2% di materiali inerti (insensato conferirli all'inceneritore)
A questi vanno aggiunti i rifiuti speciali (che non erano previsti nella valuttazione d'impatto ambientale) e gli ingombranti.
La gestione corretta dei rifiuti (direttiva 98/2008) prevede l'attuazione del principio che chi inquina paga, le priorità ridurre - riusare - riciclare e solo in fondo il recupero termico e lo smaltimento oltre alla responsabilità estesa del produttore.
Tra l'altro l'inceneritore produce il ca. 23% di rifiuti speciali da mettere in discarica di cui una parte di rifiuti speciali pericolosi che vanno a finire nelle ex miniere di sale in Germania.
L'incentivo, finanziato con la componente A3 della bolletta elettrica dai cittadini, che viene dato all'incenerimento altro non è che una tassa per l'inceneritore e disincentiva le forme di trasformazione dell'energia veramente rinnovabili.

Do., 25.02.2016 - 22:38 Permalink